100 volte Cmuv

  Dove l’astrofilosofo Fabrizio Melodia imbarca Leonardo da Vinci, il Cappellaio Matto, Henry Miller, Fabri Fibra e altra gentaccia per veleggiare intorno al numero 100 e ai “compleanni” virando fra un po’ dei Venerdì possibili

«Il mal di denti tende a cominciare di venerdì sera» afferma la famigerata “Legge di Murphy del Venerdì”. Ma questa è la casa dell’Astrofilosofo: se il mal di denti iniziasse il venerdì sera terminerebbe con ignominia il lunedì mattina fra le imprecazioni, tante quanti sono i pensieri gettati come frecce infuocate all’inventore della suddetta Legge, il quale nulla aveva da pensare se non rompere le uova nel paniere ai bravi filosofi – ma anche altri e astri – che vorrebbero godersi il week end dopo aver letto la rubrica CMUV (Ci manca-va un Venerdì) in “bottega”.

Pensieri positivi mi accompagnano con Rino Gaetano: «Ma il venerdì io mangio magro perché non voglio ingrassare, | il venerdì io apro le finestre perché sono bello se penso a te» dove il pensiero è formativo e particolarmente riflettente nel deformare in modo convesso una realtà anche troppo concava, ovvero quanto nel vero sia irreale la bellezza di una cosa non bella fuori… Rileggetela con calma e capirete.

«A volte il venerdì sembra tutto finito e il lunedì è tutto a posto, per certe cose ci vuole tempo» afferma una delle protagoniste della serie tv “Pretty little liars”, constatando una grande verità: il venerdì catalizza il week end, senza di esso, il sabato non avrebbe senso. (*) E con questo abbiamo integrato quel tal Leopardi che giostrava sul sabato.

A s/proposito: il proverbio «Il venerdì ammazza il sabato» ci presenta un “signor venerdì” serial killer. Tale ferocia deve risiedere in una questione atavica. Secondo la tradizione cristiana, Gesù sarebbe stato crocifisso di venerdì e i romani, in epoca imperiale, facevano coincidere il venerdì con il pagamento delle tasse e appunto le esecuzioni delle condanne a morte.

Per fortuna Cristoforo Colombo – Cristóbal Colón, se preferite – sfatò, si fa per dire, tale superstizione salpando da Porto Palos in direzione delle Indie ma poi finì nel Nuovo Mondo proprio di venerdì. Anche i siciliani ci si mettono d’impegno: i nati di venerdì vengono chiamati “vinninnu” e saranno guerrieri fortunati e valorosi.

«Sebbene fosse passata la mezzanotte, era sempre un venerdì sera, e i venerdì sera erano notti di festa, almeno per chi fra noi era ancora single e non faceva il turno di notte» scrive Keri Arthur, nota per le sue saghe vampiriche, sottolineando come la notte di venerdì non fosse uguale per tutti ma che fosse necessario un piccolo morso di vita per raddrizzare qualsiasi sorte.

Non tutti i giorni sono uguali, si sa, alcuni allegri, altri angoscianti: «Compleanno con un’unica angoscia | che ce ne saranno meno a venire» ci inquieta la poetessa Emily Dickinson. Ma subito ci rassicuriamo con il Cappellaio Matto, almeno per altri 100 compleanni a venire: «È molto semplice. Dunque: trenta dì conta novem… no! Né di Venere né di Marte; non ci sto! Se tu hai un compleanno, hai anche… [ride] Non sai cos’è un Non Compleanno!»: infatti per ogni compleanno che cade una volta all’anno ci sono 364 Non Compleanni, quindi cosa è meglio festeggiare secondo voi?

E poi basta con queste fisse: «Per ogni uomo che resiste alla prosperità ce ne sono cento che resistono alle avversità» affermò il filosofo Thomas Carlyle, quindi cosa possono essere i giorni in meno da vivere, se sono trascorsi nel migliore dei modi?

