Armando Gnisci: ancora un ricordo

di Laura Perugia

Avevo poco più di trent’anni e, da poco, avevo perso il mio papà. Dopo giorni di un dolore abbrutente, ho, a fatica, raggiunto di nuovo l’Università per ascoltarti ancora una volta parlare.

Ed ancora una volta, come è sempre stato con te, le tue parole sono scese dentro di me donandomi un nuovo occhio con cui guardare il mondo e la mia triste realtà di quei giorni.

Proprio come, poco prima, alla fine del tuo corso sulla scrittura, mi avevi detto cha avevo la stoffa e che dovevo scrivere quello che avevo dentro perché il mondo ne aveva bisogno.

Doni. Una serie infinita di doni come quello di laurearmi con te ed iniziare a viaggiare in quel tuo mondo con la tua guida illuminante.

Doni, Armando. Me ne hai regalati tanti, ma la vita ha scelto per me altri cammini ed io ho dovuto scegliere altre strade, purtroppo lontane dalle tue.

Ora è tardi. Per entrambi.

Restano impagabili ricordi. Commosse memorie. Ed una sottile lacrima a segnare per sempre la fine dell’ieri.

Addio insostituibile Maestro.

In “bottega” cfr RICORDANDO ARMANDO GNISCI

 

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