17 novembre 1983: primo accampamento Ezln

L’Esercito zapatista di liberazione nazionale affonda le sue origini in quella che il subcomandante Marcos ha definito la “generazione della dignità”, quella delle Fuerzas Armadas de Liberación Nacional nate il 6 agosto 1969 e che per tutti gli anni Settanta combatterono per un Messico più giusto e solidale

di David Lifodi

 

 

 

È il 17 novembre 1983 quando nasce il primo accampamento congiunto dell’Ezln-Fnl nel Chiapas. Ne facevano parte sei uomini, di cui tre meticci, tra i quali il futuro subcomandante Marcos, e tre indigeni. “Dal 1974 al 1983”, scrive Andrea Cegna nel suo libro Por la vida y la libertad (Agenzia X, 2019) , “le Fln costruirono in Chiapas alcune case sicure in cui cercarono di organizzare gli interventi politici e fu proprio in quello stato del Messico meridionale che riuscirono a consolidare le loro relazioni: tra queste, quella con la diocesi di San Cristóbal de Las Casas. Nel frattempo, il successo militare dei sandinisti in Nicaragua, così come l’insorgere delle guerriglie salvadoregne e guatemalteche, alimentavano nuovamente nelle Fln l’idea di formare un esercito rivoluzionario. Si decise così la formazione dell’Ezln.”

Le Fln – Fuerzas Armadas de Liberación Nacional erano nate il 6 agosto 1969 a Monterrey, stato di Nuevo León. Vi appartenevano, tra gli altri, Fernando Yáñez Muñoz e César Germán. Nel 1983 Fernando Yáñez, nome di battaglia Germán, in onore del fratello desaparecido nel 1974, fondò l’Esercito zapatista di liberazione nazionale.

Le Fln si dissolsero quasi completamente, a partire dallo stato di Ocosingo, nel corso degli anni Settanta, a seguito della violenta repressione dello Stato messicano. Il 31 maggio 1993, pochi mesi prima del levantamiento del 1° gennaio 1994, che avrebbe fatto scoprire al mondo la lotta zapatista, la Secretaría de la Defensa Nacional informò che un gruppo di militari appartenenti all’ 83° Batallón de Infantería, dislocato a San Cristóbal de las Casas, fu aggredito “da un gruppo di individui che realizzava attività illegali”. Il saldo fu di 3 soldati e un civile morti e di 3 soldati feriti. Allora si parlò di un gruppo ribelli composto da circa 40 uomini che si nascondeva nella Selva Lacandona. L’esercito scoprì accampamenti con armi, uniformi militari e schierò nella zona di Ocosingo oltre tremila soldati. Lo Stato pensava che sarebbe stata sufficiente questa operazione per impedire la rinascita della guerriglia negli stessi luoghi dove era riuscito a debellarla negli anni Settanta, ma sette mesi dopo il Messico fu sorpreso dall’apparizione improvvisa dell’Ezln, l’Esercito zapatista di liberazione nazionale.

Il piccolo nucleo guerrigliero che per 10 anni, protetto dalla Selva Lacandona, aveva condotto un lavoro politico al termine del quale scelse di intraprendere la lotta armata con il consenso delle comunità indigene zapatiste, era finalmente cresciuto. Nelle Palabras de la Comisión Sexta en el 23 aniversario del Ezln, il 17 novembre 2006, il subcomandante Marcos rende omaggio alle Fln, sottolineando che a Monterrey un piccolo gruppo di persone creò le Forze di liberazione nazionale e le dotò “di un’etica di lotta che poi avremmo ereditato noi che siamo parte dell’Esercito zapatista di liberazione nazionale”. Riferendosi sempre alle Fln, Marcos ne loda il lavoro politico tra la popolazione sfruttata e disprezzata ed è proprio nel solco delle Forze di liberazione nazionale che l’Ezln deciderà di non nascere come avanguardia rivoluzionaria, ma come gruppo che avrebbe agito secondo le indicazioni provenienti dalle comunità indigene in quanto “prodotto di cinquecento anni di lotte”e nel segno del “popolo messicano che lotta per lavoro, terra, tetto, alimentazione, salute, educazione, indipendenza, libertà, democrazia, giustizia e pace”, come scrisse il Comando generale zapatista nel dicembre 1993.

L’identificazione tra Fln ed Ezln era tale che lo stesso subcomandante Marcos ha preso il suo nome da Mario Marcos, guerrigliero delle Forze di liberazione nazionale caduto in battaglia nel 1982, identificandosi nel compito, nella missione e nell’etica dei predecessori della zapatismo che, sempre nelle Palabras de la Comisión Sexta en el 23 aniversario del Ezln, lo stesso sup ricorda nome per nome.

In quei dieci anni di solitudine trascorsi nella Selva Lacandona, il piccolo nucleo fondatore dell’Ezln capì che occorreva ascoltare, capire e confrontarsi, non imporre in maniera dogmatica le proprie idee senza fare i conti con la realtà concreta del Messico ed in particolare con gli indigeni zapatisti, quasi inesistenti nel loro stesso paese a causa di un sistema escludente ed oppressore.

Se l’Ezln è quello che oggi tutti noi conosciamo lo si deve anche a quella “generazione della dignità”, così la definisce il subcomandante Marcos, composta dagli uomini e dalle donne delle Fln, tra cui: César Germán Yañez Muñoz, Alfredo Zárate Mota, Mario Sánchez Acosta, Mario Alberto Sáenz Garza, Raúl Pérez Gasque, Juan Guichards Guts, Federico Zurita Carballo, Elisa Irina Sáenz Garza, Carmen Ponce Custodio, Dení Prieto Stock, Anselmo Ríos Ríos, Fidelino Velásquez, Julieta Glockner Rosains, Mario Marcos. Negli anni Sessanta e Settanta, sottolinea Marcos, “nell’ombra della lotta clandestina forgiarono un’etica che fu anche il loro metodo di fare e farsi”. La lotta zapatista ha preso origine da qui.

 

 

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

 

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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