2024, Elon Musk con SpaceX porterà gli umani su Marte?

di Fabrizio “astrofilosofo” Melodia   

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Dal detto al fatto, con la velocità di connessione di una super Adsl e l’efficacia (?) di una popstar, quel mattacchione di Elon Musk ha rilasciato questa sconcertante dichiarazione: «Il futuro dell’umanità tenderà a biforcarsi: o diventiamo una civiltà multiplanetaria di viaggiatori spaziali o resteremo bloccati sul pianeta finché a un certo punto ci estingueremo».

Se avete detto “Musk chi?” eccovi un identikit: classe 1971, sudafricano nato a Pretoria da madre canadese e naturalizzato cittadino statunitense, creatore della Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX) – di cui è amministratore delegato e CTO – e la “Tesla Motors”, di cui è chairman e CEO, nonché creatore della prima auto sportiva elettrica dell’età moderna, la Tesla Roadster, e cofondatore di PayPal, il più diffuso sistema di pagamento online del mondo.

Dunque che fare? Per Elon Musk la soluzione è semplicissima: grazie alla sua SpaceX, invierà entro il 2024 una missione su Marte per stabilire la prima colonia terrestre con 200 persone.

Questo è il sunto della conferenza shock tenuta da Musk – il 101esimo uomo più ricco del mondo, almeno a detta della rivista statunitense Forbes – che ha proiettato il video del suo progetto. Quel che la gente accorsa alla conferenza ha potuto vedere è stata la timeline, la tabella di marcia, del progetto che porterà le prime 200 persone, in due tappe, a colonizzare e a rendere abitabile il suolo marziano. Lo sviluppo del razzo costerà circa 10 miliardi di dollari e, se non insorgeranno intoppi e rallentamenti, il primo passeggero potrebbe decollare secondo i tempi prestabiliti. Ogni veicolo porterà circa 100 passeggeri e Musk ha delineato con chiarezza di far partire un razzo ogni 26 mesi circa, quando le condizioni di allineamento Marte-Terra sono più vicine possibili.

Il viaggio funzionerà più o meno nel modo seguente: un potente razzo partirà dal suolo terrestre per raggiungere l’orbita, dove si staccherà una navicella – rifornita in volo con tutto il necessario per il viaggio – che si inoltrerà verso Marte, alimentata da potenti “vele” a energia solare. Arrivo previsto, all’incirca 80 giorni, come il vecchio giro del mondo immaginato dal vulcanico scrittore francese Jules Verne.

Prezzo del biglietto: 500.000 dollari ma si potrà scendere a un terzo, visto che Musk – il quale al momento sta investendo milioni di dollari di tasca propria per inseguire un sogno con un rientro tutto da verificare – sta cercando sponsorizzazioni dal governo degli Usa e non solo; anche società private sono state convocate per rendere l’umanità multiplanetaria, proprio come nella fantascienza di «Star Trek», dove la Federazione dei Pianeti Uniti è realtà consolidata.

Scott Pace, ex dirigente Nasa, ha rilasciato una pesante dichiarazione: «il progetto tecnologicamente è plausibile ma non si capisce perché dovrebbe essere finanziato dai governi o da società private. E’ un piano possibile, ma non probabile».

Ce la faranno Elon Musk e SpaceX a portare l’umanità su Marte, in un ambiente decisamente ostico, con una temperatura media di 40 gradi sotto zero, con punte di meno 120? Magari il fatto che la gravità marziana è circa tre volte meno di quella terrestre (un uomo di circa 70 chili sulla Terra andando sul Pianeta rosso peserà 26 kg) aiuterà notevolmente le attività per rendere vivibile Marte. Secondo le stime di Musk, occorreranno circa diecimila missioni e all’incirca 40 anni per fare in modo che la prima comunità umana su suolo marziano diventi effettiva, con un milione di abitanti (come dicevo sopra, la navicella SpaceX trasporta solo 100 persone alla volta).

Ai suoi detrattori Elon Musk risponde convinto che l’umanità deve diventare multiplanetaria oppure sarà condannata a scomparire, a seguito dei mutamenti climatici e delle guerre intestine.

La fantascienza potrà tornare utile a questo “affarista sognatore”? Rimando a un mio articolo su Marte già apparso – è qui: Tutti i Marte che volete – ma anche alle considerazioni in “bottega” di db e altri: per esempio Marte, stiamo arrivando. E tu Venere aspettaci. Magari scriverò un piccolo vademecum per il colono del futuro, con qualche tutorial su come curare l’orto e costruirsi una casa ecologica e usare la minore gravità per facilitare i lavori quotidiani. Intanto ai futuri coloni consiglio «The Martian – Il Sopravvissuto» con un Matt Damon in stato di grazia a interpretare le vicende di un astronauta “dimenticato” sul Pianeta Rosso dai compagni di missione, il quale si ritrova costretto a ingegnarsi in ogni modo per sopravvivere. Il film è stato proiettato anche sulla Stazione Spaziale Internazionale, al Johnson Space Center di Houston e al Kennedy Space Center.

