Chief Joseph: «Solo macerie» e «Il gioco delle tre carte»

Inizia oggi una rubrica con brevi testi e fotomontaggi

«Le maggioranze addormentate, fino allora a rimorchio dei partiti, divennero una grande massa, disorganizzata e amorfa, di individui pieni di odio che non avevano nulla in comune tranne la vaga idea che i rappresentanti della comunità rispettati come i membri più preparati e perspicaci fossero in realtà dei folli, alleatisi con le potenze dominanti per portare, nella loro stupidità o bassezza fraudolenta, tutti gli altri alla rovina». Dal libro «Le origini del totalitarismo» (1951) di Hannah Arendt.

Sui migranti non esiste differenza sostanziale nell’atteggiamento dell’accogliente Europa occidentale e quello vituperato dei Paesi dell’Est. Le azioni – tra chi chiude i confini a Ventimiglia o spara a Ceuta e Melilla e chi costruisce un muro al confine con la Serbia – appaiono più che simili. L’unica cosa diversa sono o almeno erano le parole. Macron & Co. si sono proclamati campioni dell’europeismo e hanno sempre sostenuto la necessità di un’Europa solidale e accogliente. Ma le parole non hanno trovato conferma nei fatti.

L’AUTORE

Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi (senza speranza?) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato. Faremo il mercoledì mattina; se volete un titolo o sottotitolo potrebbe essere qualcosa tipo: «Chief Joseph e il mercurio misura-febbre». Se non vi convince… proponetelo voi [db]

Redazione

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