Boia CHE molla

di Alessandra Daniele (*)

Dopo aver promesso di battere i pugni, pestare i piedi, digrignare i denti e strabuzzare gli occhi, i Grilloverdi hanno calato le braghe.
Inflessibili coi naufraghi anche la notte di Natale, a 90° coll’UE. Dopo tanti “Me ne frego” e “Noi tireremo dritto”, ovviamente hanno mollato.
Mentre il prestanome Conte, e Tria di Forza Italia riscrivevano la “Manovra del Popolo” sotto dettatura dei commissari europei – blocco della rivalutazione delle pensioni, blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, tagli, tasse, sanguinose clausole di salvaguardia – Di Maio e Salvini cercavano di distrarre gli italiani con la solita propaganda ridicola, e le abituali Mosse Kansas City.
A ben vedere, tutto il Grilloverde è una Mossa Kansas City, un governo di distrazione di massa che fa credere agli italiani d’essere riusciti a ottenere qualche cambiamento, per impedirgli d’incazzarsi sul serio in stile Gilets Jaunes.
Il trucco però funziona sempre meno, anche se dai sondaggi si nota poco: se il consenso elettorale del governo rimane intorno al 60% degli aspiranti elettori, aumentano però progressivamente indecisi e astenuti, il che significa che quel presunto 60% rappresenta un numero assoluto di voti sempre minore.
Fin da bambini veniamo condizionati a credere a ogni sorta di cazzate. Babbo Natale, Mary Poppins, il Santo Graal, Giove in Sagittario. Chi non crede a nulla viene emarginato, considerato cinico, arido, immorale.
Così i Cazzari professionisti hanno gioco facile a illudere le masse, sia per vendergli un’alga dimagrante che un Governo del Cambiamento. 
Nell’era della comunicazione sempre più fitta e accelerata però il Velo di Maya si sgrana in fretta.
Il Grilloverde non manterrà nessuna delle sue iperboliche promesse – nazionalizzazione della società autostrade, abolizione della legge Fornero, 600.000 rimpatri, cinque milioni di sussidi – e presto anche ai credenti più devoti toccherà aprire gli occhi.
E la fine del quantitative easing s’avvicina.
La resa ai diktat di Bruxelles difficilmente salverà il Grilloverde da quello che pare comunque il suo destino manifesto, la sua principale funzione: essere d’esempio agli elettori europei di ciò che si rischia a votare il Cazzaro “sbagliato”.
Perché il Grilloverde non è il figliol prodigo.
È il vitello grasso.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Gian Marco Martignoni

    Sono dell’avviso che la bolla del consenso populista non durerà in eterno, anche perchè i provvedimenti del governo non corrispondono ai tanto sbandierati annunci.Comunque, a proposito di manipolazione informativa , leggo sul mensile ” Focus ” della Confindustria varesina che il giornalista Paolo Attivissimo propone ” una nuova materia nelle scuole, ossia l’educazione al senso critico”.Una proposta senz’altro da meditare, stante la gravità della situazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *