15 luglio 1923: inizia l’italianizzazione forzata del Sudtirol

una scor-data (*) di Alberto Melandri

15luglio-cartinaTirolo

Il 15 luglio 1923 nel teatro comunale di Bolzano il futuro senatore fascista Ettore Tolomei espone, di fronte a una platea di fascisti entusiasti, le linee del «programma di italianizzazione forzata della popolazione di lingua tedesca dell’Alto Adige». In mezzo ad applausi scroscianti Tolomei, che è stato incaricato da Mussolini stesso di occuparsi di questa trasformazione, inizia così il suo discorso: «Camerati fascisti! Ci troviamo all’inizio di una nuova era. A Bolzano comincia oggi l’epoca del fascismo. Mussolini, il nostro grande duce è presente qui con noi in spirito. Il duce segue con grande interesse lo sviluppo della Nazione. La storia dell’Alto Adige porterà per tutti i tempi futuri l’impronta del fascismo».

Nel novembre 1922, quattro settimane dopo la marcia su Roma, alcune squadracce fasciste avevano devastato il municipio di Bolzano e cacciato via da esso con la violenza il sindaco tedesco Julius Perathoner, dando inizio a una sequenza di altre violenze in tutto il Sudtirolo.

Ettore Tolomei, nato a Rovereto, cioè in territorio appartenente all’impero austro-ungarico, nel 1865, aveva fondato a Trento il periodico «Archivio per l’Alto Adige» nel 1906, in cui rivendicava come confine fra Italia ed Austria la linea dello spartiacque, fissata al Brennero, senza tenere conto della volontà della popolazione di lingua e cultura tedesca del Sudtirol. Tolomei diceva di voler diventare “il Garibaldi dell’Alto Adige” e aveva iniziato nell’«Archivio» a tradurre in italiano tutti i toponomastici e tutti i cognomi sudtirolesi, con risultati paradossali. Il nome della via LENGSTEIN diventava LONGOSTAGNO, trascurando non si sa se per ignoranza o per xenofobia il particolare che in tedesco Stein vuol dire “pietra” e non certo “stagno”. Ma ancora più brutale si presenta la traduzione dei cognomi: chi si chiamava Grunbacher avrebbe dovuto cambiare il suo cognome in Riverdi; chi si chiamava Grossrubatscher poteva scegliere addirittura fra quattro esilaranti opzioni: Granroazza,Granruaz, Granrovacci e Granrovazzi. E così via.

Nel 1919 Tolomei aveva fatto parte in qualità di «esperto per l’Alto Adige» della delegazione italiana ai colloqui di pace di Parigi e si era adoperato con tutte le forze per impedire il referendum in Sudtirol per l’autodeterminazione del territorio.

Ma l’apoteosi dei deliri nazionalistici di Tolomei viene raggiunta appunto il 15 luglio 1923, quando viene enunciato in 32 punti il «Programma di italianizzazione forzata»; tra questi c’erano il divieto di usare il nome Sudtirol, la chiusura di tutte le scuole di lingua tedesca, l’abolizione dei partiti tedeschi, l’obbligo di parlare solo in italiano negli uffici pubblici, oltre alla italianizzazione di tutti i nomi di luogo, da quelli dei centri abitati, ai nomi dei monti, delle valli e dei corsi d’acqua, e appunto dei cognomi.

Per questo lo storico Gaetano Salvemini ha definito Tolomei «l’uomo, che ha trovato i metodi più raffinati, per tormentare la minoranza sudtirolese».

E così i cittadini tedescofoni sudtirolesi hanno dovuto aspettare 23 anni, fino al 1946 che è l’anno degli accordi italo-austriaci (noti con i nomi dei due negoziatori, De Gasperi per l’Italia e Gruber per l’Austria) per l’autonomia all’Alto Adige/Sudtirol e il bilinguismo in tutta la provincia autonoma di Bozen/Bolzano.

Ah, un particolare: il ministro austriaco Gruber se avesse avuto la ventura di vivere nell’Alto Adige fascista riformato da Ettore Tolomei avrebbe dovuto assumere il cognome Dalla Fossa. Per sua fortuna era nato a Nord del Brennero.

NELL’IMMAGINE una cartina storica Tirolo-Südtirol-Trentino ripresa da Wikipedia.

        COSA SONO LE “SCOR-DATE” – NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche motivo il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente tantissimi i temi, come potete vedere in “bottega” guardando un giorno… a casaccio. Assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Ovviamente non sempre siamo state/i soddisfatti a pieno del nostro lavoro. Se non si vuole scopiazzare Wikipedia – e noi lo abbiamo evitato 99 volte su 100 – c’è un lavoro (duro pur se piacevole) da fare e talora ci sono mancate le competenze, le fantasie o le ore necessarie. Si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allarga.

Avevamo pensato (nel nostro 2015 “sabbatico”) di fare un libro, cartaceo e/o e-book con una selezione delle «scor-date» già apparse in “blottega”. E’ rimasta una vaga idea ma chissà che prima o poi…

Il 12 gennaio 2016 si è concluso il nostro “servizio” di linkare le due – o più – «scor-date» del giorno, riproponendo quelle già apparse in blog/bottega nei 2 anni precedenti; e ogni tanto aggiungendone di nuove. Dal 12 gennaio abbiamo interrotto, salvo rare eccezioni come oggi. C’erano 2 ipotesi per il futuro prossimo. Si poteva ripartire con nuove «scor-date» ogni giorno, dunque programmandole qui in redazione: insomma il volontariato (diciamo stakanovismo?) della nostra piccola redazione e/o di qualche esterna/o. Qui in “bottega” ci sarebbe piaciuto mooooooolto di più ripartire CHIAMANDOVI IN CAUSA, cioè ri-allargando la redazione. Come ripartenza c’eravamo dati il 21 marzo, una simbolica primavera… però il nostro “collettivo” non ha avuto gli auspicati rinforzi. Così vedrete le «scor-date» solamente ogni tanto, anziché ogni giorno come ci piacerebbe. Grazie a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza “ballerina” e sempre più mutevole nel tempo, per inevitabili altri impegni – è all’incirca questa: (in ordine alfabetico) Alessandro, “Alexik”, Andrea, Clelia, Daniela, Daniele, David, Donata, Energu, Fabio 1 e Fabio 2, Fabrizio, Francesco, Franco, Gianluca, Giorgio, Giulia, Ignazio, Karim, Luca, Marco, Mariuccia, Massimo, Mauro Antonio, “Pabuda”, Remo, Riccardo, “Rom Vunner”, Santa e Valentina. Ma spesso nelle «scor-date» ci hanno aiutato altre/i oppure abbiamo “rubato” (citando le fonti) qua e là.

 

 

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