(De) Sade

Sindacato Annullatore Diritti Essenziali

di Fabrizio Melodia («l’astrofilosofo»)  

Perché deve finire
sempre nella stessa merda?

Perché con tutti gli sforzi
tutto sfugge dalle mani
come sabbia da una clessidra?

Perché non può essere
solo per la crisi,
se avessimo giudizio
potremmo vivere nei Campi Elisi

Perché sempre e comunque
i lavoratori devono subire?

Perché non siamo più uniti
sotto un’unica bandiera?

I giorni passano
ma la musica non cambia
si passa da Beethoven
a una lucida milonga
l’unica cosa chiara
è che il mondo vuole schiavi
se non ci si adatta
si è solo vessati dagli strali

i padroni fanno
il bello e il cattivo tempo
non gli sembrava vero
di riprendere come un tempo
dove i fascisti hanno fallito
hanno vinto banche e televisioni

lavoro stabile per tutti
non ci sarà mai più
ripetuto con voce corvina
dalla ex ministra piangente
nefanda bambolina
di una teca fatiscente

i lavoratori son divisi
in bianchi e neri
la partita a scacchi dell’odio
è vinta dagli Alfieri Neri
uno scacco matto
senza ricorso o concordato
immolati follemente
all’altare del non salario
profitti e salute
non hanno lo stesso diario
a quelli come noi
Diogene dolenti
rimangono solo mosche
senza più intenti
nelle botti vivremo
bevendo con le mani
masturbandoci a vicenda
per non pensare ai nani
pane e giochi mancano
ai cani senza vanto
diversamente occupati
sotto altre finestre
da cui tirano rognoni
quando iniziano le giostre.

Redazione
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