Casalecchio: cemento-amianto alla…

… ex-Norma: i cittadini vogliono conoscere il crono-programma della bonifica

di Vito Totire (*)

Se l’Ausl latita…  ci tocca sperare in San Biagio? Protettore della gola – dicono – ma funziona tutto l’anno o solo il 3 febbraio?.

 

La comunicazione ricevuta dalla Ausl il 6 novembre dopo la richiesta di informazioni – inviata nel mese di giugno – è molto ermetica: segno della difficoltà di comunicazione fra istituzioni e cittadini/associazioni.

A parte che abbiamo dovuto sollecitare la risposta interessando anche la Prefettura del ritardo.

La missiva comunque dice poco di quello che ragionevolmente i cittadini e una associazione ambientalista si aspettano di sapere. Si citano peraltro due comunicazioni con relativi numeri di protocollo senza allegarle; dunque senza metterci a conoscenza dei destinatari e dello stesso contenuto in termini dettagliati e comprensibili.

Si parla della richiesta di ripristino della messa in sicurezza ma non si fa riferimento alle procedure proposte o deliberate.

La recente esperienza della ex-piscina di Loiano, bonificata dopo 15 lunghi mesi di pressing, inquadra una questione fondamentale: cosa fare per i siti dismessi che contengono cemento amianto? Nel caso di Loiano ci risulta che l’amministrazione comunale avesse ipotizzato un trattamento con collanti, ipotesi saggiamente e realisticamente rigettata dalla Ausl.

Alla generica formula della “messa in sicurezza” – usata nella comunicazione che abbiamo ricevuto il 6 novembre a proposito della exNorma – è assolutamente da preferire e anteporre l’ipotesi più adeguata della bonifica integrale e urgente. Ma l’evidente ermetismo della comunicazione di Ausl non contribuisce a fare chiarezza.

Si propone o si è già proposta un’ordinanza del sindaco o sono stati rivolti cortesi e poco efficaci “inviti” alla proprietà?

Ricevere una risposta così evasiva dopo la nostra istanza del 25 giugno 2019 ci pare del tutto incongruo. Il sindaco di Casalecchio, col quale abbiamo interloquito in passato, ci ha risposto tempestivamente e in maniera chiara richiamando ruoli e divisione dei compiti tra la autorità sanitaria locale e la Ausl.

Il problema però rimane. Ed è, dal nostro punto di vista, persino “semplice”:

i siti dismessi, in generale, sono a rischio e meritevoli di intervento urgente di bonifica.

Questo è l’orientamento assunto dalla comunità scientifica fin dal 1995; oggi, a 27 anni dal varo della legge 257/1992 (Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto) vista anche la condizione materiale del sito ex-Norma abbiamo bisogno di sapere se l’ordinanza sindacale per la bonifica è stata firmata, se si intende firmarla, se e quando – eventualmente – scatteranno le condizioni di un intervento pubblico nel caso di inottemperanza della proprietà.

In attesa di sollecito riscontro e di…rapida bonifica integrale.

(*) Vito Totire, portavoce di AEA,l’Associazione Esposti Amianto

 

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