15 dicembre 1969: Pinelli assassinato
Ancora una volta lo ricordiamo: a piazza Fontana fu «strage di Stato» e tre giorni dopo i poliziotti uccisero un innocente
Lo continuiamo a dire: il 15 dicembre 1969 Pino – cioè Giuseppe Pinelli – fu assassinato. E ripetiamo senza esitazioni: quella di piazza Fontana (tre giorni prima) fu una strage di Stato. Non sono affermazioni ideologiche ma la verità.
Chi (soprattutto per ragioni di età) nulla sa di quelle tragiche vicende faticherà ovviamente – dopo 49 anni – a ricostruire i fatti e a tirare le conclusioni. Per quel che possiamo ecco qui un sentiero di letture.
LA STRAGE DI STATO
In “bottega”abbiamo scritto più volte sulle bombe del 1969 a piazza Fontana che provocarono 17 morti e 88 tra mutilati e feriti. Sempre ripetendo – fin dai titoli – come l’anno scorso: 12 dicembre, la strage è di Stato (nel post contributi di Franco Astengo e Saverio Ferrari). E sempre invitando a leggere la controinchiesta che uscì pochi mesi dopo con quel “maledetto titolo”: pur con tutti i suoi difetti è tuttora il libro (ristampato per fortuna da Odradek: vedi qui sopra la copertina) che più aiuta a capire cosa accadde. Una sintesi (di db) è qui: Scor-data: 12 dicembre 1969. E altre riflessioni – di Antonio Fantozzi – sono qui: Scor-data: ancora sul 12 dicembre 1969.
PINELLI ASSASSINATO
In “bottega” – vedi Al citofono suonare Pinelli – di Mark Adin – abbiamo pubblicato (nel 2012) le parole di Claudia, una delle due figlie di Giuseppe Pinelli. Potete leggere anche altri due post di Mark Adin: qui Lettera a un’amica su Calabresi, Pinelli e noi (del 2010) e qui L’onore di Pinelli – di Mark Adin. Un libro di Gabriele Fuga ed Enrico Maltini è tornato, nel 2013, su La notte in cui Pinelli… (il post rimanda alla recensione di Saverio Ferrari) venne ucciso.
ALTRI MATERIALI – anche visivi – PER CHI VUOLE APPROFONDIRE
Negli ultimi giorni compagne e compagni (in particolare Salvatore e Sergio: grazie) ci hanno suggerito di pubblicare altri materiali. Ecco qui sotto alcuni link importanti per chi voglia studiare quel passaggio cruciale della storia italiana. Il verbo «studiare» non va equivocato: la comprensione di quei fatti non rimanda a un sapere astratto (e relativamente lontano) ma alla natura dello Stato che ancor oggi domina le nostre vite alternando bastone, bombe, bugie e qualche rara carota.
Autori vari, «La strage di Stato. Controinchiesta», La Nuova Sinistra Samonà e Savelli, 1970
http://www.strano.net/stragi/tstragi/pfontana/index.html
http://isole.ecn.org/ponte/mediateca/stragedistato.pdf
Una recensione (di Fiorenzo Angoscini ) racconta il dossier «12 Dicembre 1969. La strage di piazza Fontana. La ‘madre’ di tutte le stragi», curato da Saverio Ferrari per L’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre e continuamente aggiornato: https://www.carmillaonline.com/2018/12/12/chi-e-stato/
Luciano Lanza, «Bombe e segreti. Piazza Fontana: una strage senza colpevoli», Elèuthera editrice, 1997, riedito nel 2005.
https://eleuthera.it/files/materiali/Luciano_Lanza_Bombesegreti_NE.pdf
Lotta Continua, 12 dicembre. Un film tratto da un’idea di Pier Paolo Pasolini
Dossier Piazza Fontana
http://isole.ecn.org/ponte/fontana/index.php
A rivista anarchica – 40 anni dopo
http://www.arivista.org/?nr=349&pag=dossier_stragedistato.htm
A rivista anarchica – Leggere Piazza Fontana
http://www.arivista.org/?nr=375&pag=145.htm
Ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli
Silvia Pinelli: “Scomparsi gli atti relativi a mio padre”
Chi ha ucciso Pinelli?
Elio Petri, Nelo Risi – Documenti su Giuseppe Pinelli (1970)
Giuseppe Pinelli
Dario Fo, Morte accidentale di un anarchico
Franco Fortini, I funerali di Pinelli
https://isintellettualistoria2.myblog.it/2011/12/08/franco-fortini-i-funerali-di-pinelli/
In mezzo a tante menzogne, depistaggi, omissioni anche in Rai è passato qualche frammento di verità. Qui un filmato (di Raitre) dove si raccontano le indagini del giudice Guido Salvini sulla strage di piazza Fontana, su Ordine Nuovo, sui servizi segreti italiani e le operazioni Usa-Nato all’insegna della “stategia della tensione” e delle bombe: https://www.youtube.com/watch?v=bYxew1vuQ54 . E qui «La strage di Piazza Fontana, un processo senza fine» realizzato da Carlo Lucarelli per Blu Notte sempre di Raitre: https://www.youtube.com/watch?v=bUpl7HNB3S8
NELLE IMMAGINI un vecchio manifesto firmato da Guido Crepax, quello famoso (rimasto anonimo: comparve a Roma già poche ore dopo la morte di Pinelli) e la “stretta di mano” raccontata da Vincenzo Apicella.
