100 ragazzi tornano sulla Terra e una metro nel 2033

Fabrizio – noto “astrofilosofo” – Melodia scopre i romanzi (per “giovani adulti”) di Kass Morgan e di Dmitry Glukhovsky

Durante le mie vacanze romagnole, ho scoperto per caso la libreria Gulliver, a Pinarella di Cervia (*): un vero paradiso per tutti coloro che, come me, amano affondare le mani nei cassoni pieni di libri a pochi euro.

Mi son trovato per le mani alcuni testi che hanno attirato la curiosità anzi la golosità: «The 100» di Kass Morgan e «Metro 2033» di Dmitry Glukhovsky, entrambi accomunati dalla tematica post-olocausto nucleare.

Nel romanzo «The 100» Kass Morgan ipotizza uno scenario ambientato tre secoli dopo una terribile guerra atomica che avrebbe annientato la vita sulla Terra. La razza umana sarebbe sopravvissuta grazie alle stazioni orbitali, unitesi dopo la catastrofe. In sostanza si sarebbe formata una bella utopia, con la pacifica convivenza di tutte le nazionalità terrestri: purtroppo le risorse sono assai scarse e ogni appropriazione indebita viene punita con la morte, tranne per i minorenni.

Il romanzo si apre con l’arresto di Clarke Griffin, ex studentessa di medicina, la quale vuole solo proteggere i genitori, costretti a condurre esperimenti illegali sui bambini nati nelle stazioni orbitali, per espresso ordine di un governatore corrotto, il cancelliere Rhodes.

Nonostante i tentativi d’intercessione del figlio del secondo cancelliere Jaha, Clarke rimane in carcere, fino a quando il governo della stazione orbitale non ritiene sia giunto il momento di mandare 100 giovani criminali sulla Terra, per verificare se ora il pianeta natio sia nuovamente abitabile.

La navetta con i 100 giovani si schianta in un punto imprecisato della costa orientale di quello che un tempo erano gli Stati Uniti d’America. L’aria è respirabile e il sole splende alto ma la natura presenta mutazioni terribili, costringendo i giovani a una strenua lotta per la sopravvivenza.

Clarke si rivela preziosa grazie alle sue spiccate doti di leader e alle sue conoscenze mediche, facendo innamorare di sè il bel tenebroso Bellamy, altro capo carismatico.

Clarke e Bellamy riescono a “fare gruppo” mentre appare chiaro che, nel profondo della foresta, s’aggirano creature dalla forma umanoide ma ben poco amichevoli.

Brividi anche in «Metro 2033»: Dmitry Gluchovskij immagina che nel 2033 la metropolitana di Mosca sia diventata rifugio dei sopravvissuti a una guerra atomica, avvenuta una ventina di anni prima.

Mentre in superficie imperversa l’inverno nucleare e non si hanno notizie di superstiti fra le macerie delle città, la società si è riorganizzata in qualche modo nei tunnel della metro, cercando in tutti i modi di sopravvivere. I rari contatti con il mondo esterno alla ricerca di materiale e cibo sono garantiti dai coraggiosi esploratori meglio conosciuti come “Stalker”.

Oscure figuri di mutanti si aggirano per le gallerie, mettendo costantemente in pericolo la vita dei pochi superstiti.

Protagonista è il giovane Artyom, nato poco prima della guerra atomica. «Perché stava facendo tutto ciò? […] Per fare in modo che migliaia di persone in tutta la Metropolitana potessero continuare a respirare, mangiare, amarsi, dare la vita ai loro bambini, defecare e dormire, sognare, combattere, uccidere, essere violentate e tradite, discorrere di filosofia, odiare… Perché la vita nella metro, inutile, senza senso, elevata e piena di luce, sporca e gorgogliante, sempre diversa, così bella e miracolosa potesse perdurare». Un po’ di luce perfino dove la guerra l’ha definitivamente portata via.

Due libri che mi hanno sorpreso molto, soprattutto se si considera che riportano la dicitura di “letteratura per ragazzi”.

«The 100» – primo di una tetralogia comprendente «The 100: 21 days», «The 100: Homecoming» e «The 100: Rebellion» – è stato precettato fin dalla sua stesura dal produttore televisivo Jason Rothemberg e trasformato in una bella serie tv arrivata ormai alla sesta stagione con ascolti record. Niente male, direi.

Il libro presenta un’ambientazione decisamente integrante, divisa (soprattutto nel primo) sulla stazione orbitale e sulla nuova Terra, con protagonisti tutt’altro che scontati e ben approfonditi.

La scrittrice è abile nel giocare sul “vedo e non vedo”, tenendo alta la tensione, anche quando il nemico vero è all’interno dei giovani ragazzi, precipitati in un mondo ostile e con pochi mezzi.

Il successo ha sorriso pure a «Metro 2033», trasformato in un coinvolgente videogioco dalla 4A Games: il merito è della sapiente prosa di Gluchovskij, del realismo con il quale descrive l’umanità in preda al caos e che deve ogni giorno fare i conti con la dura vita nelle gallerie, esattamente come le talpe. E’ un mondo privo di luce, dove l’orrore della guerra appare talmente tangibile da risultare intollerabile.

Appare chiaro come non esistano guerre giuste o sbagliate, oppure armi buone e intelligenti in mano a nazioni sapienti e illuminate. Il disarmo totale è necessario per garantire un barlume di sopravvivenza per l’umanità sempre più armata, individualista e imperialista, dove gli interessi di Mercato schiacciano i popoli e la crisi energetica imperversa.

Due libri che consiglio caldamente: «The 100» di Kass Morgan (Rizzoli Bur, euri 12) e «Metro 2033» di Dmitry Gluchovskij (editore Orion, 8 euri).

 

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

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