COSA È LA FANTASCIENZA? – 04

La quarta cinquina della serie di dieci, per complessive cinquantuno risposte, che ritenuto possibile dare.

di Mauro Antonio Miglieruolo

Ed ora la puntata contenente le formule dal n. 16 al n. 20, parte delle cinquantuno promesse con le quali tenterò di offrire una panoramica il più possibile completa delle definizioni assegnabili d’ufficio alla Fantascienza.
Le cinque che seguono sono, a mio parere, le più significative, quelle che meglio mettono in evidenza il ruolo giocato dalla fantascienza nella società.

Si tratta di una galassia o di un occhio cosmico che ci guarda?

Si tratta di una galassia
o di un occhio cosmico che ci guarda?

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Con queste cinque, e con altre disseminate nella cinquantina, colgo nello stesso tempo la funzione svolta dalla fantascienza e l’essere intimo della fantascienza. Cioè le sue funzioni, che è lo stesso che dire le sue motivazioni. I due aspetti, il cosa è e il ruolo che svolge, diventano uno.
Questo è quanto ritengo contenga la cinquina di definizioni che segue.
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16) Il presente detto utilizzando un finto passato e un falso futuro.

17) Irruzione della speculazione nel senso comune.

18) Epica dell’evasione dall’ordinario quotidiano, utilizzando l’epica scientifica.

La bellezza del crato filtrata attraverso le inquietudi dell'inconscio

La bellezza del creato filtrata attraverso le inquietudi dell’inconscio

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19) Preparazione delle masse alla realtà della continua rivoluzionarizzazione degli stili di vita e degli strumenti adoperati per viverla.

20) Espressione dello stupore umano al cospetto delle meraviglie nascoste nelle pieghe dello spazio, del tempo e della dimensione, meraviglie disvelate dalla scienza.

 

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.