appello contro l’invasione turca in Siria

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Care amiche, Cari amici

il seguente appello che vi chiediamo di firmare e sostenere, si è reso urgente e necessario in seguito al nuovo scenario introdotto con l’invasione aperta della Turchia in territorio siriano. Oltre a violare il diritto internazionale, questo attacco si dirige contro i popoli della Siria, in particolare contro la regione curda del Rojava, e costituirà un incentivo alla diffusione di ISIS anche in Europa e nel resto del mondo, favorendo il passaggio di suoi militanti oltre i confini della Siria.

 

Vi chiediamo pertanto di far sentire la vostra voce nelle rispettive sedi, Parlamento, Comuni, scuole, Università, circoli, associazioni, e in tutte le occasioni al più presto, sottoscrivendo questo appello entro il 31 agosto ore 21 all’indirizzo info@uikionlus.com, per scongiurare il rischio di un prolungamento del conflitto siriano e di un suo allargamento oltre i confini.

Vi ringraziamo per l’attenzione e la sensibilità che in questa occasione così grave vorrete mostrare con il vostro impegno.

A P P E L L O     U R G E N T E

Noi, politici, intellettuali, artisti, scrittori, accademici e difensori dei diritti umani, stiamo cercando di richiamare l’attenzione sull’invasione dello Stato turco nella Siria settentrionale e nel Rojava.

L’esercito turco ha invaso la città di Jarablus nella Siria settentrionale il 24 agosto 2016, utilizzando le operazioni anti ISIS come un pretesto. L’operazione è in collaborazione con il braccio siriano di El-Qaida (Jabhat Fatah al-Sham) e di gruppi come Ahrar El-Sham.

ISIS ha consegnato la città, Jarablus, senza che un solo proiettile sia stato sparato. Questa è una chiara indicazione che c’è stato un accordo preventivo tra le parti, e che Jarablus doveva rimanere una base per i gruppi salafiti. Perciò Jarablus rimarrà un corridoio per i combattenti stranieri per entrare in Siria e ricevere addestramento, e poi tornare indietro per essere distribuiti in Europa e nel resto del mondo.

Dal terzo giorno dell’operazione (26 agosto 2016) davanti agli attacchi che sono stati diretti contro le forze curde, il Consiglio Militare di Jarablus e il Consiglio Militare di Manbij in Siria settentrionale sono stati ampiamente ripuliti da ISIS da parte di queste forze con il sostegno della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Attaccando queste forze, la Turchia sta interrompendo la lotta contro ISIS e rafforzando ISIS.

Tayip Erdogan e altre autorità turche hanno annunciato ufficialmente il proposito dell’operazionedall’inizio come attacchi contro le forze curde oltre che contro ISIS. L’esercito turco si è impegnato in attacchi aerei e in bombardamenti di zone civili, uccidendo almeno 45 persone in due villaggi a sud di Jarablus. Secondo rapporti locali e filmati ricevuti, le forze dello Stato turco e i loro complici stanno utilizzando armi chimiche.

La realtà della situazione è che gli Stati Uniti e l’Europa non solo hanno chiuso un occhio su questi attacchi, ma alcuni stati hanno persino dichiarato il loro sostegno all’operazione dello Stato turco. Questo approccio rappresenta una politica impropria e disonesta e deve essere abbandonato immediatamente.

Gli attacchi dello Stato turco favoriscono il caos esistente nella regione, acuiscono la guerra civile, creano nuovi rifugiati e aprono la strada a nuove tragedie umane. Questo deve finire. Il popolo curdo e le altre etnie hanno stabilito una amministrazione democratica in Rojava, con la coesistenza pacifica con le altre etnie (assiri, siriani, armeni, arabi, turkmeni, ceceni) e credenze (musulmani, cristiani, ezidi, aleviti) al suo cuore.

Questa amministrazione è il primo esempio di Siria democratica che queste persone e le forze democratiche vogliono costruire, e dovrebbero essere sostenute.

È dovere morale di tutte le persone democratiche e dei difensori dei diritti umani di resistere contro questi attacchi. Il nostro invito è:

** Tutte le persone dalla parte della democrazia e dei valori umani devono alzare la voce sugli sporchi giochi della Turchia e sull’invasione

* Le potenze internazionali, in particolare gli Stati Uniti e l’UE, devono ritirare il loro sostegno e schierarsi contro l’approccio dello Stato turco

* Per un mondo stabile e la sconfitta di ISIS, dobbiamo agire contro l’intervento all’estero da parte dello stato turco.

UIKI Onlus

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