Nessuno spazio al concerto nazi-rock a Milano

Il 23 marzo Casa Pound vorrebbe celebrare la nascita dei Fasci di combattimento con il concerto della band ZetaZeroAlfa. Un appello al sindaco Sala affinché neghi la la concessione di spazi.

di Saverio Ferrari (*)

Da qualche settimana circola sulle pagine Facebook di Casa Pound l’appuntamento di un concerto del gruppo musicale ZetaZeroAlfa, nel ventesimo della sua nascita, il prossimo 23 marzo a Milano. Una band che è tutt’uno con Casa Pound, per certi aspetti il suo primo nucleo fondante, dove il leader e presidente Gianluca Iannone si esibisce da sempre come cantante.

In realtà la data del 23 marzo e la città prescelta, Milano, non sono stati scelti a caso, ma volutamente per celebrare la nascita dei Fasci di combattimento, di cui ricorre quest’anno il centenario. Come noto la loro fondazione avvenne in una sala dell’Alleanza industriale e commerciale in piazza San Sepolcro. Pochissimi furono i presenti, meno di trecento tra interventisti, ex combattenti e futuristi. Ma da lì partì il movimento fascista. A distanza di soli pochi giorni, infatti, il 15 aprile, un gruppo di squadristi guidati dai sansepolcristi Ferruccio Vecchi e Filippo Tommaso Marinetti assaltò la redazione de l’Avanti! uccidendo due socialisti.

Da questo punto di vista gli ZetaZeroAlfa, come d’altronde Casa Pound, si sono posti decisamente in linea con un certo fascismo diciannovista e fintamente antiborghese che vorrebbero resuscitare. Un modello di riferimento, dove (anche nelle canzoni) si parifica il socialismo al capitalismo, ritenendoli entrambi figli di quella modernità che in quanto reazionari rifiutavano in blocco, nel nome di quella tradizione che altro non è se non il peggior oscurantismo feudale che per secoli ammorbò l’Europa. Canzoni che a volte scimmiottano anche il non-sense futurista di quegli anni, rideclinato al presente con la sua indole violenta, come nel testo di Nel dubbio mena: “No, non stare in pena!/Nel dubbio mena e vedrai vivrai di più!”.

L’idea è di un grande concerto con il contributo di altre bande, espressioni del circuito nazi-rock come gli SPQR, che in in una loro canzone (Fino alla fine) chiudono con il ritornello “Io non tremo, pronto a morire fino alla fine: R.S.I.|!” e che in un’altra loro composizione (Belli come la vita, neri come la morte), strillano “L’insegna nera risplende ancora/Testa di morto, pugnale in bocca”. Tra gli altri gruppi, invitati a suonare, anche i Dodicesima disposizione transitoria, che ostentano un logo assai simile a quello dell’organizzazione Todt che operò durante la seconda guerra mondiale, al servizio dei nazisti, costringendo  al lavoro coatto più di 1.500.000 uomini.

Si parla di duemila partecipanti ed è già iniziata la prevendita. Il luogo è tenuto accuratamente al sicuro. Chiediamo al Sindaco di Milano, ma anche alle amministrazioni comunali della provincia, di farsi carico di questa eventualità, negando la concessione di spazi a chi vorrebbe riproporci l’esaltazione del primo movimento fascista violento e squadrista.

(*) Fonte: Osservatorio democratico sulle nuove destre Italia

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