(a volte) MI MANDO A CAGARE – di Pabuda
a grande richiesta… un evergreen: (a volte) MI MANDO A CAGARE
quando son assetato
e privo di fantasia
penso che
una roba marrone
ghiacciata, dolciastra, bollicinante
sia…
sia il meglio che ci sia.
così, come automa,
mi dirigo verso lo spacciatore
di Coca Cola:
la compro e…
mi mando a cagare.
quando mi serve un paio
di scarpe ginniche,
acrobatiche
o semplicemente
comode da infilare
va a finire che al museo
delle scarpe griffate
m’introduco lesto
come fa un timido arrapato
in un invitante sex-shop
e lì individuo l’oggetto desiderato:
un paio di Nike appena arrivato.
va a finire che le compro e…
mi mando a cagare.
una volta, addirittura,
in preda ad allucinazione sportiva,
tre… dico tre!! mica due
maglie del suddetto marchio
mi son accattato.
appena indossate
(una per volta)
mi son mandato a cagare…
quindi l’ho fatto tre volte, non una!
in altri frangenti,
quando sopraggiunge la fame chimica
o più innocentemente
mi sento solo e abbandonato
mi scaravento al supermercato.
il prodotto che cerco
è il tubetto
(della Nestlé!)
di latte condensato.
lo compro e mi mando a cagare!
Ti voglio bene.
Sarina
questa è una molto bella cosa, Sarina