68 (ec)-citazioni

Oggi condivido con chi stra-blogga (cioè usa questo strano blog) un po’ di citazioni che mi affascinano, inquietano, colpiscono alla milza. Le ho messe in ordine alfabetico (per cognome) … così tanto per avere un criterio. Perchè 68? E’ un buon numero; o almeno nel secolo scorso è stato un eccellente anno. Poche donne in questo elenco? Sì, sono cresciuto e vivo in una società maschio-centrica; e purtroppo il “mio” pensiero (non meno del “mio” imbranato corpaccione) fatica a liberarsene.

Se chi legge vuole aggiungerne altre… lo spazio c’è. Però fissiamo un limite: non oltre 68 686. 868, d’accordo?.

Tariq Ali

«Lo sterminio degli ebrei nella seconda guerra mondiale, attuato dal complesso politico-militare-industriale dell’imperialismo tedesco, è stato uno dei peggiori crimini ma non l’unico. Prima della grande guerra, i massacri compiuti dal Belgio in Congo causarono fra i 10 e i 12 milioni di morti».

Woody Allen

«Sono a casa seduto davanti alla tv quando il telefono suona e una voce dall’altra parte dice: “Le piacerebbe essere l’uomo vodka di quest’anno?”. E io dico: “No, sono un artista e non faccio pubblicità, non sono un ruffiano, non bevo vodka e se lo facessi non berrei la vostra!”. E lui: “Peccato, paghiamo 5 milioni di dollari”. E io dico: “Attenda in linea, prego. Le passo il signor Allen”

Isaac Asimov

«C’è soltanto una guerra che può permettersi il genere umano: la guerra contro la propria estinzione».

Roland Barthes

«Il linguaggio è una pelle: io sfrego il mio linguaggio contro l’altro».

William Blake

«La prudenza è una ricca e ripugnante vecchia zitella corteggiata dall’incapacità».

Ernst Bloch

«Se questa storia non è niente – dicono i narratori in Africa – appartiene a chi l’ha raccontata; se è qualcosa, appartiene a noi tutti».

Bertolt Brecht

«In presenza di ostacoli, la distanza più breve fra due punti può essere una curva».

Bertolt Brecht (una poesia)

«Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico

Egli non sente, non parla, né s’interessa

degli avvenimenti politici.

Egli non sa che il costo della vita,

il prezzo dei fagioli

del pesce, della farina, dell’affitto

delle scarpe e delle medicine

dipendono dalle decisioni politiche.

L’analfabeta politico è così somaro

che si vanta e si gonfia il petto

dicendo che odia la politica.

Non sa l’imbecille che

dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta,

il bambino abbandonato, lo squadrista

e il peggiore di tutti i banditi

che è il politico imbroglione,

il mafioso, il corrotto,

il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali».

Pierre Bourdieu

«I membri della classe dominante, nati in posizione privilegiata, si distinguono per il semplice fatto che il loro habitus, in quanto natura socialmente costituita, è immediatamente “aggiustato” ai requisiti immanenti al gioco sociale e culturale. E’ così possibile affermare la loro differenza, la propria unicità, la propria distinzione, senza consapevolmente ricercarla. E’ semplicemente essendo se stessi che essi si distinguono, diversamente dai membri della piccola borghesia che, proprio nello sforzo di apparire qualcosa che non sono, tradiscono la loro distanza dalla classe dominante. Perchè alla piccola borghesia manca non la cultura in quanto tale, ma le strutture sociali incorporate che consentono a quella cultura di funzionare secondo gli schemi di percezione, di valutazione, di classificazione, in una parola secondo l’habitus della classe dominante».

Ignazio Buttitta
«Un populu mittitilu a catina
spugghiatilu
attuppatici a vucca
è ancora libiru.
Livatici u travagghiu, u passaportu
a tavola unni mancia
u lettu unni dormi,
è ancora riccu.
Un populu diventa poviru e servu
quannu ci arrobanu la lingua
addutata di patri:
è persa pi sempri.
Diventa poviru e servu
quannu i paroli nun figghianu paroli
e si manciano tra d'iddi».

Piero Calamandrei (un’epigrafe)

«Lo avrai

camerata Kesserling

il monumento che pretendi da noi italiani

ma con che pietra si costruirà

a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati

dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio,

non con la terra dei cimiteri

dove i nostri compagni giovinetti

riposano in serenità,

non con la neve inviolata delle montagne

che per due inverni ti sfidarono,

non con la primavera di queste valli

che ti videro fuggire.

