Sardegna-Kurdistan: cosa…

…. c’è dietro l’operazione di polizia contro Luisi Caria e Antonello Pabis

di Gian Luigi Deiana

la vicenda avviata ieri dalla dda di cagliari è surreale, ma una spiegazione bisogna pure poterla trovare; un elemento molto eloquente sta nel fatto che gli organi di stampa non solo erano di fatto pre-avvertiti dell’operazione, ma erano pre-istruiti sulla versione da dare nei notiziari e praticamente obbligati a usare una terminologia tassativa benché insensata;
la toppa più clamorosa di questa insensatezza è costituita dal fatto che i provvedimenti assunti sono riferiti a dichiarate attività di terrorismo;
ora: andare in siria non è terrorismo, combattere l’isis non è terrorismo, e soprattutto accusare luiseddu e pabis di terrorismo è come attribuire a un merluzzo la scrittura della divina commedia;
uno ci può anche credere, se non sa cosa è un merluzzo e cosa è la divina commedia, ma purtroppo tutti noi, in migliaia, sappiamo chi sono luiseddu e pabis e in milioni sappiamo cosa è l’isis;
dunque, o il magistrato non sa queste cose elementari, e allora siamo fuori di senno, o non sa che noi lo sappiamo, e dunque ha giocato d’azzardo rispetto a questa parte di opinione pubblica, oppure lo sa, e ha giocato di proposito: ma quale che sia il caso, da cosa parte e dove si va a parare?
aut: o la faccenda è una incredibile cantonata, oppure è una gravissima montatura; talmente grave che solo la ragion di stato la potrebbe spiegare: quale ragion di stato?
secondo logica, la ragion di stato in gioco è costituita dalla pressione turca e americana sul governo italiano, volta a far recidere con ogni mezzo e in primo luogo con la criminalizzazione i legami internazionalisti, associativi o di amicizia attivi nella società e riguardanti la scena curda:
isolare in particolare il kurdistan siriano per poter procedere alla soluzione finale senza problemi per le ambasciate e per l’opinione pubblica; scoraggiare quindi i soggetti più esposti, come luiseddu e come pabis, impedendo loro preventivamente di ‘mettersi nei guai’ inguaiando di conseguenza il governo sul campo minato della diplomazia mediorientale; imporre al governo italiano di infangare i nostri uomini più generosi, per costringerlo poi a fare lo struzzo davanti allo scempio in arrivo: il caso regeni insegna; è questo il prezzo che si paga di fronte alla storia, quando si accetta, sapendo di mentire, di considerare terroristiche le organizzazioni di difesa popolare in prima linea ogni giorno contro regimi assassini, contro l’isis o le analoghe varianti prodotte e armate da questi regimi e contro i giochi di guerra che ne sono pianificati;
ciò significa, ma è la scoperta dell’acqua calda, che le rispettive polizie collaborano e che il governo italiano è sotto ricatto (possibili campagna di ostlità contro cittadini italiani in turchia, apertura delle recinzioni migratorie, congelamento degli accordi di pipeline e di commercio ecc.); o più semplicemente è sotto spudorata complicità.

da qui

Redazione
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9 commenti

  • Francesco Masala

    Repressione e malainformazione. Dedichiamo il numero 268 agli attivisti della solidarietà internazionale con il popolo curdo oggetto di una vergognosa campagna mediatica diffamatoria portata avanti dall’antiterrorismo di Nuoro e da certa stampa che ha deciso di sostituirsi alle garanzie costituzionali e ai giudici condannando nelle proprie prime pagine Luiseddu Caria e Antonello Pabis.
    (http://www.manifestosardo.org/il-numero-268/)