Concludo con la “tagline” (slogan) del film, un motto che di certo piace a Musk: «La salvezza è a soli 225 milioni di chilometri di distanza».

Post scriptum dubbioso: sarà un caso che Elon Musk amministri l’azienda intitolata allo scienziato Nikola Tesla il quale, nel 1899 – in piena febbre marziana a seguito dell’avvistamento dei “canali” di Marte – affermò di aver captato segnali radio probabilmente provenienti da quel pianeta? L’affermazione allora fu confermata da un noto scienziato, Lord Kelvin, il quale però poco dopo smentì, alimentando voci di complotto. Così la butto a ridere e vi chiedo: se Elon fosse venuto da Marte? Vi ricordo comunque che, in greco, Elon significa raggio di sole, luce splendente: un destino scritto nel nome?

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

8 commenti

  • uhm sospetto pure che Elon possa essere un marziano del futuro arrivato in questa dimensione per salvare il proprio pianeta dall’estinzione… ma ahimè devo ancora riuscire a provarlo… inoltre volevo sottolineare come il programma spaziale di Musk, sia in sostanza nato dalle ceneri del progetto Mars.One, di cui SpaceX doveva essere la fornitrice ufficiale del razzo. Il progetto è naufragato proprio per le specifiche mancanze tecniche, pur con tutta la strategia corretta approntata e la ricerca spasmodica di fondi. Ancora di più, vedremo cosa sarà capace di fare l’uomo che sembra quasi venire dal futuro…

  • Ciao 🙂 Interessante.
    Furba pubblicità di Musk.
    Ma su Marte, chi ci andrebbe?
    Selezionato/selezionata da chi?
    Per fare cosa? Per vandalizzare anche Marte?
    Certo, ci sarebbero anche volontari/volontarie.
    In base alle recenti analisi del MIT, sopravviverebbero non più di pochi mesi.
    … Buon viaggio (io preferisco rimanere sulla Terra)

    • ahahaha concordo in parte.
      La costruzione di una città marziana porterebbe all’armonico sviluppo della civiltà umana sul pianeta rosso, almeno a detta degli scienziati e di Musk.
      Che poi sia realtà o meno, questo permettimi di essere dubbioso.
      Comunque la necessità di emigrare sarà particolarmente impellente tra non molto tempo, quindi l’umanità dovrà augurarsi che Musk non sia un’imbroglione come tanti. Di certo, il prezzo del biglietto aereo (dell’astronave) è davvero troppo caro per i comuni mortali. Quindi se ne andranno sul Pianeta Rosso proprio i ricconi o anche coloro che faranno debiti su debiti. Vedremo.
      Io come te rimarrò qui. Ad aspettare la fine o meno, vedremo anche questo.
      Mi auguro che tra i migranti, vi sia per lo meno qualche storico, che ricordi cosa gli uomini hanno fatto al loro pianeta nativo e di non ripetere gli stessi errori sul pianeta ospite. Sarebbe da ridere trovassero l’accoglienza dei leghisti marziani.
      Nel frattempo, autodistruggiamoci per bene, con guerre fratricide in nome dei profitti stratosferici e di altre menate squisitamente umane.
      Ce ne sarà per tutti, povera Terra…

      • Ciao ! 🙂
        Avendo già avuto gratuitamente a disposizione la Terra, è sotto gli occhi di tutti quanto, ovunque, lo sviluppo della nostra civiltà umana sia stato “armonico” …
        … Ma su questo immagino noi siamo d’accordo.
        Piuttosto una colonia su Marte potrebbe forse ulteriormente sensibilizzare tutte/tutti e dimostrare ancora una volta quanto fortunati siamo noi terrestri e quanto scellerati siamo stati e quanto scellerati siamo quando questa fortuna la vandalizziamo.
        … Fascisti su Marte? Avrei una lista, ma Marte, il cosmo e la natura non lo meritano. Gli aborigeni australiani ne avrebbero da raccontare sulle colonie penali …
        … Come te sono piuttosto pessimista. D’altra parte ti sto scrivendo, questo significa che il genere umano è riuscito in qualche modo ad evitare una guerra termonucleare globale negli anni sessanta, settanta, ottanta e così via. Quindi qualche speranza c’è, cioè mi sforzo di pensare che esista, altrimenti l’insegnante di scuola non lo potrei fare, cioè cosa dovrei dire ai miei futuri allievi, che non c’è speranza?
        Spero che la nostra “sapiente” specie non sia una breve parentesi nella storia del nostro pianeta. Il silenzio del cosmo purtroppo non è un buon segno, ma noi, essendo ancora vivi, io credo che non ci sia altro da fare che fare del nostro meglio per provare a prolungare questa parentesi il più possibile e nel migliore modo possibile, cioè in armonia con la natura e con gli altri membri dell’albero della vita.

  • Grazie a te Fabrizio. Sei tu gentilissimo. Ricorrendo all’ottimismo della pratica, l’albero della vita dovremmo averlo davanti ai nostri occhi e incontrarlo più spesso, insieme a una cronologia geologica degli ultimi quattro miliardi di anni sulla terra. Grazie di nuovo, e alla prossima. Ciao 🙂

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