Barbieri, Bradley, Lakhous e Thompson

recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio (*)

Bishop’s Lacey (fittizia England). Tarda estate 1950. Flavia, 11enne di nobili origini, occhi azzurri e freddi, udito sopraffino, talento per la chimica (si è pure attrezzata un magnifico laboratorio), vive nelle antiche magione e tenuta di Buckshaw, a sud del villaggio e gira con la fida bicicletta Gladys. La madre Harriet è morta in un’escursione in Tibet dieci anni prima. Il babbo Haviland, colonnello con baffetti, è un filatelico collezionista di francobolli in ristrettezze finanziarie, le sorelle maggiori Ophelia Feely 17enne e Daphne Daffy 13enne, ferocemente scherzose. Per caso incontra e consulta la Zingara Fenella Faa, che poi viene aggredita e ridotta in fin di vita. Ne conosce la nipote Porcellana e scopre il cadavere di un antipatico ragazzo sul tridente di una statua. Investiga su “false piste” con l’aiuto del bell’ispettore Hewitt. Graziosa ma troppo osannata la recente serie Flavia De Luce’s Mysteries del canadese 73enne Alan Bradley («Aringhe rosse senza mostarda», Sellerio 2013, pagg. 444 euro 14; originale 2011, traduzione di Alfonso Geraci), in prima, pubblicati finora in Italia solo i primi tre dei sei gialli. Danny Kaye al grammofono.

Palermo. 12–20 agosto 2012. Il commissario Francesco Mancuso della Omicidi (e di Caronia Giovanna e Vincenzo), fissato per certo caffè, marcia dell’Aida per suoneria, invaghito della bella ispettrice napoletana Giuliana Esposito, resta in ufficio a Ferragosto per riposarsi. Invece, c’è un primo morto, poi un secondo, poi un terzo, un quarto e ancora. Il rituale sembra lo stesso, non lo capiscono proprio subito, allude a un versetto del Vangelo secondo Luca, mettere al collo una pietra da mulino per evitare che i pedofili scandalizzino ancora i bambini. Nelle storie di bimbi violati, antichi e moderni, in qualche modo ci sono di mezzo istituti scolastici e istituzioni religiose, fors’anche la mafia. Tornano gli ispettori e prova a delegare loro, prima di rischiare in proprio la vita e capire gli arcani. Abbastanza gradevole il nuovo romanzo del 67enne siciliano d’alto mare Carlo Barbieri («La pietra al collo», Todaro 2012, pagg. 186, euro 15,50), in terza fissa. Nessuna descrizione fisica dei protagonisti, finale a sorpresa e un pochino frettoloso. Segnalo la razza Cockbreaker a pag. 60. Ravazzate, arancine, sfincionelli a volontà.

Torino (Cosenza e Marsiglia). Ottobre 2006. Il 37enne Enzo Laganà, sociologo giornalista di nera nell’edizione locale di un quotidiano nazionale, nato a Torino da genitori calabresi (morto il padre), faccia d’arabo, juventino donnafobico curioso e allergico a bracciali e anelli, per restare in vacanza si inventa una storia quando gli dicono dell’omicidio di 4 albanesi prima e di tre rumeni poi. Per mantenere la prima pagina (in cui è finito a sua insaputa) costruisce tre successive diverse Gole profonde, grazie all’amico imitatore alto e magro Luciano Terni. Nel frattempo media per il girovago maialino piemontese Gino del suo vicino nigeriano Joseph, fra i fratelli della moschea, gli animalisti di San Salvario e il comitato “Padroni a casa nostra”. Lo aiuta l’ultraottantenne zia Giovanna alias Quiz. Divertente commedia noir anche il quarto romanzo in italiano dell’algerino – fino al 1995 – Amara Lakhous («Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario», e/o 2013, pag. 160 euro 16,50), in prima mistilingue, Mole e protagonisti in copertina. Il titolo è brechtiano. Segnalo Izzo a pag. 24. Risotto e Nebbiolo, con Rino Gaetano. Godibile.

Black Willow, West Virginia e Albuquerque, New Mexico. Poco tempo dopo l’inspiegabile scomparsa in una serata estiva della sua migliore amica Zoey Simms, vicino al lago dove l’aveva accompagnata per un appuntamento amoroso (all’insaputa di tutti), entrambe 16enni, China Greer si trasferisce lontano dal paesino in cui è nata e cresciuta, studia e diventa esperta tirocinante in oncologia pediatrica. Ora, a ottobre è morta la bella madre 52enne Vivian, per un infarto e una caduta, torna con l’inseparabile husky Michelle e scopre che erano poi scomparse anche altre ragazze, tre in meno di sei anni, c’è qualche mistero che la riguarda. Ricomincia a sentire voci e premonizioni, indaga. La aiuta il poco più vecchio Scott Kendrick, alto e bruno, cotta adolescenziale. Un poco anche suo fratello Ned, ormai sposato con due figli. Altre morti e violenze, poi capisce. Non entusiasmante questo nuovo romanzo della brava “fattora” Carlene Thompson («Ancora viva», Marcos y Marcos 2013, pag. 444 euro 14,50; originale «Last Seen Alive», 2007, traduzione di Silvia Viganò), terza quasi fissa. Segnalo l’esplodere come il Vesuvio, a pag. 420. Da Satisfaction a Mozart.

(*) Le recensioni di Valerio Calzolaio escono in prima battuta sul settimanale «Il salvagente». (db)

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