17 marzo 1938: nasce Rudol’f Nureev

Claud’io ricorda «il tataro volante»

Rudol’f Chametovič Nureev

Рудольф Хаметович Нурeев

Rudolf Khametovich Nureyev

Rudolf Xämätulı Nuriev

Lo vidi veleggiare in una torrida serata estiva al Festival di Asti.

Veleggiava assieme a Éric Binh Vu-An.

Rimasi folgorato e non era più tanto giovane.

Rivederlo in filmati di balletti è una gioia totale.

Velocità di esecuzione impressionante perchè legata a tecnica ed interpretazione.

Tre cose che ho visto fare solo da lui. Ad averlo visto veleggiare si capisce meglio il racconto (o romanzo breve, se preferite) «Stardance » di Spider Robinson.

E’, a mio parere, il più grande di sempre. Non il migliore, il più grande. L’unico. Quando dici balletto classico e danza moderna dici Nureev / Нурeев / Nureyev / Nuriev.

E’ stato il primo a coniugare classico con moderno. Con lui cambia tutto. Ora è normale ma lui fu il primo; e il primo, anche se non necessariamente il migliore di sempre, rimane unico. Ha aperto strade nuove alla danza. Fu un periodo di grandissimi e grandissime, sia ballerini che coreografi. Bello averlo vissuto.

Era nato nell’Oblast’ di Irkutsk in Siberia ai confini con la Mongolia e il cui stemma

lo rappresenta in pieno.

 

 

 

Redazione
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