Rom e Negri e altre miserie

di Daniela Pia (con un appello a manifestare a Roma in piazza Montecitorio con Rom e Sinti, il 2 agosto 2018)

Chi si chiede ancora, dopo qualche giorno , quali siano le condizioni di salute della bimba rom che “abbiamo aiutato a casa sua” a Roma dove vivono da settanta anni nel territorio dell’attuale V Municipio, sparandole contro e ferendola con un arma a piombini, mentre qualcuno si augurava che fosse stato un proiettile?
Ah, gli zingari, LADRI!
E I NEGRI che rubano il lavoro?
E i migranti che se annegano è colpa loro?
Prima gli italiani, sempre, italiani come questo per esempio:
https://www.globalist.it/news/2018/07/21/piombino-bisognava-colpire-la-bimba-rom-con-un-proiettile-2028269.html
Brava gente, che ” io non sono razzista ma”
Ormai nemmeno davanti alle telecamere l’odio viene mascherato; sdoganati coloro di cui parlava Niemöller, la storia sembra ripetersi, ancora e ancora.
Con le sue infamie con i suoi -ma io non sapevo- con i suoi proseliti, coloro che Étienne de La Boétie descrisse in modo impietoso nel suo “Discorso sulla servitù volontaria” quando disse:
“Vorrei solo riuscire a comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a volte, sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto viene tollerato. Da dove ha potuto prendere tanti occhi per spiarvi se non glieli avete prestati voi? come può avere tante mani per prendervi se non è da voi che le ha ricevute? “.
Chi rinuncia alla propria libertà per offrirla al demagogo di turno, rinuncia al bene più prezioso in cambio dell’illusione di sentirsi rappresentato nella sua rabbia, nella sua mediocre banalità del male che non è capace di riconoscere.
Essere liberi non ė cosa facile, richiede impegno, significa prendere posizione, affermare in modo inequivocabile la distanza che ci separa da chi gode della morte in mare di una madre e di un bimbo perchè “Negri”.
Da chi osa affermare che una creatura indifesa di otto mesi andava colpita con un proiettile e non con un piombino perchè Rom.
Questo paese mi appare impazzito, e non da ora.
Già nel 2001 De Andrè ricordava ai più distratti che i veri ladri sono spesso in giacca e cravatta:
“Si lamentano degli zingari; guardate come vanno in giro a supplicare l’elemosina di un voto: non ci vanno mai a piedi però, hanno autobus che sembrano astronavi, treni, aerei; e guardateli quando si fermano a pranzo o a cena , stanno mangiando con coltello e forchetta e con coltello e forchetta si mangeranno anche i vostri risparmi”.
“. Gli zingari rubano, è vero, però io non ho mai sentito dire – non l’ho mai visto scritto da nessuna parte – che gli zingari abbiano rubato tramite banca.
Questo è un dato di fatto. Fra questi signori che hanno calcato e calcano, non da oggi, gli scranni del parlamento ci sono molti che ci hanno tolto anni di lotte operaie e di diritti civili dilapidando un patrimonio, non solo economico, con il quale hanno gozzovigliato a spese delle generazioni future. È necessario ribadire però che mai si era arrivati ad azzannare con tanta ferocia le categorie più fragili come sta avvenendo ora, ora che il ministro dell’InFerno, con i suoi Twitt e la sua demagogia spicciola vanta l’intransigenza che non ha mai usato con quella Lega – cui lui apparteneva e rappresenta- che ha rubato agli italiani 49 milioni di euro.
Non so se riusciremo mai a trovare un vocabolario comune fra razzisti e difensori dei diritti degli uomini e delle donne, a prescindere dalla loro origine.
Sempre più spesso mi chiedo se saremmo capaci di ragionare e denunciare con forza quanto sia terribile la violenza del pregiudizio, se sapremmo contrastare le tifoserie dei politici in malafede, quelle che vanno ripetendo sul Web, nelle piazze e nelle botteghe le loro bugie impregnate di bile.
Auspico che siano sempre più numerosi coloro che hanno ben chiaro da che parte stare e mi piace pensare che sia da quella che alcuni potenti, nel corso della nostra storia recente chiamarono torto.
Il torto di difendere il diritto alla vita sempre, il torto di stare dalla parte della bimba rom, di quella annegata in mare, di tutte le vite che contano. Per far sì che non accada ancora che “legge e giustizia non siano che lontani cugini, che in -Italia- diventino lontani cugini che non si parlano mai” come avvenne in Sudafrica.

* dal film Un’arida stagione Bianca

 

 

2 Agosto 1944 – 2 Agosto 2018

Rom e Sinti in piazza Montecitorio

Il 2 agosto 2018 dalle 12 alle 17 Rom e Sinti saranno a Roma in piazza Montecitorio.Prima di tutto per ricordare gli ultimi 2.897, donne, uomini e bambini rom e sinti dello Zigeunerlager di Auschwitz-Birkenau uccisi nella notte del 2 agosto 1944 e commemorare con loro più di mezzo milione di nostri fratelli e sorelle morti nei campi di sterminio d’Europa.

