Scor-data: 23 Gennaio 1898

nasce Sergei Ejzenstejn, di Ismaele(*),

di Ejzenstejn tutti conoscono, via rag. Fantozzi, una scena de “La corazzata Potëmkin”, la maggior parte pensa che sia un regista noioso e pesante, quei pochi che hanno visto i suoi film, o anche solo qualcuno, sanno che è il contrario.

è vissuto solo 50 anni, “Sciopero” e “La corazzata Potëmkin”, li ha girati a 27 anni,  su invito di Douglas Fairbanks e Mary Pickford nel 1929 arrivò negli Usa, firmò dei contratti con la Paramount per girare dei film, ma le sue  proposte vennero poi rifiutate, erano film troppo impegnati e poco commerciali (da qui)

in America visitò il Messico, con Diego Rivera,  e girò un film,”Que viva Mexico!”, ricomposto da Grigori Alexandrov, nel 1979, sulla base del girato nel 1932.
inutile dire che siamo in zona capolavoro e che alcune immagini e sequenze sono epiche, immense.
gli occhi di Sergei Eisenstein sono bellissimi.

qui si può vedere, in italiano

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=TBTdUD0UOl8]

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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