Animazione: ricordando Pagot

di Luca Cumbo

Il 23 maggio 1972 muore Nino Pagot, nome d’arte di Nino Pagotto, nato a Venezia nel 1908 e fondatore insieme al fratello Toni del leggendario Studio Pagot.

Chi era Nino Pagot? Innanzitutto un disegnatore e illustratore. Creò storie a fumetti per Topolino – pubblicato ancora nel formato giornale – nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale, e fu tra gli illustratori della collana di classici per ragazzi La Scala d’oro, pubblicata da Utet fra il 1932 e il 1945.

Qui il catalogo per un po’ di Amarcord: http://www.letteraturadimenticata.it/Scala%20oro.htm

Certo, il periodaccio era quello che era, Pagot fu anche direttore artistico de Il Balilla e collaborò come illustratore e disegnatore a varie testate per ragazzi dell’epoca fascista. Chi scrive non è un esperto in fumettologia nè un’archivista o un ricercatore e dunque si è impegnato, con mezzi e tempi limitati, nel cercare maggiori informazioni anche su eventuali brutte storie di collusione tra i fratelli Pagot e il fascismo… ma senza successo. Se ci fosse qualche persona con maggiori informazioni, grazie se le farà avere alla “bottega”: è bene che intanto si sappia che, da parte di chi scrive, non c’è stata alcuna intenzione di mitigare e minimizzare eventuali eventi di cui non siamo a conoscenza e che potranno senz’altro, purchè documentati, essere inseriti nei commenti a questo post.

Sta di fatto che dopo la fine della guerra Nino e Toni Pagot ebbero una vera e propria esplosione artistica che li portò ad essere tra i pionieri dell’animazione in Italia e in Europa.

Nel 1947 è la volta del cortometraggio d’animazione Lalla piccola Lalla

https://www.youtube.com/watch?v=0hfCg_AEWco

Nel 1949, dopo una travagliata storia di produzione – che include lo scoppio di una bomba nello studio d’animazione – viene presentato al festival del cinema di Venezia il film I fratelli Dinamite, primo lungometraggio animato a colori mai realizzato in Italia.

Qui una parte del film

https://www.youtube.com/watch?v=H0gZE6c8Xvs

L’opera è stata riproposta in versione restaurata, sempre a Venezia, nell’edizione 2004 del festival.

Dal 1949, quasi ininterrottamente, i fratelli Pagot furono autori di innumerevoli lavori d’animazione pubblicitari di Carosello, prima come corti per il cinema e poi dagli anni ’50 per la televisione. Il primo lavoro fu con il cortometraggio Sogno d’amore.

Se le opere e i lavori fin qui ricordati di Nino Pagot (e di suo fratello Toni) non hanno fatto vibrare di risonanza le corde della propria memoria, ecco che si comincia con i pezzi forti.

Sicuramente il più famoso e ricordato personaggio animato realizzato dai Pagot è Calimero, il mitologico pulcino nero del detersivo AVA che vide il suo debutto nel 1963:

https://www.youtube.com/watch?v=iVhv7TxUYDQ

Qui una buona recensione su un’antologia di corti d’animazione pubblicitari dei tempi di Carosello inventati dai fratelli Pagot, realizzata dalla Cineteca Italiana di Milano:

http://www.effettonotteonline.com/enol/archivi/articoli/cult/200706/200706cu00.htm

Fioccarono quindi le collaborazioni pubblicitarie con altri grandi autori, come Jacovitti in Cocco Bill (1965-1969)

https://carosello.tv/serie/cocco-bill/

Sono innumerevoli i lavori dello Studio Pagot per Carosello: Billo e Tappo nella giungla (1965-1970), Silvestro (1965-1973), I Pronipoti (1968-1972). Sempre su Carosello nel 1967 debuttò, in bianco e nero, un altro leggendario personaggio di Nino e Toni Pagot: il draghetto Grisù.

L’occasione fu data dalla pubblicità animata per la Mentafredda Caremoli.

Il personaggio era ancora embrionale e tempo dopo, su richiesta della RAI, lo studio Pagot sviluppò caratteristiche grafiche e caratteriali del draghetto più famoso della storia dell’animazione, uno sputafuoco che da grande vuole fare il pompiere.

Qui il primo episodio della serie

https://www.youtube.com/watch?v=0EUlipca6vI

Nel 1972 la Rai si apprestava a trasmettere la prima delle 52 puntate di Grisù il draghetto quando Nino Pagot muore, senza potere vedere il debutto della sua ultima creatura.

Il lascito artistico del lavoro di Nino e Toni Pagot è dato dalla fama mondiale e dall’immaginario collettivo fecondato dai loro personaggi, tuttavia c’è un omaggio in particolare che vale la pena di citare: è quello del grande animatore e disegnatore giapponese Hayao Miyazaki che nel suo capolavoro Porco Rosso (1992) dà al protagonista il nome di Marco Pagot proprio in onore dei fratelli Pagot

http://www.studioghibli.it/film/porco-rosso/

Il film è ambientato in Italia, nell’Adriatico: il fascismo ha appena preso il potere e Marco Pagot – maiale antropomorfo e incallito libertario – sentenzia: “Meglio porco che fascista”.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Luca

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