Ancora su «La follia del nucleare»

   Recensione di Olivier Turquet al libro curato da Alfonso Navarra, Mario Agostinelli e Luigi Mosca (*)

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La pericolosità e l’inutilità assoluta del nucleare, sia civile che militare, sono oggetto di dibattito e discussione infinita sia all’interno della sinistra che nell’ambito ecologista.

E’ piuttosto ovvio il rifiuto alla bomba atomica, eppure le alterne vicende del Trattato di Non Proliferazione fanno pensare che, a un certo livello, il tema non sia affatto chiaro. Meno che mai è chiaro il tema del nucleare civile, dedicato alla produzione di energia, terreno nel quale il campo dei “progressisti” è pieno di dilemmi e contraddizioni.

In questo contesto l’apparizione del libro «La follia del nuclear: come uscirne?» – scritto e curato da Alfonso Navarra, Mario Agostinelli e Luigi Mosca, edito da Mimesis – pare un contributo importante e decisivo al dibattito.

Un contributo, innanzi tutto, di documentazione e informazione; infatti sul tema coesistono autentiche leggende metropolitane, disinformazione, pregiudizi, propaganda. In questo senso il libro raccoglie i contributi su temi generali e specifici di illustri scienziati e attivisti per la pace e il disarmo nucleare.

Ma il libro va oltre alla semplice funzione documentativa e informativa per dare un opportuno taglio ideologico e militante che sottolinea l’importanza della visione nonviolenta, più alta e incisiva del semplice pacifismo, nell’affrontare e risolvere i conflitti. Nella loro prefazione Laura Tussi e Fabrizio Cracolici ricordano l’importanza di fare rete e di unire gli sforzi per riportare ciò che, oggi nelle mani dei potenti, deve ritornare in mano al popolo. In questo senso i referendum italiani contro il nucleare, così come quello del trattato antinucleare in America del Sud, sono esempi importanti. Occorre dunque un’azione nonviolenta militante per informare e convincere le persone a unirsi in una lotta permanente, fatta anche di piccole azioni, affinché la mentalità cambi e cambino anche le leggi, fino alla completa abolizione del nucleare, sia militare che civile.

Infine segnaliamo la presenza, in appendice, di importanti dichiarazioni e documenti antinucleari (che è sempre comodo avere sottomano senza perdersi in estenuanti ricerche su internet) nonché una preziosa bibliografia. Su questo una piccola critica costruttiva: una bibliografia riassuntiva finale e un indice dei nomi potrebbero rendere ancora più utile il libro come strumento di consultazione per chi voglia continuare a “fondamentare” in articoli e saggi la tesi che il libro porta avanti senza se e senza ma e che ci trova assolutamente concordi: il nucleare deve diventare, nella storia dell’Umanità, la testimonianza di una parentesi sfortunata in cui, in nome del profitto, si è cercato di giustificare l’uso dell’energia nucleare. Gli esseri umani non hanno bisogno di nessuna forza deterrente né di utilizzare l’energia atomica per produrre energia; se qualcuno lo vuol fare è perché disprezza l’essere umano e la casa dove egli abita.

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Olivier Turquet si occupa di scrivere per raccontare la realtà da circa 40 anni. Ha collaborato con testate cartacee, radiofoniche ed elettroniche tra cui ama ricordare Frigidaire, Radio Montebeni, L’Umanista, Contrasti, PeaceLink, Barricate, Oask!, Radio Blue, Azione Nonviolenta, Mamma!. Ha fondato l’agenzia stampa elettronica umanista Buone Nuove e il giornale di quartiere Le Bagnese Times. E’ stato addetto stampa di svariate manifestazioni come: l’Internazionale Umanista, Firenze Gioca, la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza. Attualmente coordina la redazione italiana di Pressenza. Ha pubblicato «Interviste per cambiare il mondo». Raccoglie ciò che scrive su: olivierturquet.wordpress.com

(*) In “bottega” se ne è già parlato: qui «La follia del nucleare: come uscirne?»

 

Redazione
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