Ma soltanto con il silenzio del torturati,

più duro d’ogni macigno,

soltanto con la roccia di questo patto

giurato fra uomini liberi

che volontari si adunarono

per dignità e non per odio

decisi a riscattare

la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare

ai nostri posti ci ritroverai

morti e vivi, con lo stesso impegno

popolo serrato intorno al monumento

che si chiama

ora e sempre

RESISTENZA».

Italo Calvino

«L’inferno dei viventi è già qui […] lo abitiamo tutti i giorni. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte […]. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dagli spazio».

Helder Camara

«Quando davo da mangiare ai poveri, mi chiamavano santo. Ma quando chiedevo come mai i poveri non avevano da mangiare, mi chiamavano comunista».

Raymond Chandler

«Il crimine organizzato è solo l’altra faccia, quella sporca, del dollaro».

Charles Schulz

Linus: «Credo di aver fatto una scoperta straordinaria».

Charlie Brown: «Quale?».

Linus: «Se si tengono le mani rivolte verso il basso, si ottiene il contrario di ciò per cui si prega».

Chuang-Tse

«Chiedo scusa – disse Yuan Hien – mancare di beni è essere povero; ma essere miserabile è non poter mettere in pratica il proprio sapere. Io sono povero, ma non miserabile».

Nicolas Davila- 1

«La stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando».

Nicolas Davila-2

«Dicesi borghesia ogni insieme di individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono».

Muhammad Darwish

«Ammanettatemi

Prendete i quaderni

E le sigarette

E riempitemi la bocca di terra.

Ma la poesia è come il sangue per il cuore».

Fabrizio De Andrè- 1

«La maggioranza va… come una malattia».

Fabrizio De Andrè-2

«Un uomo senza sogni, senza utopie, senza ideali, sarebbe un mostruoso animale, un cinghiale laureato in matematica pura».

Daniel De Foe

«Di tutte le piaghe che affliggono l’umanità, la tirannia ecclesiastica è la peggiore».

Erri de Luca

«Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il vino finchè dura il pasto, un sorriso involontario,  la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che.

Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto».

Gilles Deleuze

«Il pensiero, nessuno lo prende molto sul serio, tranne quelli che si considerano pensatori o filosofi di professione. Ma questo non impedisce affatto che esso abbia i suoi apparati di potere – e che sia un effetto del suo apparato di potere il fatto che possa dire alla gente: non prendetemi sul serio perchè io penso per voi, perchè vi do una conformità, delle norme e delle regole, un’immagine, alle quali voi potrete tanto più sottomettervi quanto più direte».

Marco D’Eramo

«E’ questo il bello della storia umana, la sua imprevedibilità, il fatto che non vedremo mai la fine del film. Io mi immagino sempre questa scena. Vedo un cavallerizzo francese nel 1850, che parte per la conquista dell’Africa del Maghreb. Oppure un ussaro inglese. A uno dite: tu conquisterai l’Africa; all’altro: tu conquisterai l’India, ma fra 150 anni non ci sarà un solo francese in Africa ma ci saranno cinque milioni di africani a Parigi; e non un solo inglese in India ma dieci milioni di indiani a Londra. Alla fine gli africani avranno conquistato la Francia, e gli indiani avranno conquistato l’Inghilterra».

Albert Einstein- 1

«Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero».

Albert Einstein-2

«Sono un non credente profondamente religioso… In un certo senso è un nuovo genere di religione».

Paul Eluard

«Non verremo alla meta ad uno ad uno

ma a due a due.

Se ci conoscessimo a due a due

ci conosceremmo tutti

ci ameremmo tutti.

Ed i figli un giorno rideranno

della leggenda nera

dove un uomo lacrima in solitudine».

Ennio Flaiano

«Tutto quello che non so l’ho imparato a scuola».

Franco Fortini (nuova versione di «L’internazionale»)

«Noi siamo gli ultimi del mondo

ma questo mondo non ci avrà

noi lo distruggeremo a fondo

spezzeremo la società

Nelle fabbriche il capitale

come macchine ci usò

nelle sue scuole la morale

di chi comanda ci insegnò.

Questo pugno che sale

questo canto che va

è l’internazionale

un’altra umanità

Questa lotta che eguale

l’uomo a l’uomo farà

è l’Internazionale… fu vinta e vincerà.

