Cemento-amianto a Loiano: bonificare è ora

di Vito Totire (*)

Perché i cittadini devono subire gli effetti della “catatonia” istituzionale? Poi si dice che la fiducia nei “governanti” è in calo…

Abbiamo denunciato la situazione di un immobile abbandonato a Loiano in via del Boschetto 8, in sostanza lungo la via Napoleonica. Il sito è sotto sequestro giudiziario per fallimento; una quarta asta è prevista per il 4.12.2018. Le condizioni delle coperture evocano la necessità di una bonifica urgente; c’è persino un tappetino di frammenti di cemento amianto a terra ma sostanzialmente tutta la copertura è in condizione di avanzata vetustà e degrado, con buchi anche evidenti a occhio nudo che rendono il sito molto vulnerabile rispetto a eventuali avversità meteo climatiche.

Siamo in una condizione di catatonia istituzionale in cui errori e rimozioni, assenza di volontà decisionale e persino mancanza di buon senso determinano un concreto rischio sanitario per i cittadini; infatti i “vicini di casa” sono consapevoli e per nulla contenti.

Problemi:

  1. Lo Stato italiano si ostina, nonostante la 257/92, a considerare legittima la compravendita di immobili con cemento-amianto; addirittura con l’avallo dei tribunali fallimentari. Viceversa, coerentemente con la legge 257/92 “Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto”, gli immobili non devono essere venduti se non indenni da amianto;
  2. Qualcuno (la Ausl ) ha deciso che l’immobile di Loiano nel 2014 non necessitasse di un intervento di bonifica e che sarebbe stato sufficiente ricontrollare la situazione dopo tre anni! Ora se questa prassi è coerente con le “Linee guida regionali” ciò costituisce prova ulteriore che queste linee guida siano un colabrodo, come peraltro sosteniamo fin da quando sono state varate; infatti un sito dismesso con copertura in cemento- amianto va bonificato subito. Questo è l’orientamento della comunità scientifica contraddetto purtroppo dalla “real politik” delle istituzioni che si ispirano alla meno scientifica teoria del “campa cavallo…che la fibra cresce”;

Proposte:

  1. Non si può rimanere bloccati dall’interrogativo “chi paga ? ”; i creditori ? il curatore fallimentare? L’Agenzia delle entrate?
  2. LA SITUAZIONE RICHIEDE UN INTERVENTO DI BONIFICA URGENTE ! ESIGIAMO CHE SI ESCA DALLA CATATONIA ISTITUZIONALE CON UN INTERVENTO IMMEDIATO COORDINATO DALLA PROTEZIONE CIVILE
  3. La Protezione Civile dovrà tenere conto delle spese sostenute per una contemporanea discussione sul “chi paga”;
  4. Chiediamo che l’intervento sia supervisionato dalla Procura della Repubblica.

Non esistono alternative. La prossima asta è prevista per il 4.12.2018. Qualcuno pensa che si possa o si debba temporeggiare fino ad allora? Sarebbe un atto di grave irresponsabilità ispirarsi a questa perniciosa ipotesi!

Ammesso che poi quella asta si concluda davvero il 4 dicembre, cosa su cui abbiamo un margine di dubbio…

La catatonia istituzionale, l’opportunismo e le palesi violazioni delle norme di prevenzione, del buon senso e della Costituzione repubblicana hanno portato a questa situazione di cui i “governanti” sono responsabili e in cui il diritto alla salute dei cittadini non conta più nulla .

Quelle istituzioni che vagheggiano “piani nazionali” e “testi unici amianto” e che poi scivolano sulla singola fibra senza sapere (e senza dirci) neanche se sia crisotilo o anfibolo…

Le istituzioni riescono ancora -difendendosi con tattiche da “azzeccagarbugli” – a negare il diritto alla prevenzione e alla salute. Tanto poi al malato di mesotelioma sarà assicurato un consistente assegno funerario di 5.000 euro. Per riscuoterlo sarà sufficiente che “il malato” dimostri di aver soggiornato nel territori italiano almeno nei dieci anni precedenti alla diagnosi!

Perciò…. Comune, Regione (Bonaccini), Protezione civile, Procura della Repubblica : esigiamo intervento immediato di bonifica.

Che per la Protezione civile sarebbe il primo di una certa serie.

In alternativa lo si dica chiaramente: devono i cittadini fare una colletta e accollarsi la spesa?

Se a Loiano è sfumata la ipotesi di depotenziamento dell’ospedale, non per questo dobbiamo sentirci autorizzati ad attenuare gli interventi di prevenzione.

(*) Vito Totire è presidente nazionale AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per a salute

L’IMMAGINE – scelta dalla “bottega” – del “pifferaio” (istituzionale) è di Giuliano Spagnul.

 

Redazione
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