«Alfabeta2» chiude, anzi no…
… continua rinnovata al passo con i tempi, all’altezza delle nuove sfide che la realtà impone.
Lella di Marco si unisce a Letizia Paolozzi, Giorgio Mascitelli, Andrea Inglese e a tutto il coro (piccolo?) di chi dice ad «Alfabeta 2»: grazie di agire, elaborando pensiero collettivo in una fase storica in cui molte bocche parlano e poche teste pensano… Perciò a tutti/e coloro che si impegneranno IN TALE IMPRESA – PER NIENTE FACILE – i più sinceri auguri.
Alfabeta2 è stato un luogo di critica e di non allineamento. Senza, però, quell’aria di famiglia da ceto intellettuale e/o di sinistra che lascia sempre nell’aria un che di appiccicoso.
Un luogo nel quale si sono messi in circolo anticorpi per provare a respingere pregiudizi e conformismi.
Un luogo dove ci si è presi cura del linguaggio a fronte della sua semplificazione, provocata e cavalcata dalla politica della paura.
Abbiamo affrontato un campo di devastazione che si accompagna alla violenza contro i corpi dei più fragili. E delle donne.
Con i suoi pregi e i suoi difetti Alfabeta2 si è mossa lungo questo solco con un’ operazione pensata e portata avanti da Nanni Balestrini e da quanti e quante, per primi Maria Teresa Carbone e Andrea Cortellessa, hanno sostenuto e realizzato il progetto.
Io credo che sia stata presa bene la mira e che molte delle idee di Nanni continueranno a circolare.
Letizia Paolozzi
La conclusione di ogni esperienza collettiva è sempre un evento vagamente luttuoso; se poi, come nel caso di Alfabeta2, a questo si sovrappone il lutto per la scomparsa di una figura e di una persona come Nanni Balestrini, ecco che questo sentimento diventa sempre più concreto e quasi si materializza davanti ai nostri occhi. A questa esperienza dolorosa si oppone da sempre la certezza che una parte di ciò che scompare continua a vivere e a mutarsi in altre forme: non intendo certo sottrarmi, né potrei del resto, a questa legge umana. Così ovunque si praticheranno l’idea della cultura come intelligenza collettiva che svolge una funzione critica del presente e il gusto per la connessione di campi disciplinari anche molto distanti Alfabeta2 in qualche misura rivivrà. Alfabeta2 è stata una scheggia di un mondo in cui sembrava possibile fare quasi tutto ciò che era sentito come giusto proiettata in un mondo in cui quasi tutto è predeterminato, in cui ogni via di fuga sembra essere abolita. A chiunque non si vuole rassegnare a vivere solo in questo mondo attuale spetta il compito etico di rilanciare, nei modi che gli competono, schegge di quell’altro mondo.
Giorgio Mascitelli
Di certo nascerà una nuova rivista letterario-politica, probabilmente è già in embrione. I redattori produrranno pensiero nuovo. Illuminante. Indicheranno nuove rotte… che faranno sviluppare altro pensiero essenziale in tempi confusi come il nostro. Produrranno pensiero autonomo e antagonista. Ancora in una dialettica immaginaria con Nanni Balestrini…
Ecco il dialogo che avranno sostenuto con lui tante volte e che vorrebbero ancora avere.
La piada
La farina che sia zero Un decimo di strutto vero La s’impasta a palla lesto E si spiana poi rotonda La si pone sopra il testo Volta, rivolta, è pronta. Adesso ci fermiamo Nanni Non vale più la pena Nanni E’ tutto inutile Nanni Non si vende abbastanza Nanni Non abbiamo più soldi Nanni C’è lo sfacelo ovunque Nanni Gli sbirri menano più di prima Nanni I vecchi fasci sembrano come nuovi Nanni La poesia non ci salva né da soli né in gruppo Nanni Hanno scritto che non serve a niente Nanni Il governo non è meglio della strada, la strada non è meglio del governo Nanni Non leggono più niente Nanni Non guardano nemmeno più in aria Nanni Dicono di sì a tutto Nanni Non si capisce neppure da che parte stiamo Nanni Dicono che siamo morti Nanni Andrea Inglese (*) (*) Su questo testo si basa la traccia audio di un video dal titolo omonimo, realizzato da Gianluca Codeghini e Andrea Inglese e presentato il 2 luglio 2019 a Milano presso la galleria Mudima, in occasione della serata in omaggio a Nanni Balestrini. |
Alfabeta2. Mi colpì subito la evidente non originalità del titolo. Come spesso avviene negli umani consessi, ahinoi, anche la sunnominata rivista si e’ rivelata un luogo chiuso ed elitario. Quando questo avviene tra coloro che si definiscono socialisti, peggio rivoluzionari, è la tragedia.
Come vado ripetendo spesso:
1) sull’umana ipocrisia esiste una vasta letteratura.
2) C’è troppa gente in giro che parla in un modo e vive in un altro.
3) Le persone grandi, grandi davvero, hanno la rara virtù della modestia. Un esempio su tutti: Fernanda Pivano. Fernanda mi ha aperto le porte della sua dimora, al numero 3 di Via della Lungara a Roma e mi ha più volte ringraziato, perché ho i suoi stessi interessi.
Mi ha accolto e stimato, anche se sono un refrattario, il signor Nessuno (e me ne vanto).
Dedico questo commento a chi, per il solo fatto di aver detto la verità in maniera del tutto innocente e garbata, mi ha colpito con l’arma della calunnia. Da una testa pensante (e onnipresente), non me lo sarei mai aspettato…
*
Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi.
Giacomo Leopardi