  • SOLIDALI CON CHI RESISTE!
    Al termine di questo intenso fine settimana sarebbe superfluo riepilogare la cronaca di quanto accaduto, già ampiamente riportata dagli organi di stampa locali e dalle tante dichiarazioni di solidarietà dei movimenti sardi, collettivi, giuristi democratici, intellettuali, partiti, sindacati di base e singoli cittadini.
    L’infamante insinuazione di terrorismo proprio verso chi il terrorismo l’ha combattuto e lo combatte, si è propagata anche a tutti i singoli soci e amici che da anni si impegnano nella tutela dei diritti umani e nella solidarietà con il popolo curdo.
    Siamo sgomenti per l’assurdità delle motivazioni delle indagini che la mattina del 15 settembre scorso hanno portato alle perquisizioni personali e domiciliari di Antonello Pabis e Luisi Caria, due persone che non hanno mai fatto mistero delle loro posizioni e azioni politiche.
    Temiamo che l’intera vicenda possa dare adito all’ennesima interpretazione fuorviante della realtà.
    La lotta dei kurdi nel Rojava arriva fino ai principali organi di stampa in maniera attutita e incompleta, tuttavia, anche se ciò che trapela è una flebile eco, risulta adamantino e tutt’altro che fraintendibile che le Unità di Protezione popolare kurde rappresentino le forze che effettivamente hanno contrastato la presenza dello Stato Islamico nei territori della Siria del Nord. Quello stato islamico che ci ha terrorizzato con le immagini terrificanti dei suoi tagliagole di fronte alle spiagge del Mediterraneo, nei teatri di Parigi e per le strade di Bruxelles. La stessa organizzazione che ha fatto tornare la minaccia del terrorismo in cima alla lista delle nostre paure. Le parole e i fatti in questa vicenda devono avere una logica: chiunque sia solidale con il popolo curdo che combatte strenuamente quella minaccia e che quell’orrore lo vive quotidianamente in casa propria, come può essere considerato un terrorista?
    Antonello Pabis non è un terrorista, è presidente dell’Associazione Sarda Contro l’Emarginazione, ha dedicato tutta la sua vita all’impegno umanitario e alla difesa dei più deboli, contro ogni angheria e contro ogni causa di emarginazione e discriminazione sociale.
    Luisi Caria è un indipendentista sardo, un generoso militante internazionalista che non ha mai nascosto il suo appoggio alla lotta di autodeterminazione del popolo curdo. La sua presunta adesione all’International Freedom Batallion (composto da volontari internazionali che combattono accanto ai kurdi) non lo renderebbe un terrorista e neanche un foreign fighter, l’ennesimo termine fuorviante che abbiamo visto comparire questi giorni sui principali organi di stampa e che sappiamo essere foriero di tutt’altra letteratura.
    Chi scrive dovrebbe avere la responsabilità delle parole, chi indaga la responsabilità di accertarsi dei fatti.
    Auspichiamo la rapida e positiva conclusione delle indagini.
    Rete Kurdistan Sardegna
    Associazione Sarda Contro l’Emarginazione
    USB Sardegna
    Cagliari Social Forum
    Caminera Noa
    A Foras
    Laboratorio Politico Sa Domu
    CUA (Collettivo Universitario Autonomo)
    RUAS (Rete Unitaria Antifascista Sulcis Iglesiente)
    MLC (Movimento Lotta per la Casa)
    Su Tzirculu
    Associazione Madiba
    Associazione Chentu Concas
    Occupazione Popolare il Paguro
    Kumone Otzastra Sarrabus
    (in aggiornamento)
    Qualunque organizzazione si riconosca nelle parole di questo comunicato, può sottoscriverlo inviandoci una mail all’indirizzo: retekurdistansardegna@riseup.net

  • Questa storia è veramente pazzesca. Io stesso stavo per cascarci, quando poi ho approfondito e ho capito come stavano in realtà le cose. E’ semplicemente agghiacciante che dei magistrati possano decidere di aggredire in questo modo persone disposte perfino a rischiare la propria vita per ideali di giustizia e libertà che dovrebbero essere SEMPRE difesi da tutte le istituzioni dei paesi che si definiscono democratici. Difendere i curdi combattendo l’ISIS è un atto d’eroismo, e non si capisce proprio come si possa parlare di terrorismo in un caso del genere. Del resto cosa ci si può aspettare da un paese in cui corruttori e tangentari vengono perseguiti poco e male e in qualche caso arrivano persino al governo…

  • Mozione presentata al Consiglio regionale della Sardegna: http://consiglio.regione.sardegna.it/XVlegislatura/mozioni/451

  • Rete Kurdistan Sardegna

    Continuano gli attestati di solidarietà ai compagni della rete Kurdistan Sardegna:

