Aiuto! Vicenza è in mano nemica, anzi no…

… è difesa – anche con armi nucleari – dagli “amici americani”

di Gianni Sartori

Vicenza ancora città del Palladio? Piuttosto della Ederle e delle sue succursali (Dal Molin, Pluto, Fontega…). Quindi, perché mai le scuole vicentine dovrebbero preoccuparsi di far conoscere le antiche glorie architettoniche e artistiche locali – banalità come la “Rotonda”, la Basilica e il Teatro Olimpico…ormai obsoleti, diciamolo – quando è possibile attingere direttamente alle moderne realizzazioni dell’imperialismo, comunque travestito?

Questa sembra essere l’ultima, per ora, novità in una città di collaborazionisti. Alcuni studenti del Liceo Quadri dovrebbero (uso il condizionale, spero ancora sia una bufala) partecipare a non meglio precisate attività della caserma Ederle. Sorvoliamo pure sul fatto che la scuola, universalmente intesa, dovrebbe educare alla pace, alla convivenza, alla solidarietà (tanto sbandierate, magari a sproposito) ma proprio alla Ederle dovevano andare per lo stage? Ma di cosa poi? Di inglese?

Al momento la cosa sembra non aver suscitato particolari reazioni tra le “autorità”, sia civili che religiose. Forse più in nome del quieto vivere (lo sport preferito a livello locale) che della “convivenza con gli ospiti statunitensi”. «Gli amici americani» li chiama Zaia.

Unico a esprimere indignazione finora è Daniele Ferrarin, consigliere comunale pentastellato. Si è detto «stupito e sconcertato dalla scelta fatta dai dirigenti dell’Istituto vicentino che hanno individuato nella caserma americana il luogo idoneo per far maturare l’esperienza lavorativa di giovani studenti».

E’ lecito infatti chiedersi quale contributo possa dare alla crescita umana, culturale, professionale… di un ragazzo la frequentazione e conoscenza di luoghi dove, comunque la si voglia girare, si pianificano azioni militari offensive (dal “bombardamento etico” alla “guerra umanitaria”, all’esportazione della “Democrazia”). Azioni che poi, direttamente o indirettamente (“effetti collaterali”) provocano comunque la morte di civili innocenti.

D’altra parte, lo ricordava lo stesso Ferrarin, Vicenza in caso di conflitto potrebbe trovarsi nello spiacevole condizione di obiettivo strategico preferenziale da parte di coloro che la Nato considera nemici.

E forse a questa eventualità che si vorrebbe preparare le giovani generazioni vicentine?

LA FOTO è di Gianni Sartori e risale al 1986, dopo i bombardamenti statunitensi contro la Libia: sullo sfondo si vede la Basilica palladiana (Piazza dei Signori).

Redazione
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