Antonelli, Drehmanns, Fronte, Greco, Mannucci, Nori

recensioni – non solo noir – di Valerio Calzolaio (*)

«Aria da morire»
di Pier Mannuccio Mannucci e Margherita Fronte
Dalai
192 pagine, 15,90 euro
Europa. 2013. E’ l’anno dell’aria e sarà probabilmente approvata la nuova direttiva sull’inquinamento atmosferico. Nel 2008 l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha potuto calcolare che ogni anno l’inquinamento provoca nel mondo quasi un milione e 340 mila morti, il 70% evitabili se venissero rispettate le linee guida sulle concentrazioni di polveri sottili. Picchi in Europa e in Pianura padana. In Italia si contano 6000 morti l’anno per lo smog nelle città, 3000 per il radon, altrettanti per l’amianto. Dati, consigli, precauzioni sono ora raccolti da un medico e da una giornalista, Pier Mannuccio Mannucci e Margherita Fronte.

«L’acqua che mangiamo»
a cura di Marta Antonelli e Francesca Greco
Edizioni Ambiente
281 pagine, 25 euro
Mondo idro-logico. Da sempre e per molto. La maggior parte dell’acqua che i viventi usano è quella “mangiata”. Un chilo di pasta sono 1.924 litri d’acqua, una pizza 1.216. C’è un legame intimo fra produzione di cibo e consumo idrico, innanzitutto attraverso i processi di fotosintesi e traspirazione della vegetazione. L’acqua “virtuale” è l’acqua consumata per produrre qualsiasi bene o servizio, compreso il cibo e aiuta a indicare l’impronta idrica nel tempo e nello spazio, per consumo e consumatore. «L’acqua che mangiamo», curato dalle due dottorande italiane a Londra Marta Antonelli e Francesca Greco, raccoglie saggi e dati che ci aiutano a capire le risorse idriche e i nostri consumi, le relative implicazioni economiche, sociali e politiche.

«L’accompagnatore»
di Peter Drehmanns
Meridiano Zero
269 pagine, 16 euro
(Originale 2009, traduzione di Laura Pignatti)
Zurigo. Da qualche anno. Leo Zonderland, olandese agente di viaggio solitario ed esclusivo, accompagna persone che hanno deciso di abbandonare la vita alla clinica Sententia, dove verrà loro consapevolmente scientemente tolta con 15 grammi di pentobarbital sodico. Chiamasi suicidio assistito, in questo caso «suicide tourism». Poco tempo fa lo adottò Lucio Magri (accompagnato da cara vecchia amica) e anche in Italia se ne è molto discusso, bene o male. «L’accompagnatore» è il nuovo sarcastico romanzo del 53enne Peter Drehmanns, con tre “accompagnati”, R., M., W., due donne e un uomo. L’esito sembrerebbe scontato. Oppure come?

Bologna (e Milano, Casalecchio di Reno, Parma, Roma). 26 maggio – 19 giugno 2012. In incerto stile sconclusionato il timido bolognese Ermanno Baistrocchi racconta in prima una storia un poco sconclusionata. Fa l’editore, il padre aveva fondato le edizioni Barbarini nel 1959 (quando lui aveva sei anni); i genitori e la moglie sono morti; ha una figlia (che chiama Daguntaj) e un genero elettricista conviventi (di sotto, lui sta in soffitta); è disturbato da una dolorosa parestesia (irrigidimenti) e fastidiosi attacchi ischemici. Da oltre 15 anni è divenuto socio dell’alto magro libraio parmense Paride Zioboja Spaggiari, senza un braccio, sposato, con figlia, nonno partigiano, padre ladro falsario, che era entrato in possesso di abbastanza denaro: acquistarono anche tre altre librerie. Improvvisamente il 30 maggio Paride si butta giù dal settimo piano del suo ex condominio di via Stalingrado. Scopre che c’entrava con una banda di saccheggiatori di magazzini di grana. Il vulcanico Paolo Nori («La banda del formaggio», Marcos y Marcos 2013, pag. 223 euro 15) è molto amato, da me non sempre, questa volta meno. Segnalo gli imperativi a pag. 86 e 89.
(*) Le recensioni di Valerio Calzolaio escono in prima battuta sul settimanale «Il salvagente». (db)

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