Alejandra Pizarnik: «La notte»

142esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

La notte

So poco della notte

ma pare che la notte sappia di me,

e non solo, mi assiste come se mi amasse,

ammanta la mia coscienza con le sue stelle.

 

Può darsi che la notte sia la vita e il sole la morte.

Può darsi che la notte è nulla

e le congetture su di lei nulla

e gli esseri che la vivono nulla.

Può darsi che le parole siano la sola cosa che esiste

nell’enorme vuoto dei secoli

che ci graffiano l’anima con i loro ricordi.

 

Però la notte deve conoscere la miseria

che si abbevera al nostro sangue e alle nostre idee.

Deve scagliare odio contro i nostri sguardi

che le sono noti in quanto pieni di interessi, di incontri falliti.

 

Però mi accade di udire la notte piangere nelle mie ossa.

La sua lacrima immensa delira

e grida che qualcosa se n’è andato per sempre.

 

Un giorno torneremo a essere.

[da «Le avventure perdute»: traduzione di Roberta Buffi]

La noche

Poco sé de la noche

pero la noche parece saber de mí,

y más aún, me asiste como si me quisiera,

me cubre la existencia con sus estrellas.

 

Tal vez la noche sea la vida y el sol la muerte.

 

Tal vez la noche es nada

y las conjeturas sobre ella nada

y los seres que la viven nada.

Tal vez las palabras sean lo único que existe

en el enorme vacío de los siglos

que nos arañan el alma con sus recuerdos.

 

Pero la noche ha de conocer la miseria

que bebe de nuestra sangre y de nuestras ideas.

Ella debe arrojar odio a nuestras miradas

sabiéndolas llenas de intereses, de desencuentros.

 

Pero sucede que oigo a la noche llorar en mis huesos.

Su lágrima inmensa delira

y grita que algo se fue para siempre.

 

Alguna vez volveremos a ser.

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da 17 anni (compiuti ad aprile 2019 per la precisione) invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io la posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

Redazione
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