15 aprile, si fa festa per vecchie infamie fasciste

di Saverio Ferrari (*)

Dopo le provocazioni del 23 marzo ne arriva un’altra per commemorare le rivoltellate e la distruzione del quotidiano «Avanti!»

TRA IL 23 MARZO E IL 15 APRILE PREVISTE A MILANO MANIFESTAZIONI ESALTANTI LA NASCITA DELLO SQUADRISMO E DEL MOVIMENTO FASCISTA

TRA CONCERTI NAZI-ROCK PROMOSSI DA CASA POUND E OMAGGI AI MONUMENTI FATTI ERIGERE DA MUSSOLINI IN ONORE DEGLI SQUADRISTI DEGLI ANNI VENTI

Per la giornata di sabato 23 marzo più organizzazioni neofasciste si preparano a celebrare a Milano il centenario della fondazione dei Fasci di combattimento. Già da mesi Casa Pound ha promosso un concerto commemorativo nazi-rock (in un dancing, lo Space 25 di via Toffetti, periferia sud-est di Milano) con l’esibizione di diverse band musicali, in primis gli Zetazeroalfa in cui canta lo stesso leader di Casa Pound Gianluca Iannone. L’orario d’inizio non a caso è stato fissato per le 19 e 19.

Sono attese delegazioni anche straniere, segnatamente dalla Francia, e folte rappresentanze dalla Lombardia, dal Lazio e da Trieste. Da diversi giorni sui muri di alcuni quartieri milanesi sono stati affissi manifesti per propagandare l’evento e da settimane è in corso la prevendita dei biglietti. Sono attese circa duemila persone.

Non è tutto, anzi, sempre il 23 marzo, al mattino, vorrebbero sfilare al Cimitero Monumentale, fino alla cripta dei “martiri della rivoluzione fascista” fatta erigere da Mussolini nel 1925, le diverse espressioni del neofascismo milanese, da Forza nuova a Lealtà azione, da Casa Pound alla Fiamma tricolore, sotto l’egida dei reduci repubblichini e dell’associazione degli Arditi d’Italia. Nessun divieto è stato posto a questa manifestazione. Per contrastarla l’Anpi, l’Aned e il Comitato antifascista hanno dato appuntamento alle 9.30 al cimitero davanti al monumento al deportato.

IL MONUMENTO AI “MARTIRI”

Il sacrario fu inaugurato agli inizi del regime fascista per raccogliere le salme di alcuni squadristi, non solo milanesi, morti in scontri di strada. Tutta gente che bastonò e assassinò con ferocia, operai, contadini e dirigenti politici delle sinistre, assaltò le Camere del lavoro e le sedi dei partiti democratici.

L’opera, fra il liberty e l’art déco, si componeva originariamente di tre statue di tre metri di altezza raffiguranti tre giovinetti in posa eroica, uno dei quali con in braccio un fascio littorio sormontato da un’aquila con le ali aperte, e di una cripta sottostante. Finita la guerra il fascio e l’aquila furono asportati, così la targa commemorativa. Fra le tredici spoglie ospitate, la più famosa è quella di Ugo Pepe, il figlio ventunenne dell’ammiraglio Gaetano Pepe, autore di diverse spedizioni punitive fra il Veneto e Milano (tentò anche, nel luglio del 1921, di far saltare a Treviso con tubi di gelatina la sede centrale del partito repubblicano). Ferito mortalmente nel capoluogo lombardo la sera del 23 aprile 1922 da due revolverate nei pressi di Porta Romana, spirò all’ospedale. I funerali si tennero al Cimitero Monumentale, il 26 successivo, alla presenza di Mussolini e centinaia di squadristi lombardi, liguri e veneti.

SI “CELEBRA” L’ASSALTO A L’«AVANTI!»

Ma diversi altri potrebbero essere gli appuntamenti. Nel settembre scorso si è costituito a Roma il “Comitato Pro centenario 1919-1922”, avente lo scopo di «riunire e coordinare su tutto il territorio nazionale le varie manifestazioni» promosse per celebrare la nascita del movimento fascista. Fra i promotori Serafino Di Luia e Mario Merlino, ex di Avanguardia nazionale, Gabriele Adinolfi, Maurizio Murelli (assassinò nel 1973 un poliziotto a Milano con una bomba a mano) e Piero Puschiavo fondatore del Veneto Fronte Skinheads. Nelle loro intenzioni era anche inizialmente prevista, poi vietata dal prefetto, una manifestazione nel primo pomeriggio del 23 a Milano, proprio in piazza San Sepolcro, dove nel 1919, nella sede del Circolo per gli interessi industriali, commerciali e agricoli, si riunirono, guidati di Benito Mussolini, duecento fra ex combattenti della Prima guerra mondiale, “arditi” e futuristi, che fondarono i Fasci di combattimento.

Una seconda manifestazione è stata comunque programmata per il 15 aprile in via San Damiano, per “commemorare” quanto avvenne solo tre settimane dopo piazza San Sepolcro, quando gruppi di fascisti e “arditi”, prima sciolsero a revolverate e bombe a mano, in piazza Mercanti, un corteo di anarchici e socialisti (nell’occasione venne uccisa un’operaia diciannovenne e seriamente ferite almeno trenta persone) poi si diressero in corteo alla sede de l’«Avanti!», in via San Damiano, dove travolsero il cordone dei soldati e dettero alle fiamme la redazione. Un soldato e due socialisti rimasero uccisi. Alcuni “cimeli”, tra cui l’insegna in legno divelta all’ingresso de l’«Avanti!», vennero poi donati da Filippo Tommaso Marinetti a Mussolini nella redazione de «Il Popolo d’Italia».

La città di Milano rischia nel giro di poche settimane di diventare teatro di manifestazioni esaltanti il nascente squadrismo fascista.

(*) scritto il 21 marzo e ripreso sul quotidiano «il manifesto»

 

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