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.
La redazione – abbastanza ballerina – della bottega
Grazie a voi, per la presenza, la costanza e la dedizione. No pasaran!
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12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2018. Valpreda innocente, Pinelli assassinato, la strage è di Stato. Noi non dimentichiamo.
L’alibi del morto
Giuda dice che l’alibi del morto
era crollato: per questo il morto è sceso nel cortile.
Ma l’alibi era buono; il morto è riabilitato:
nessuno dice che Giuda aveva torto.
*
Il perito settore dice che le ferite
non sono incompatibili con la meccanica di
una caduta dall’alto. Il giornale conclude
che dunque il morto si è suicidato.
*
Miserabili vecchi che per pietà
di se stessi dovrebbero esser morti
ci parlano degli specchi, ci ammoniscono, ci insegnano il futuro,
escono dagli specchi per baciare i morti.
*
L’assassino s’è affrettato a sparlare del morto.
S’era sentito un assassino compatire un morto.
S’era visto un assassino baciare la fronte di un morto.
Vedi che gli assassini non trascurano i morti.
*
20.30 cordoglio del beone.
20.31 rampogne del furfante.
20.32 consigli dell’idiota.
20.33 ultimatum del boia.
*
La Borsa è sana, la Borsa reagisce
con splendido, inatteso, confortante vigore
alle notizie dal fronte, ai proclami, alla limpida morte
del legionario ucciso dal nemico.
*
Corvi senz’ali all’ombra
piatta della bilancia
trinità di sicari
brandiscono la lancia.
*
Giuda dice: la gente ai miei guerrieri
ha buttato dei sassi, per questo han caricato.
Di chi c’era nessuno se n’è accorto:
ma il Senato dice che Giuda non ha torto.
*
Non predicate la dittatura
di una classe sull’altra, non è il vostro lavoro.
Non dite niente che possa suscitare
l’odio di classe: ci pensano già loro.
*
Parlo per me ma forse anche per voi.
Amici, diciamo la verità:
di sentirci oppressi ci sentiamo felici;
ci importa adesso esser vittime, non esser liberi poi.
Giovanni Raboni, 1970
da Cadenza d’inganno
CARL HAMBLIN
[Questa poesia dell’”Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Master è incisa sulla lapide del compagno Giuseppe Pinelli. La traduzione è di Fernanda Pivano.]
La macchina del «Clarion» di Spoon River venne distrutta,
e io incatramato e impiumato,
per aver pubblicato questo, il giorno che gli Anarchici furono impiccati a Chicago:
«Io vidi una donna bellissima, con gli occhi bendati
ritta sui gradini di un tempio marmoreo.
Una gran folla le passava dinanzi,
alzando al suo volto il volto implorante.
Nella sinistra impugnava una spada.
Brandiva questa spada,
colpendo ora un bimbo, ora un operaio,
ora una donna che tentava di ritrarsi, ora un folle.
Nella desta teneva una bilancia;
nella bilancia venivano gettate monete d’oro
da coloro che schivavano i colpi di spada.
Un uomo in toga nera lesse da un manoscritto:
“Non guarda in faccia a nessuno”.
Poi un giovane col berretto rosso
balzò al suo fianco e le strappò la benda.
Ed ecco, le ciglia erano tutte corose
sulle palpebre marce;
le pupille buciate da un muco latteo;
la follia di un’anima morente
le era scritta sul volto.
Ma la folla vide perché portava la benda».
(traduzione di Fernanda Pivano)
HO LETTO DI QUELLA NOTTE IN CUI A MILANO FACEVA CALDO, CHE RICORDO PERFETTAMENTE. A ME SONO RITORNATI I BRIVIDI NELLA SCHIENA E TANTISSIMA RABBIA, COME ALLORA. CHE VUOI FARCI: LA GRECIA EBBE I COLONNELLI; IL CILE PINOCHET; L’ARGENTINA I GENERALI; NOI LE STRAGI DI STATO. IL MANDANTE E’ STATO LO STESSO PER TUTTI. TU SAI CHI FU. PURTOPPO CONTINUA AD IMPERVERSARE ANCOR’OGGI IN GIRO PER Il MONDO. SENZA AVERE L’AUTOREVOLEZZA DI PASOLINI POSSO DIRE CHE LO SO, ANCH’IO BENCHE’ NON POSSA PROVARLO.
NINO