«Caro ministro Salvini, io eritreo in esilio…

… oggi in Italia sento odio e provo paura»

di Mohamed Abdelfetah

“Caro ministro Salvini

io vivo in esilio da ben diciassette anni e di persone che fanno discorsi forti e affascinanti ne ho visti tanti. Uomini che avevano drammaticamente solo una cosa in comune: tutti erano dei leader corrotti e crudeli, ognuno di loro da almeno trent’anni…”

“In questo Paese che amo, e che pensavo essere diventato la mia seconda Patria, non mi sento più sicuro”

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TESTO COMPLETO SU:

https://www.lasicilia.it/news/cronaca/208141/caro-ministro-salvini-io-eritreo-in-esilio-oggi-in-italia-sento-odio-e-provo-paura.html?fbclid=IwAR2vwQ8r6sQIc4qboRnyafUcqZL4A5xyJMh7XJCjtP-_IajOMYlF7Znf_0o

QUESTA LETTERA è stata indirizzata al ministro dell’Interno da parte di Abdelfetah Mohamed, un giovane scrittore eritreo – fra l’altro autore del libro “ Le cicogne nere” –  nato nel campo profughi di Wadsharifi (Sudan) durante la colonizzazione etiope. Ha vissuto in Eritrea, Sudan e Libia, poi è arrivato in Italia (negli ultimi anni vive a Catania, ove svolge attività di mediatore culturale). E’ stata pubblicata in prima pagina dal quotidiano “La Sicilia” il 9 dicembre.

La cicogna nera è un uccello che vive spostandosi tra l’Europa e l’africa. Hidma, in lingua tigrina, significa “fuga”. I due termini segnano il parallelismo tra i volatili che migrano verso l’Africa e gli uomini che invece l’abbandonano nella speranza di poter avere nuove opportunità di vita. Abdel ripercorre la sua fuga, iniziata insieme alla sua famiglia nel campo profughi di Wadsharifi, e i ricordi dei genitori e dei fartelli. Gli anni in Eritrea, il passaggio dal Sudan e infine la Libia. Un percorso di ricerca dell’idendità, tar esili, prigionie e il lavoro nei campi di cotone, fino all’arrivo in italia e il viaggio a ritroso da Nord e Sud.   Dal prologo del libro “Le Cicogne nere” (Istos Edizioni)  novembre 2017.

GRAZIE A DOMENICO PER LA SEGNALAZIONE.

 

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