Cento e passa pittori naif – 11
di Mauro Antonio Miglieruolo
Notavo nella scorsa puntata della presente serie la possibilità di individuare una convergenza tra il movimento sotterraneo che ispira l’arte naif e la letteratura di fantascienza. Ambedue i movimenti aspirano alla semplicità, ma ambedue si impegnano nell’illustrazione dei grandi temi e grandi svolte storico-politiche (non c’è stato chi ha dedicato una suo opera al compromesso storico?).
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Desidero ora sottolineare una seconda simile inclinazione. Quella al sogno, alla visione, alla visionarietà, a rappresentare le inquietudini della società, i tumulti dell’inconscio (nella fantascienza Ballard in modo particolare).
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La favola che diventa immagine nella rappresentazione naif; la favola riplasmata per entrare nel dispotismo del razionale per quanto attiene alla fantascienza.
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Il risultato è vario perché variegate sono le fonti di ispirazione (si tratta di forma d’arte totalitarie, che includono ogni aspetto dell’umano nel proprio catalogo del possibile). Ognuno che lo voglia in esse troverà il suo, ciò che gli appartiene.
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Io che qui scrivo ammetto di averlo trovato.