Noi siamo gli ultimi di un tempo

che nel suo male sparirà

qui l’avvenire è già presente

chi ha compagni non morirà

al profitto e al suo volere

tutto l’uomo si tradì

ma la Comune avrà il potere

dov’era il no faremo il sì.

Questo pugno che sale

questo canto che va (di nuovo il ritornello)

E tra di noi divideremo

lavoro, amore, libertà

e insieme ci riprenderemo

la parola e la verità

Guarda il viso, tienili a memoria

chi ci uccise, chi mentì.

Compagno porta la tua storia

alla certezza che ci unì.

Questo pugno che sale

questo canto che va … (di nuovo)

Noi non vogliamo sperare niente

il nostro sogno è la realtà

da continente a continente

questa terra ci basterà

classi e secoli ci hanno straziato

fra chi sfruttava e chi servì.

Compagno esci dal passato

Verso il compagno che ne uscì».

Anatole France

«La legge, nella sua maestosa equanimità, proibisce sia ai ricchi che ai poveri di dormire sotto i ponti».

Paulo Freire

«Il mondo è diviso fra coloro che non dormono perché hanno fame e coloro che non dormono perché hanno paura di quelli che hanno fame».

Giorgio Gaber

«Io se fossi Dio,

maledirei davvero i giornalisti e specialmente… tutti.

Che certamente non son brave persone

e dove cogli, cogli sempre bene.

Compagni giornalisti, avete troppa sete

e non sapete approfittare delle libertà che avete:

avete ancora la libertà di pensare,

ma quello non lo fate

e in cambio pretendete la libertà di scrivere

e di fotografare[…]».

Eduardo Galeano- 1

«La mia regola è usare soltanto parole che migliorino il silenzio».

Eduardo Galeano-2

«Si chiamano incidenti i crimini commessi con le automobili».

Eduardo Galeano-3

«Nel 1948 e nel 1976, le Nazioni Unite proclamarono le grandi liste dei diritti umani: tuttavia la stragrande maggioranza della umanità non ha altro che il diritto di vedere, udire e tacere. Che direste se cominciassimo a praticare il mai proclamato diritto di sognare? Che direste se delirassimo per un istante?

Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sarà pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sarà guidata dalla automobile, non sarà programmata dai calcolatori, nè sarà comprata dal supermercato, né osservata dalla televisione; la televisione cesserà d’essere il membro più importante della famiglia e sarà trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; la gente lavorerà per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungerà il delitto di stupidità che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun Paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, nè paragoneranno la qualità della vita alla quantità delle cose; i cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; gli storici non crederanno che ai Paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse; la solennità non sarà più una virtù, e nessuno prenderà sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e nè per fortuna nè per sfortuna, la canaglia si trasformerà in virtuoso cavaliere; nessuno sarà considerato eroe o tonto perché fa quel che crede giusto invece di fare ciò che più gli conviene; il mondo non sarà più in guerra contro i poveri, ma contro la povertà, e l’industria militare sarà costretta a dichiararsi in fallimento; il cibo non sarà una mercanzia, né sarà la comunicazione un affare perché cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno morirà di fame, perchè nessuno morirà di indigestione; i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perchè non ci saranno bambini di strada; i bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perchè non ci saranno bambini ricchi; l’educazione non sarà il privilegio di chi può pagarla; la polizia non sarà la maledizione di chi non può comprarla; la giustizia e la libertà, gemelli siamesi condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena contro schiena; una donna nera sarà presidente del Brasile e un’altra donna nera presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governerà il Guatemala e un’altra il Perù; in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, poichè rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia obbligatoria; la Santa Chiesa correggerà gli errori delle tavole di Mosè e il sesto comandamento ordinerà di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa detterà un altro comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; i disperati diverranno speranzosi e i perduti saranno incontrati, poichè costoro sono quelli che si disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacchè le frontiere del mondo e del tempo non conteranno più nulla; la perfezione continuerà a essere il noioso privilegio degli dèi; però, in questo mondo semplice e fottuto ogni notte sarà vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo. […] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare».

Mahtma Gandhi

«Politica senza princìpi, ricchezza senza lavoro; piacere senza coscienza; conoscenza senza carattere; commercio senza moralità, scienza senza umanità, fede senza sacrificio: ecco i 7 peccati sociali».

Allen Ginsberg

«Che sfinge di cemento e alluminio sfondò loro il cranio divorandocervello e fantasia?

