«A SCURDATINA»: Dario Fo e Paolo Ciulla

di LELLA DI MARCO

PARLIAMO DI DARIO FO (nato il 24 marzo 1926) ATTRAVERSO PAOLO CIULLA (nato il 19 marzo 1867) E VICEVERSA. IN CHE SENSO ? VE LO SPIEGO SUBITO

Tutto ciò che richiama o è la Sicilia sollecita, nella presente fase della mia vita, una componente fondamentale della mia identità. Allora inizio con una parola del dialetto siciliano: a scurdatina; in pratica arrivare con un ragionamento mentre nessuno se lo aspetta. Quando tutti hanno dimenticato l’evento, cioè l’oggetto del ri-cor-do. Il riprendere in mano, dall’archivio della memoria, ciò che ci sta a cuore (cor) proprio come un tempo, quando quest’ultimo era considerato la sede della memoria .

Noi che l’abbiamo conosciuto e amato Dario Fo mai siamo stati colti da amnesia per lui e tutto quello che ha fatto. Ma il gran ricordo di oggi ci porta a un personaggio da lui portato sulle scene. Un siciliano particolare: originale, artista , intellettuale, antagonista, anarchico, omosessuale, generoso, benefattore , indagato, perseguitato, discriminato, arrestato, condannato, liberato…

Cioè PAOLO CIULLA il grande malfattore . Falsario perfetto, simpatico anche agli sbirri e ai giudici. Amato dalla plebe. Invitto al potere. Incontrollabile e quindi pericoloso.

Fo ne venne a conoscenza per caso, lo ri-cercò per oltre venti anni assieme a Piero Sciotto. Una lunga e documentata ricerca condotta, fra verbali dei processi, archivi di Stato, della Regione siciliana, di Taranto Roma Caltagirone… “pezzi” d’epoca e fonti orali.

Lo trovò e se ne innamorò. Lo condusse per mano sulle scene e nelle pagine di un libro. Pronto per la fruizione del grande pubblico. Un libro di storia, un romanzo pubblicato nel 2014 con Guanda e poi uno spettacolo teatrale senza “invenzioni”. Reale, antico ma ancora attuale con sfondo l’Italia di sempre, dei grandi scandali finanziari degli abusi edilizi, della grande crisi finanziaria che arricchisce i pochi e impoverisce le masse.

Sembra oggi: invece è la Roma del 1884 l’anno in cui ci arriva Paolo Ciulla da Caltagirone, dove era nato, per studiare architettura e realizzare le sue aspirazioni artistiche. Senza riuscirci.

Intanto in Sicilia avanza la repressione nei confronti degli scioperi agrari e dei fasci siciliani, movimento popolare spontaneo di ispirazione libertaria, democratica e socialista sviluppatosi nell’isola dal 1891 al 1894 e diffusosi fra proletariato urbano, braccianti agricoli, minatori e operai. Movimento di lotta disperso soltanto dopo un duro intervento militare durante il governo Crispi, avallato dal re Umberto I.

Allora la Sicilia era una realtà molto arretrata, di stampo feudale, senza alcun beneficio arrecato dall’Unità d’Italia. In barba a tutte le promesse fatte da Garibaldi… Tale è la storia d’Italia .Un filone abbracciato da Dario Fo che rivela nell’analizzarla la sua reale dimensione politica, l’ottica di chi vuole rappresentare l’attualità dentro cui vive,cercandone sempre l’arkè .Per capirne le cause e pensare al futuro.

Tornando a Paolo Ciulla

LA SUA VITA CONTINUA FRA ARTE E RIBELLIONE

– espulso dall’Italia , costretto a lasciare l’accademia alla quale era arrivato grazie ad una borsa di studio

fugge a Parigi dove a Montmartre passa il suo tempo fra personaggi come Picasso e Modigliani.
– per poi recarsi nel Sud America. Stabilitosi a Buenos Aires, infatti, finisce internato in un manicomio per aver sperimentato – e non portato a buon esito – la cosa che lo farà diventare più celebre in assoluto. falsificare pesos: una risposta falsa verso una repubblica che sentiva altrettanto falsa. Fu però scoperto e internato con la motivazione “Delirio di onnipotenza”.

Riesce poi a fare ritorno in Sicilia per affermarsi come artista e riscattarsi da tutti i torti e le ingiustizie subiti, con l’unico obiettivo di dimostrare la sua arte anche come falsario ed essere riconosciuto come tale. Ci riuscì acquistando una fama insperata. Non era stato scoperto mentre falsificava ma per tutte le banconote trovate inspiegabilmente fra le mani di gente povera, nelle cui case furtivamente le lasciava. Banconote da 500 Perfette. Non distinguibili dalle originali. Nessuno c’è mai riuscito. Anche di recente in una mostra di banconote dall’Unità d’Italia, realizzata a Catania , ne hanno scoperto una sua. Finita inspiegabilmente in quel luogo

Delirio di onnipotenza oppure essere come siciliano STRAORDINARIAMENTE ITALIANO?

Probabilmente ha ragione Tomasi di Lampedusa quando nel Gattopardo afferma: «i siciliani non possono cambiare perché si credono perfetti».

Sarà la salsedine marina o il succo e il colore degli agrumi di cui anche i cinesi adesso vogliono coglierne il MISTERO; sarà il peso delle tante culture/civiltà che costituiscono l’identità dell’isola e parte dell’identità dei siciliani… Con molta probabilità sarà stata tale componente a spingere Ciulla a dichiarare davanti ai giudici al processo.: «La Sicilia è il mio stato d’animo: non potrei vivere in nessun altro luogo che non le somigli almeno un po’».

Le 500 lire contraffatte da Paolo Ciulla (fonte: http://www.stefanopoddi.it)

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

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