    GRAZIE A TUTTE E TUTTI!
    Care e cari,
    ringraziamo tutti coloro che in questi giorni hanno inviato le loro adesioni e manifestato la propria vicinanza ai compagni sotto attacco.
    Un’ondata di solidarietà si è propagata in poche ore dentro e fuori dall’isola, ha abbattuto confini e ridotto distanze naturali e ideali, ha neutralizzato il rischio di una gogna mediatica becera e funzionale a chi ha preteso di perseguire i nostri compagni con un’accusa tanto infamante.
    Vi ringraziamo di cuore per esservi uniti a noi contro questa manovra repressiva che aveva forse l’intento di arrestarci ma ha avuto, al contrario, un effetto propulsivo sulla nostra determinazione a proseguire questa giusta lotta.
    Da tempo abbiamo deciso da che parte stare, ora sappiamo che siamo davvero una marea inarrestabile!
    https://www.facebook.com/retekurdistansard/posts/2205967952994292?__tn__=K-R

    Rete Kurdistan Sardegna
    Associazione Sarda Contro l’Emarginazione
    USB Sardegna
    Cagliari Social Forum
    Caminera Noa
    A Foras
    Laboratorio Politico Sa Domu
    CUA (Collettivo Universitario Autonomo)
    RUAS (Rete Unitaria Antifascista Sulcis Iglesiente)
    MLC (Movimento Lotta per la Casa)
    Su Tzirculu
    Associazione Madiba
    Associazione Chentu Concas
    Occupazione Popolare il Paguro
    Kumone Otzastra Sarrabus
    Collettivo Furia Rossa – Oristano
    PCL (Partito Comunista dei Lavoratori)
    Presidio Piazzale Trento
    Associazione Tramas de Libertade
    Associazione Internazionale delle Filosofe
    Il Manifesto Sardo
    Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica
    Zenti Arrubia – Bologna (Colletivu Sardu de Disterraus Sardus)
    Mensa Occupata Napoli
    Rete Kurdistan Roma
    Csoa La Strada – Roma
    Liberu
    Casa del Popolo Bosa
    ARCI La Gabbianella Fortunata
    Assemblea Permanente Contro il Carcere e la Repressione – Udine
    Ex Caserma Liberata – Bari
    Rete Jin
    Jineolojî Italia
    Banduleras-Atòbia Feminista
    Collettivo Exit – Barletta
    YaBasta Bologna
    Làbas – Bologna
    Cs TPO – Bologna
    LOA Acrobax project – Roma
    Sinistra Anticapitalista
    Sinistra Indipendentista Sarda – Movimento Anticapitalista
    Laboratorio Metropolitano di Cultura Indipendente – Roma
    C.s.o.a. Officina 99
    L.O. Ska – Napoli
    Casa delle Donne – Milano
    Iniziativa Libertaria – Pordenone
    Kurdistan Solidarity Campaign – UK
    Comunidade – Gavoi
    Casa del Popolo Carbonia
    Assotziu Turritania
    Librid
    Sapienza Clandestina – Roma
    Progetto Degage – Roma
    Milanoinmovimento
    Csoa Lambretta – Milano
    Casc Lambrate – Milano
    Black Panthers F.C
    Armata Pirata 161 – Milano
    ZAM Zona Autonoma Milano
    Lume – Milano
    Zip – Milano
    Rete studenti Milano
    DegenerAzione – Milano
    CISDA Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane
    Rete editoriale Elementi Kairos
    Nodo Solidale
    Associazione Ponte Donna
    Csoa “Angelina Cartella”
    Circulu Literàriu Joyce Lussu Biddacidru
    Assemblea Permanente Villacidro
    Coordinamento Comitati Sardi
    Associazione Zero Waste Sardegna
    Associazione Culturale La lotta Continua
    Rete antirazzista catanese
    Comitato NoMuos/NoSigonella-Ct
    (in aggiornamento)
    Qualunque organizzazione si riconosca nelle parole di questo comunicato, può sottoscriverlo inviandoci una mail all’indirizzo: retekurdistansardegna@riseup.net

  • Comunicato congiunto e pubblicato su vari profili di compagni internazionalisti che combattono o hanno combattuto l’ISIS nella Siria del Nord dopo i recenti e grotteschi fatti repressivi in Sardegna.
    https://www.infoaut.org/conflitti-globali/il-terrore-e-al-di-la-del-fronte#.W6fbGjMn8qI.facebook

  • Cagliari: Sit-in Rete Kurdistan Sardegna davanti al Palazzo di Giustizia:
    https://www.cagliaripad.it/337658/sit-rete-kurdistan-pabis-accusa-pkk-terrorista-anche-lo

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