Moloch! Solitudine! Schifo! Sozzura! Pattumiere e dollari inacquistabili! Bambini urlanti nei sottoscala! Ragazzi singhiozzanti nell’esercito! Vecchi piangenti nei parchi!

Moloch! Moloch! Incubo del Moloch! Moloch il senzamore! Moloch mentale! Moloch l’implacabile giustiziere degli uomini!

Moloch la cui mente è soltanto macchina!

Moloch del sangue che è denaro scorrente!

Moloch le cui dita sono dieci eserciti!

Moloch dal petto dinamo cannibale!

Moloch il cui orecchio è una tomba fumante».

Joseph Ki-Zerbo

«L’età coloniale […] è stata la negazione della nostra umanità, del nostro modo di vivere e intendere il tempo, del nostri modelli di vita, del nostro rapporto con lo spazio, della nostra cultura. In breve, il colonialismo è stato un enorme etnocidio, accompagnato da puntuali genocidi […] Non siamo neri per cui siamo poveri. Ma siamo poveri per cui siamo neri».

John Lennon

«E così è Natale

Cosa è successo?

Un altro anno è finito

E ne sta già iniziando uno nuovo.

E così è Natale

Spero vi divertiate

Vicini e lontani

Vecchi e giovani

Buon Natale

E buon anno nuovo

Speriamo sia buono

E senza paure.

E così è Natale

Per i deboli e per i forti

Per i ricchi e per i poveri.

Il mondo è così ingiusto

E allora buon Natale

ai bianchi e ai neri

ai gialli e ai rossi.

Smettiamo ogni guerra

Buon Natale

E buon anno

Speriamo sia buono

E senza paure.

E così è Natale

Cosa è  successo?

Un altro anno è finito

E ne sta già iniziando uno nuovo.
[…] La guerra è finita, se lo volete

La guerra è finita, adesso

Buon Natale».

Giacomo Leopardi

«I bambini trovano il tutto nel nulla, gli uomini non trovano nulla nel tutto».

Daniele Luttazzi

«Bush: “Ehi, non ho combattuto in Vietnam, ma ne ho creato uno”».

Rosa Luxemburg

«La libertà solo per i seguaci del governo, solo per i membri di un partito – per numerosi che possano essere – non è libertà. La libertà è sempre unicamente libertà di chi la pensa diversamente. Non per fanatismo di giustizia, bensì  perchè tutto ciò che di educatore, salutare e purificatore deriva dalla libertà politica, dipende da questa condizione, e perde ogni efficacia, quando la “libertà” si fa privilegio».

Maurice Maeterlinck

«E’bello acquisire a poco a poco la consapevolezza di non capire niente».

Herbert Marcuse

«Tuttavia, al di sotto della base popolare conservatrice vi è il sostrato dei reietti, degli stranieri, degli sfruttati e dei perseguitati di altre razze e di altri colori, dei disoccupati e degli inabili. Essi permangono al di fuori del processo democratico; la loro presenza prova come non mai quanto sia immediato e reale il bisogno di porre fine a condizioni e istituzioni intollerabili. Perciò la loro opposizione è rivoluzionaria anche se non lo è ancora la loro coscienza».

Edgar L. Masters: «Knowlt Hoheimer»

«Io fui il primo frutto della battaglia di Missionary Ridge.

Quando sentii la pallottola entrarmi nel cuore

mi augurai di esser rimasto a casa e finito in prigione

per quel furto dei porci a Curl Trenary,

invece di fuggire ed arruolarmi.

Mille volte meglio il penitenziario

che avere addosso questa statua di marmo alata,

e il piedistallo di granito con le parole Pro-Patria.

Tanto, che vogliono dire?».

Alda Merini: «Prima di venire»

«Prima di venire

portami tre rose rosse

prima di venire

portami un grosso ditale

perchè devo ricucirmi il cuore

e portami una lunga pazienza

grande come un telo d’amore.

Prima di venire

dai un calcio al muro di fronte

perchè lì dentro c’è la spia

che ha guardato in faccia il mio amore.

Prima di venire

socchiudi piano la porta

e se io sto piangendo

chiama i violini migliori.

Prima di venire

dimmi che sei già andato via

perchè io mi spaventerei.

Prima di venire

smetti di salutarmi

perchè a lungo io non vivrei».

Marilyn Monroe

«Hollywood è quel posto dove ti pagano migliaia di dollari per un bacio, e cinquanta centesimi per l’anima».

