Calogero Incandela, un cantastorie moderno

Fuori da ogni circuito ma ha già realizzato 4 cd in pochi anni

di Angelo Maddalena

Calogero Incandela mi ha mandato due suoi cd. Mi ha detto “agli amici li regalo” ma io in cambio ho voluto mandargli uno dei miei, l’ultima copia di Mistico errante con il libro allegato Assud.

Calogero – in realtà Salvo Mineo, in arte Incandela – è di Bagheria, la stessa città di Ignazio Buttitta. L’ho conosciuto qualche anno e l’ho invitato a partecipare alla rassegna Racconti e canti in campagna (agosto 2012) alla Casa dell’anima in contrada Matté ai confini della (contrada) Malanotte: vedi video su youtube sotto. Incandela ha iniziato con l’EP Di demo in peggio prodotto dall’etichetta catanese Doremillaro; nel 2015 (lo vengo a sapere adesso, lo avevo perso di vista negli ultimi anni) produce Tra la movida e la morte. Nel 2017 l’ultima raccolta: Radiofeccia.

La cosa che mi spiazza – e mi spezza il cinismo e il pessimismo – è che Calogero continua a produrre canzoni con uno stile ironico, poetico e parole lucide, con una tragicità e giochi di parole che mi affascinano e rapiscono; eppure è semplicissimo il suo stile acustico, semplici – ma al contempo ricercate – parole e rime.

La cacca dei boyscouts è una delle sue canzoni più significative, con Suoraggio, Ex facto: spietata e giocosa canzone che prende le distanze dai successi facili e auto(di)struggenti di X factor e “talent” vari. Purtroppo Calogero Incandela non ha mai cantato fuori dalla Sicilia, o solo rare volte, come mi diceva qualche giorno fa. E’ “normale” in un’epoca e in un Italia dove ha vinto l’intrattenimento e la banalità, la svendita delle proprie energie creative e le produzioni di plastica. Chissà se non riusciremo a farlo arrivare in continente. Ci avevo provato anni fa a Torino ma meno male che non venne perché in quel posto – come in tanti altri – non danno più di 50 euro a serata e anche quando ne promettono 150… poi diventano meno della metà! Anche i circoli Arci (soprattutto nelle grandi città) hanno le loro responsabilità nell’aprire pochi spazi ad artisti sconosciuti e talentuosi (nel senso antico del termine).

La poesia e la nostalgia – ma anche la consapevolezza di un “futuro rubato” – della canzone La cacca dei boyscout di Incandela hanno fatto scrivere su rockit.it, qualche anno fa, che Incandela riecheggia La ricerca del tempo perduto di Proust. Per chi volesse ascoltare e leggere di Incandela, sotto un po’ di recensioni trovate su rockit.it.

https://www.rockit.it/recensione/25371/calogero-tutti-ostentammo-a-stento

https://www.rockit.it/recensione/29965/webuserhomedashboardphp-tra-la-movida-e-la-morte

https://www.youtube.com/watch?v=UlgDwaJYkcE

https://www.rockit.it/webuserhomedashboard.php/album/tra-la-movida-e-la-morte/2996

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