15 febbraio a Roma: difendiamo il Rojava per…

… la libertà e la pace in Medio Oriente

appello della Rete Kurdistan-Italia

Manifestazione per la libertà per Öcalan e per tutt* i prigionier* politic*. Inizio corteo alle ore 14, da piazza della Repubblica.

Nel contesto e nella fase attuali in cui il Rojava subisce un attacco ancor più grave di quello del 2018, culminato con l’occupazione del cantone di Afrin, la manifestazione del 15 febbraio assume un’importanza particolare.

Anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente Abdullah Öcalan, rilasciate nell’occasione dei fugaci incontri con famigliari e avvocati – conquistati grazie alla lotta del movimento di sciopero della fame che ha coinvolto migliaia di persone in Turchia, in Kurdistan e in tutto il mondo – che confermano ancora una volta il suo ruolo chiave per la pace e la democrazia in Medio Oriente.

Invece di cogliere questa rinnovata disponibilità al dialogo, il regime dittatoriale di  Erdogan, ha di nuovo imposto l’isolamento totale a Öcalan e agli altri prigionieri nell’isola carcere, Hayri Konar, Hamili Yıldırım e Veysi Aktaş.

Sono 21 anni che Ocalan è segregato a Imrali, da dove continua ad ispirare saggezza e dignità al popolo curdo. Anche quest’anno, nell’occasione della data del suo arresto, il Movimento Curdo si mobilita in Europa per la sua liberazione con 2 iniziative centrali, la Marcia a Strarburgo e quella di Roma, e chiede alle sostenitrici e ai sostenitori della causa curda e della pace in Medioriente di impegnarsi per la riuscita delle manifestazioni.

Impegno a cui si stanno prodigando le sedi e le realtà territoriali legate a Rete Kurdistan, coinvolgendo le migliaia di persone che dall’occupazione turca dei territori del Rojava hanno mostrato testimonianza e partecipazione; inoltre, chiamando associazioni, sindacati e partiti ad adoperarsi nel contribuire a far giungere a Roma migliaia di partecipanti. Compito straordinario impegna i numerosi spazi sociali romani e l’intero movimento per esprimere al meglio il contributo di solidarietà e di adesione alla mobilitazione del 15 febbraio.

Questa manifestazione assume infatti un significato non solo a sostegno della resistenza curda in Siria, Turchia, Iraq e Iran, ma è allo stesso tempo espressione di un’opposizione a tutte le guerre, dalla Libia alle tensioni internazionali nei confronti dell’Iran, agli scellerati piani di trasformare i territori palestinesi occupati in dei Banthusan sotto il dominio israeliano e statunitense.

Allo stesso tempo costituisce una forte denuncia rispetto all’inerzia dell’Italia e dell’Europa, complici della dittatura di Erdogan attraverso il loro silenzio di fronte a palesi crimini di guerra e politiche genocide, a cui non ha nemmeno corrisposto l’embargo alla vendita delle armi, il ritiro dei diplomatici, le sanzioni economiche.

Il silenzio della Comunità Internazionale infatti da un lato permette la creazione di centinaia di migliaia di profughi, vittime di una vera e propria pulizia etnica,  dall’altro, grazie all’accordo UE-Turchia sui profughi, di realizzare nella cosiddetta “zona di sicurezza” sotto occupazione turca in Siria del nord,“città dei profughi”: di fatto viene finanziata non solo una politica criminale lesiva del diritto internazionale ma anche una dittatura fascista, nota per aver sostenuto dal punto di vista finanziario e logistico-militare il terrorismo di ISIS in Siria, in Iraq e in tutto il mondo.

È quindi necessario compiere ogni possibile sforzo per mostrare quanto sia essenziale la liberazione del Presidente Abdullah Öcalan, non solo per la soluzione politica e democratica della questione curda, ma anche per fermare la guerra che permane in Medi Oriente e che rischia di divampare il Libia e nel Medirerraneo.

Redazione
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Un commento

  • Daniele Barbieri

    scrive Vincenzo Miliucci:
    FINALMENTE, GRAN PARTE DEI GIORNALI DI BASE ON LINE DANNO IN PRIMA PAGINA L’APPUNTAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 15 FEBBRAIO…
    MENTRE :
    – LA VELA CON OCALAN ATTRAVERSA ROMA…
    – L’INSIEME DEGLI SPAZI SOCIALI ROMANI SI MOBILITANO PER IL CORTEO DEL 15/2
    -GLI AVVOCATI DI OCALAN CHIEDONO AL REGIME DI POTERLO INCONTRARE
    – I COPRESIDENTI DEL CONSIGLIO ESECUTIVO DELL’UNIONE DELLE COMUNITA’ DEL KURDISTAN (KCK) INVITANO IL MOVIMENTO CURDO E LE MOBILITAZIONI EUROPEE A COLLEGARE LA LOTTA PER LA LIBERTA’ DI OCALAN E DEL KURDISTAN A QUELLA PER FERMARE LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE E DEMOCRATIZZARE LA TURCHIA
    – LE MARCE EUROPEE PARTITE IL 10/2 DA FRANCOFORTE, LUXEMBURGO, GINEVRA SONO IN VISTA DI STRASBURGO DOVE ARRIVERANNO IL 15 FEBBRAIO IN CONTEMPORANEA E IN COLLEGAMENTO CON IL CORTEO DI ROMA
    N O N M A N C A T E

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