La pazza gioia – Paolo Virzì (e non solo)

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di Francesco Masala 

si corre tutto il film, Beatrice trascina Donatella con le parole e poi si va nel mondo.

basta poco per essere felici, prima di tutto dimenticarsi di non esserlo, e finché dura funziona.

poi la realtà prende il sopravvento, entrambe non ci stanno con la testa, e però l’importante è lottare, contro i mulini a vento o i mostri che si agitano dentro.

parafrasando Paco Ignacio Taibo II, Beatrice e Donatella non potranno più conquistare il mondo, solo provano a sopravvivere e a continuare a dare fastidio.

Beatrice, la contessa, è stata archiviata e dimenticata da tutti, dopo averle rubato tutto, Donatella non ha niente, ha solo un ricordo, e quello la tiene in vita.

belli anche i personaggi di chi le cura e le cerca.

il film magari non è perfetto, ma non ti lascia indifferente, questo è sicuro.

http://markx7.blogspot.it/2016/05/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html

Colonia – Florian Gallenberger

un po’ film thriller, un po’ film d’amore, un po’ film d’avventura.
ambientato nel Cile del colpo di stato del 1973, con annessi orrore e torture, si focalizza l’attenzione sulla Colonia Dignidad (qui una pagina per chi vuol saperne di più), un posto orribile, zona franca per la legge, un regno nazista esportato dall’altra parte del mondo.
luogo di paura, schiavitù e lavaggio del cervello, Colonia Dignidad è la sede di una delle tante sette che infestano il pianeta, dove un (presunto) semidio tiene un ordine ferreo, ma per fortuna le cose, a volte, non vanno per il verso auspicato dagli aguzzini.
Daniel e Lena riescono nella loro fuga per la vita, contro tutto e tutti,
come capita spesso il film non è un capolavoro, ma si fa vedere bene e in più fa conoscere un pezzo di storia che è vissuta (e vive, in molti luoghi) negli abissi dell’animo umano.

certo i cartelli della recinzione scritti in inglese, in Cile, gridano vendetta, ma nel complesso è un film che merita, e non ti annoia mai.

http://markx7.blogspot.it/2016/05/colonia-florian-gallenberger.html

Era d’estate – Fiorella Infascelli

ancora un film su Falcone e Borsellino, qui nel periodo della reclusione all’Asinara, dove hanno scritto l’ordinanza per il maxiprocesso (qui, per i curiosi, si può leggere tutta l’ordinanza, 8608 pagine e 40 volumi).

il film è sobrio, non gridato e non retorico, merito di regista e sceneggiatore (Antonio Aleotti).

Borsellino e Falcone, con mogli e figli, fanno una vita di attesa, in catene, aspettando.

rischiano di essere come Sisifo,  vincono le prove come Ercole, e riescono a tornare a casa, come dei novelli Ulisse (il battello alla fine sembra una nave mitica).

e tuttavia il film riesce ad essere corale, mogli, figli, guardie, tutti hanno una parte importante nel film, non sono personaggi di contorno.

il film merita di essere visto, per ricordare che siamo un popolo maledetto che ha bisogno di eroi, e per ricordarci degli eroi.

una cosa si poteva fare, alla fine, quando alla fine si ricordano alcuni fatti e date storiche, praticamente nei titoli di coda, non costava niente ricordare che con i due magistrati sono morte donne e uomini delle scorte,  pazienza, lo si ricorda qua.

al cinema per pochi giorni, contribuite a far vincere la scommessa di un film piccolo piccolo, che esce a fine stagione, in una ventina di sale.

http://markx7.blogspot.it/2016/05/era-destate-fiorella-infascelli.html

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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