Rappa alla grande Fabri Fibra: «Il mio rispetto va alla gente afflitta | Alla gente che sa incassare la sconfitta | Quando su cento cose non ne va una dritta | E ogni canzone è stata già scritta».

Ogni canzone, frase, parola è già stata scritta, quindi più che affliggersi 100 volte per ogni giorno in meno da vivere, sarebbe meglio vivere il presente, giocando a combinare altri giochi in una immensa baraonda da cui, forse, nascerà una stella danzante?

In effetti lo scrittore Henry Miller era persino stanco di ripeterlo: «In un giorno come oggi capisco quel che vi ho già ripetuto cento volte: che non c’è niente di sbagliato al mondo. Quel che è sbagliato è il nostro modo di guardarlo».

Combinando 100 e più volte le parole, ecco nascere altrettante stelle con cui guardare il mondo da un’altra angolazione, magari un venerdì sera, quando sembra che il mondo impazzisca, un po’ più di gente si schianta sulle strade ad alta velocità, i negozi esplodono pieni di persone intente a comprare non sanno bene cosa, mentre la paura attanaglia il cuore 100 volte per il semplice fatto che molte sicurezze sono crollate.

Basterà seminare bene però. Ascoltate Leonardo Da Vinci: «La formica trovato uno grano di miglio, il grano sentendosi preso da quella gridò: “Se mi fai tanto piacere di lasciarmi fruire il mio desiderio del nascere, io ti renderò cento me medesimi”. E così fu fatto».

E con questo, vi ringrazio 100 volte per le 100 stradine che avete percorso con me di Venerdì; se volete altre 100 valli attraverseremo e 100 mulattiere verso il mare, lungo 100 ruscelletti e con 100 cieli diversi in cui spiccare il volo. Un caro saluto dall’Astrofilosofo.

LA “BOTTEGA” RINGRAZIA FABRIZIO MELODIA PER I 100 CMUV – E TUTTO IL RESTO – RICORDANDO CHE “GRAZIE A DIO E’ VENERDì” PRIMA DI ESSERE UN FILM E UNA CANZONE (anzi due: Donna Summer e poi Max Pezzali) E’ ANCHE LA FRASE PIU’ PRONUNCIATA NEI LUOGHI DI LAVORO E FORSE… DA CHI FREQUENTA CODESTA “BOTTEGA”.

(*) Se qualcuna/o leggendo ha pensato che nella frase “non avrebbe senso” ci fosse un refuso e dunque potrebbe invece esserci scritto “non avrebbe sesso”… anche qui in “bottega” abbiamo avuto lo stesso dubbio ma vilmente non abbiamo osato chiedere all’astrofilosofo. [db]

 

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

3 commenti

  • Manca solo né di Vennari né di Marti non si sposa e non si parti. Del quale forse tu non hai bisogno. Perché nessuno ha effettivamente bisogno di sposarsi e per te non è certo questione di partire, ma di arrivare: e tu al 100 per altro sei arrivato!

  • Fabrizio Melodia

    C’è un detto cosi anche in veneziano, amico mio. E in effetti tale proverbio è figlio della tradizione che situa la morte di Cristo proprio il Venerdì. Personalmente preferisco ricordare come questo giorno fosse intitolato a Venere, la Dea della Bellezza e del Piacere, a cui mi dedico con somma gioia piuttosto che litigare con Marte, suo poco attento marito. E ricordando proprio il mio amato Max Pezzali, “Uno in più, soltanto un numero… Happy birthday to you, happy birthday to me”. E siccome per me, essendo già sposato, è sempre questione di partire per esplorare nuovi mondi in bici con nello zaino un libro, un quaderno e tanta musica, ti saluto con il mio amato Nietzsche:”Bisogna avere un caos dentro di se per generare una stella danzante”.

  • Stai preannunciando il 101 o sbaglio? Il primo (la partenza) di altri cento…

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