Ndjock Ngana: «Prigione»

«Vivere una sola vita

in una sola città,

in un solo Paese,

in un solo universo,

vivere in un solo mondo

è prigione.

Amare un solo amico,

un solo padre,

una sola madre,

una sola famiglia

amare una sola persona

è prigione.

Conoscere una sola lingua,

un solo lavoro,

un solo costume,

una sola civiltà

conoscere una sola logica

è prigione.

Avere un solo corpo.

un solo pensiero,

una sola conoscenza

un sola essenza

avere un solo essere

è prigione».

Pablo Neruda

«Muore lentamente chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia marca, chi non prova a cambiare colore dei vestiti, e non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” a un turbine di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Muore lentamente chi non capovolge il tavolo quando è infelice sul lavoro, chi non rischia il certo per l’incerto per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Muore lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge il suo amor proprio, chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Muore lentamente chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, o non risponde quando gli chiedono qualcosa che sa.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità».

Friederich Nietzsche

«Non esistono fatti, ma solo interpretazioni».

Joe Orton

«Un tempo la polizia era comandata da uomini retti. È un errore che è stato corretto».

Blaise Pascal-1

«Noi conosciamo la verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. I princìpi si sentono, le proposizioni si dimostrano, e il tutto con certezza, sebbene per differenti vie. Ed è altrettanto inutile e ridicolo che la ragione domandi al cuore prove dei suoi primi princìpi, per darvi il proprio consenso, quanto sarebbe ridicolo che il cuore chiedesse alla ragione un sentimento di tutte le proposizioni che essa dimostra, per indursi ad accettarle. Questa impotenza deve dunque servire solamente a umiliare la ragione, che vorrebbe tutto giudicare, e non a impugnare la nostra certezza, come se solo la ragione fosse capace d’istruirci».

Blaise Pascal-2 (chiudendo una lunga lettera)

«E scusate se non ho avuto il tempo di essere breve».

Pier Paolo Pasolini (in «La ricotta»)»

«Lei non ha capito niente perché lei è un uomo medio: un uomo medio è un mostro, un pericoloso delinquente, conformista, razzista, schiavista, qualunquista».

Edoardo Persico

«Il miglior affare per i ricchi è la guerra fra poveri».

Marge Piercy («La strada bassa»)

«Cosa possono farti?

Possono farti quello che vogliono.

Possono imprigionarti, batterti,

romperti le dita, bruciarti il cervello con l’elettricità,

confonderti con le droghe fino a che

non saprai più camminare, e non ricorderai.

Possono portare via i tuoi bambini,

sbattere contro il muro chi ami;

possono fare tutto quello che tu non faresti.

Come puoi fermarli?

Da solo puoi resistere, puoi rifiutare.

E puoi persino pensare alla riscossa,

anche se loro ti passano sopra.

Ma due persone che resistono, schiena contro schiena,

possono attraversare una folla,

un serpente di fuoco che danza può  rompere una corda,

le termiti possono tirare giù un palazzo.

Due persone possono mantenersi sane a vicenda,

darsi reciprocamente sostegno, convinzione,

amore, massaggi, speranza, sesso.

Tre persone sono una delegazione, una cellula, un cuneo.

Con quattro si può giocare, e dare inizio a un gruppo.

Con sei puoi affittare una casa intera,

avere focaccia a cena e niente secondi,

e comporre la tua musica.

Tredici fanno un circolo, un centinaio riempiono la sala.

Con mille hai solidarietà e la vostra newsletter,

diecimila sono la comunità e i vostri giornali;

centomila una rete di comunità;

un milione il nostro stesso mondo.

Comincia con uno alla volta.

Comincia quando ti preoccupi di agire.

Comincia quando lo fai di nuovo,

dopo che loro hanno detto no.

Comincia quando dici “noi”,

e sai bene chi intendi,

e ogni giorno

ne intendi uno di più».

Onda Rossa Posse («Batti il tuo tempo»)

«Rimetti le lancette

determina l’orario

cancella impossibile

dal tuo vocabolario».

