Catania: è morto Gabriele Centineo, compagno di mille battaglie

di Domenico Stimolo

Ora è sparita anche la Rosa rossa

non si sa dov’è sepolta

Siccome ai poveri ha detto la verità

i ricchi l’hanno spedita nell’aldilà.

(Bertolt Brecht, Epitaffio, 1919)

Dopo una lunga e combattiva attraversata del percorso umano, sempre in testa a mille battaglie per il riscatto sociale delle lavoratrici  dei lavoratori, senza avere mai abiurato ai valori  collettivi e partecipativi contro lo sfruttamento e per il riscatto della dignità umana promossi dagli ideali del comunismo, dopo lunghe sofferenze, nel corso della mattinata del 5 settembre è morto Gabriele Centineo, a settantacinque anni.

Integerrimo compagno catanese, ex docente di chimica nell’Ateneo di Catania, di esemplare umiltà e generosità umana, di grandi conoscenze e capacità intellettuale. Impegnato da molti decenni, a Catania e tutta la Sicilia, fin dagli inizi degli anni sessanta, in particolare nell’ ambito dell’organizzazione politica della nuova sinistra (Psiup, Pdiup, Democrazia Proletaria, Rifondazione Comunista) e sul piano sindacale da molti decenni nella Cgil, nelle componenti alternative – ex della segreteria confederale. Attualmente segretario provinciale di R.C. e componente del Comitato Provinciale dell’ANPI.

In una lunga fase dove è sembrato che “tutto fosse perduto”, continuamente alla ricerca, nelle analisi e nell’operatività,  di nuove strade per mantenere alta l’attenzione verso gli sfruttati.

Sempre in prima fila, vulcanico organizzatore, in difesa dei valori costituzionali e dell’antifascismo, contro tutte le guerre; in difesa delle istanze civili e di giustizia, contro il connubio di potere politico -affaristico-mafioso, avversario di tutte le forme di razzismo.  

I funerali laici si sono svolti nella mattinata di giovedì 7 settembre presso la Camera del Lavoro di Catania. La bara è stata posta nello storico chiostro, circondata dall’affetto delle centinaia di compagni che nel corso degli anni hanno avuto maniera di apprezzare le doti politiche e umane di Gabriele. Dopo vari interventi di compagni, rappresentanti della Cgil e componenti della famiglia, la salma, prima del distacco verso il cimitero,  è stata coralmente salutata con vari canti della storia del movimento dei lavoratori e della sinistra.

All’ingresso del chiostro, sul tavolo assieme all’album dei “pensieri” degli intervenuti, sono state poste le cartoline della memoria. Da un lato la fotografia di Gabriele, dall’altro alcuni passaggi  di una poesia di Vladimir Majakovskij (“L’incidente è chiuso” del 1930):

.Come si dice,

l’incidente è chiuso. Il canotto dell’amore

s’è infranto con la vita circostante.

E’ inutile stare a ricordare

le offese,

i dolori, i torti reciproci.

Siate Felici”.

 

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