Poi per affermare che commemorare oggi quella data significa ricordare, imparare e agire in una nuova situazione di difficoltà. Noi siamo figli e nipoti di quelle persone. Abbiamo imparato sulla nostra pelle che il razzismo non porta un futuro migliore nemmeno per i razzisti, porta solo la ripetizione di una storia atroce e devastante per tutti. Siamo determinati ad agire con tutte le nostre forze contro questa onda nera che ci riporta indietro, non soltanto per proteggere noi e i nostri figli, ma in difesa di tutti i cittadini, in difesa della nostra civiltà e della nostra democrazia.

In Europa, in questi ultimi tempi le nostre comunità vivono un rinnovato sentimento di preoccupazione e paura: in Ucraina, in Ungheria, in Slovacchia, in Romania movimenti razzisti e neonazisti attaccano le nostre comunità, bruciano le nostre abitazioni e, come in Ungheria e Ucraina, uccidono. In Italia un sentimento di odio e discriminazione a lungo coltivato si concretizza da parte del nuovo governo in minacce di censimento etnico e di espulsione di rom e sinti non italiani. Che poi a questi ultimi si dica che “purtroppo” non saranno cacciati non riduce certo la preoccupazione di una comunità che ha una storia di discriminazione e persecuzione plurisecolare e che proprio in questo periodo subisce atti di violenza grandi e piccoli di cui basta ricordare la piccola Cirasela, colpita alla schiena pochi giorni fa da uno dei vigliacchi che sparano a chi non gli piace perché nero o perché “zingaro”.

Infine, per dire al nuovo governo, al quale abbiamo chiesto per ora inutilmente un incontro, che non sarà a colpi di censimento o di ruspa che si risolvono i problemi e che noi continuiamo a essere assolutamente determinati ad assumerci la nostra parte di responsabilità nella ricerca di soluzioni a vantaggio dell’Italia e dei suoi cittadini di origine Rom e Sinti.

Per dire che rabbia e rancore verso chi è più debole non hanno mai risolto né risolverà le difficoltà. Per anni i governi non hanno svolto le azioni necessarie per risolvere i problemi reali che ci affliggono e abbiamo visto spendere il denaro dei contribuenti italiani ed europei con un approccio rivolto all’assistenza e a internarci nei campi, una soluzione inefficace, che ha prodotto più degrado e emarginazione, ma fino ad ora non abbiamo ricevuto alternative credibili.

Per tutto questo rinnoviamo la richiesta al governo di condividere la nostra determinazione di affrontare i problemi insieme non contro di noi per lavorare per un vero cambiamento che faccia sì che le persone non sentano paura e rabbia, ma coraggio e speranza.

Per tutto questo il 2 agosto saremo a Roma in piazza Montecitorio invitando cittadini, artisti, intellettuali, forze politiche e sociali a portare un segno di solidarietà a una battaglia che non è solo nostra ma di tutti coloro che vogliono per Rom e Sinti e per tutti gli italiani una vita migliore.

Dijana Pavlovic, Alleanza Romanì; Santino Spinelli, Associazione nazionale Them Romanò onlus; Nazzareno Guarnieri, Fondazione Romanì; FederArteRom; Radames Gabrielli, Associazione Nevo Drom; Fabio Suffrè,  Associazione Sucar Drom; Ernesto Grandini, Associazione Sinti italiani di Prato; Samir Alija, Associazione New Romalen; Demir Mustafà, Associazione Amalipe Romanò;  Concetta Sarachella, Associazione Rom in Progress; Aldo Levak, Associazione Romanò Glaso; Daniela De Rentis, Accademia d’arte romanì; Gennaro Spinelli, Associazione Futurom; Paolo Saska Jovanovic, Associazione Romni onlus; Cagna Ninchi, Associazione Upre Roma; Giulia Di Rocco, Associazione Amici di Zefferino, Associazione Romani Kriss; Remzija Chuna, Associazione Rowni; Ion Dumitru, Associazione Rom e Romnia Europa, Marco Brazzoduro, Associazione Cittadinanza e Minoranze

Per info: 3397608728

Redazione
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2 commenti

  • “trasportata in codice rosso al Bambino Gesù: La bimba ha un foro all’altezza della scapola. Il piombino ha attraversato il torace della piccina da destra verso sinistra. Ha danneggiato i polmoni, procurato una lesione vertebrale e si è fermato vicino al cuore. I camici bianchi estraggono il piombino. Adesso Asia non è più in pericolo di vita.” Rischia comunque la paralisi.

  • Che orrore, Daniela. Spero che la piccola si riprenda e che si faccia giustizia. L’Italia è sempre più sull’orlo del baratro.

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