Marco Revelli (in «Oltre il Novecento»)

«D’altra parte, la scena non è vuota. Sotto traccia, invisibile o appena percepibile in filigrana sotto la superficie compatta delle merci, una sottile ma fitta e diffusa trama di atomi positivi è da tempo in azione. In forma confusa, frammentata, polifonica, essi esprimono un bisogno tenace di resistenza alla furia del dileguare del movimento economico e alla potenza astrattizzante del denaro. Tentano faticosamente di tenere assieme quello che la violenza tecnica e sradicante dei flussi globali e del “produrre per competere” lacera e sconvolge. Annodano fili, consapevoli del “valore di legame”, laddove tutto sembrerebbe spingere verso la rescissione dei vincoli e lo spaesamento come condizione di efficienza e rapidità».

Sebastiao Salgado

«Io non fotografo i miserabili. Fotografo persone che hanno meno risorse, meno beni materiali. Ho visto spesso la miseria in Paesi ricchissimi. Per me miserabile è quello che non fa più parte di una comunità, che è isolato e che ha perso la speranza. Ho incontrato molta gente affamata. Non erano miserabili perché appartenevano a una comunità, credevano in qualcosa. L’unico modo in cui le persone possono resistere, nella situazione difficile in cui si trovano, è credere nella comunità».

Ken Saro-Wiwa («La vera prigione»)

«Non è il tetto che perde

Non sono nemmeno le zanzare che ronzano

nella umida, misera cella.

Non è il rumore metallico della chiave

mentre il secondino ti chiude dentro.

Non sono le meschine razioni

insufficienti per uomo o bestia.

Neanche il nulla del giorno

che sprofonda nel vuoto della notte.

Non è

Non è

Non è.

Sono le bugie che ti hanno martellato

le orecchie per un’intera generazione.

E’ il poliziotto che corre all’impazzata in un raptus omicida

mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari

in cambio di un misero pasto al giorno.

Il magistrato che scrive sul suo libro

la punizione, lei lo sa, è ingiusta.

La decrepitezza morale

l’inettitudine mentale

che concede alla dittatura una falsa legittimazione.

La vigliaccheria travestita da obbedienza

in agguato nelle nostre anime denigrate.

È la paura di calzoni inumiditi.

Non osiamo eliminare la nostra urina.

E’ questo

E’ questo

E’ questo

amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero

in una cupa prigione».

George Bernard Shaw

«La democrazia sostituisce l’elezione da parte dei molti incompetenti all’incarico affidato dai pochi corrotti».

George Bernard Shaw-2

«Tu vedi cose che esistono e ti chiedi: “Perché?. Io sogno cose mai esistite e mi chiedo: “perché no?”».

Susan Sontag

«La razza bianca è il cancro della storia umana; è la razza bianca ed essa sola – con le sue ideologie e le sue invenzioni – che sradica civiltà autonome ovunque proliferi, che ha sconvolto l’equilibrio ambientale del pianeta, e adesso minaccia l’esistenza stessa della vita».

Gino Strada

«Così l’aggressione a un Paese sovrano diventa atto di “pace”, così un’invasione si trasforma nel “portare libertà” o instaurare “democrazia”. Così terroristi confessi, ladri, spie e assassini diventano improvvisamente presidenti, così l’occupazione di un Paese, e l’uccisione sistematica di molti dei suoi abitanti, viene definita “missione umanitaria”. […] l’importanza nel togliere la maschera dell’ipocrisia e della menzogna per ridare alle parole il loro significato, nel mostrare il vero volto della guerra».

Voltaire-1

«E’ pericoloso avere ragione in questioni su cui le autorità costituite hanno torto».

Voltaire-2

«Il bello della guerra è che ogni capo degli assassini fa benedire le proprie bandiere e invoca solennemente Dio prima di dedicarsi a sterminare il prossimo».

Derek Walcott

«Il bimbo che ascolta l’ululo della conchiglia / non ode nulla e ode tutto / ciò che lo storico non può udire, l’ululo / di tutte le razze che hanno traversato l’acqua».

Questa canzone (o poesia) è variamente attribuita

«Il tuo Cristo è ebreo,

la tua democrazia è greca,

la tua scrittura è latina,

i tuoi numeri sono arabi,

la tua auto è giapponese,

il tuo caffè brasiliano,

il tuo orologio è svizzero,

il tuo walkman è coreano,

la tua pizza è italiana,

la tua camicia è hawaiana,

le tue vacanze sono turche,

tunisine o marocchine.

Cittadino del mondo,

non rimproverare il tuo vicino

di essere straniero».

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • Rispondo a Brecht («In presenza di ostacoli, la distanza più breve fra due punti può essere una curva»): per questo gli italiani sono bravi nello slalom.

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