Alieni nella Bibbia?

di Fabrizio (Astrofilosofo) Melodia

Il Vecchio Testamento è zeppo di extraterrestri: così afferma lo scrittore Mauro Biglino che nel suo libro «Il Dio Alieno della Bibbia» propone una lettura alternativa del testo più letto (anche dai non credenti) e famoso al mondo.

L’ipotesi di un’origine extraterrestre dell’umanità non è nuova,

avendo già trovato terreno fertile in autori come l’italiano Peter Kolosimo, i francesi Robert Charroux e la coppia Pauwels-Bergier, per concludere con il più famoso di tutti, il tedesco Erich Von Daeniken che su questa ipotesi scrisse libri best seller a livello mondiale, tradotti in 26 lingue.

La Bibbia dunque racconterebbe lo sbarco di extraterrestri sul nostro pianeta? A sentir Biglino sì: «Adamo ed Eva erano i progenitori di un gruppo specifico che gli Elohim (EL al singolare…così la Bibbia definisce quegli esseri) hanno creato per inserire nel cosiddetto paradiso terrestre allo scopo di utilizzarli come loro lavoranti» affermava in una intervista.

E ancora: «Mosè era il rappresentate che l’Elohìm, conosciuto col nome di Yahwèh, si era scelto per fare da intermediario tra lui e il popolo che aveva la necessità di costruirsi per affermare e consolidare il suo potere su quella parte di territorio che gli era stata assegnata. Devo dire che da ciò che si evince dalla Bibbia era anche uno dei meno importanti nel gruppo dei colonizzatori: in Deuteronomio 32 si comprende bene come a lui sia stato assegnato un territorio desertico e un popolo ancora tutto da costruire».

Dunque saremmo nient’altro che un esperimento genetico volto a creare schiavi artificiali da usare come manovalanza durante la colonizzazione del nostro, veri e propri robot organici predisposti per una colonia.

Sembra incredibile ma questa ipotesi era stata ventilata anche nell’ambito ecclesiastico dal cardinale Corrado Balducci che affermò con estremo candore che «gli alieni esistono e la Bibbia li conosceva» dopo un attento lavoro di studio, ricerca ed esegesi condotto – così si dice – su ordine del pontefice.

Non molto tempo fa, papa Francesco affermò di avere scottanti rivelazioni da fare riguardo alle conoscenze sulla vita extraterrestre e i contatti che le potenze terrestri, Vaticano compreso, avevano con loro.

La Bibbia dunque – letta come un testo storico – porterebbe alla certezza che gli alieni esistono e che nel passato sono spesso entrati in contatto con l’umanità, forse ancora prima della sua comparsa come Homo Sapiens.

Il noto Zecharia Sitchin ne sarebbe altrettanto certo come Biglino, anche qui dimenticando o ignorando che tale affermazione era stata fatta dai gesuiti di fine ‘800, mentre il direttore della specola vaticana, monsignor Jorge Funes afferma da tempo che dobbiamo prepararci all’incontro con i nostri fratelli provenienti dallo spazio.

Per quale motivo tali contatti avvenuti in passato ora non ci sono? Sempre Biglino afferma che gli extraterrestri presumibilmente si comporterebbero come i più classici colonizzatori: dopo aver perso l’interesse per la nuova terra l’avrebbero lasciata a se stessa.

Atlantide e Mu, il diluvio universale, il carro di fuoco visto dal profeta Ezechiele sarebbero dunque manifestazioni di un’unica verità di fondo che si è perduta negli abissi del tempo?

«Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettroincandescente» si legge nella Bibbia a proposito di Ezechiele.

Il turbinìo di fuoco è senz’altro scambiabile con i motori a reazione di una astronave, mentre il fantomatico elettro andrebbe a indicare la lega d’oro e argento con cui esse erano costruite.

«Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana» riferisce ancora Ezechiele, credendo di avere una visione che oggi diremmo paranormale.

Sembianza ma non tratti umani, come poco dopo riferisce: essi erano dotati di quattro facce, tratto riconducibile a un casco tipo quello usato dai palombari con i quattro oblò.

«Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano.
Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote»: ecco la descrizione perfetta del carro di fuoco dove erano contenute le essenze aliene.

Altri elementi possono essere ricondotti a episodi biblici interpretabili in chiave ufologica, come la capacità di Giosuè di fermare il Sole o «la manna» con cui gli ebrei si sfamarono nel deserto forse un residuo dei motori di propulsione dell’astronave). Mosè fu in grado di aprire il Mar Rosso grazie all’intervento della nave madre aliena, la quale compì l’impresa con un raggio traente degno della migliore tradizione di «Star Trek». E il buon Giosuè potrebbe aver distrutto le mura di Gerico con un potente raggio ciclonico, come quello in dotazione ai due robot giganti Mazinga Z e Grande Mazinga.

Senza dimenticare che l’Arca dell’Alleanza poteva contenere il corpo di un alieno dotato di incredibili capacità telepatiche e telecinetiche. Cosa di meglio che bombe atomiche per punire Sodoma e Gomorra, il cui Fallout ridusse in sale una delle malcapitate figlie di Lot.

Insomma la Bibbia svela un’antica presenza extraterrestre. Gli alieni ci avrebbero creati in laboratorio … e poi – annoiati? delusi? – se ne sarebbero ripartiti. Se prendiamo per buone le tesi di Von Daeniken e di Kolosimo, le linee gigantesche (ben visibili dal cielo) nell’altopiano di Nazca sarebbero un enorme spazioporto mentre Stonehenge istruirebbe alla navigazione spaziale.

Io ne ho ho parlato spesso con il mio amico Andrea, il quale sposa in pieno le idee espresse da Biglino, da Zecharia Sitchin e da Erich Von Daeniken. Dal canto mio, sono più propenso a credere che gli alieni siano arrivati sulla Terra proprio nella preistoria e forse gli “Homo Sapiens” siano loro, adattatisi a vivere qui dopo che il loro pianeta d’origine era andato perduto o che la loro astronave si fosse irreparabilmente guastata.

Se l’essere umano viene davvero dalle stelle e ad esse guarda con inesausta nostalgia ben si spiega che plasmi divinità aliene.

PER APPROFONDIRE

  • Peter Kolosimo, “Astronavi sulla preistoria”, Milano, 1972.
  • W. H. Stiebing Jr, “Antichi astronauti. Dalle pile di Babilonia alle piste di Nazca”, Avverbi, 1998.
  • Zecharia Sitchin, “Il pianeta degli Dei”, Piemme 1998.
  • Erich Von Daeniken, “Cronache da un altro passato. Misteriosi monumenti della preistoria parlano di mondi lontani”, Piemme 2002.
  • Mauro Biglino, “Il Dio Alieno della Bibbia”, Uno Editore, Ottobre 2011.

 

Redazione
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2 commenti

  • Protesto vigorosamente. Ho appena acquistato al trilogia di Biglini per poter poi trattare l’argomento. Spiazzato da Fabrizio che più che Melodia meriterebbe di essere essere iscritto all’anagrafe coemr “Velocivia”…
    Oppure Fabrizio Gento Melodia, l’ala sinistra più veloce del mondo (Real Madrid). Un vero uragano.

    • Ovviamente nulla impedisce che Mau replichi a Gento (volevo dire a Fabrizio): se la discussione poi si “accende” io vedo se riesco ad avere un’intervista con l’autore della Bibbia…

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