Difendiamo i poeti: poveri e pazzi

La SIAE è un Robin Hood all’incontrario. L’undicesima volta dell’«Angelo custode» ovvero le riflessioni di ANGELO MADDALENA per il lunedì della bottega

Con il titolo faccio il verso a Nicola Piovani, che su «la Repubblica» del 29 giugno titola il suo intervento: «Difendiamo i poeti». Piovani fa un elogio della SIAE: «esistono artisti, musicisti e scrittori non famosi che sopravvivono in libertà grazie ai proventi del loro diritto d’autore». Ovviamente il contesto è quello che si è delineato negli ultimi anni, cioè che la SIAE è (finalmente?) sotto attacco: sia da parte dell’Antitrust, secondo la quale è in abuso di posizione dominante (solo in Italia tra i Paesi europei c’è un monopolio dei diritti d’autore detenuti appunto dalla SIAE) sia da parte di Soundreef, una piattaforma inglese alla quale si stanno iscrivendo molti artisti “famosi” (e fumosi anche, diciamolo) da Rovazzi a Fedez.

«Morricone, Piovani e mille artisti firmano a favore del vecchio Ente»: così in un reportage pubblicato da «l’Espresso» del 24 giugno.

Il 5 luglio è stata rimandata la sentenza della UE sul diritto d’autore (*). Secondo alcuni il rinvio di questa direttiva ha avvantaggiato i colossi del web (https://tg24.sky.it/mondo/2018/07/05/riforma-diritto-autore-ue-rinviata.html). Piovani fa un discorso articolato e “morbido” per difendere una causa che gli interessa, come interessa Morricone e altri “paraculati” – ops protetti – dalla SIAE ma io vorrei sapere a chi si riferiscono parlando di «musicisti e scrittori non famosi che sopravvivono in libertà grazie ai proventi del loro diritto d’autore». Nel libro «Poveri poeti e pazzi» – lo abbiamo pubblicato quattro anni fa (autoproduzioni Malanotte) io e altri quattro musicisti e poeti autoprodotti (qualcuno pure registrato alla SIAE ma pentito) – ci sono due interventi interessanti di Antonio Carletti e Davide Di Rosolini. Il contributo di Carletti si intitola «ENPALS SIAE (e altre facezie)». Con un linguaggio a tratti giocoso, Carletti dice che non conosce uno che sia uno artista protetto o sovvenzionato da ENPALS e SIAE, «magari un orchestrale o un attore dipendente da un teatro stabile c’è riuscito, ma un autoprodotto?». Davide Di Rosolini spiega come, benché attivissimo come cantautore autoprodotto (almeno 100 spettacoli all’anno li fa) non percepisce reddito dalla SIAE per i diritti d’autore: «devi far parte del branco» scrive «devi avere un produttore che ti fa andare in Radio, io ci sono arrivato sì e no una decina di volte in Radio, ma i diritti d’autore percepiti sono pochissimi». Rosolini sconsiglia di iscriversi a «un pianeta maligno fatto da 200.000 leggi incomprensibili». Dunque? «Cambiate rotta […] quando stampo un disco devo applicare un bollino per legge e se non mi iscrivo alla SIAE i soldi di questi diritti rimangono alla SIAE e a me non ritorna niente di quello che ho scritto». Davide cita la canzone «Ex Facto» di Calogero Incandela, brano satirico ispirato a quelli che partecipano a X Factory, «fenomeni usa e getta che durano un paio d’anni e poi» dice la canzone «non li riconosce più nessuno» (c’è anche Incandela nel libro «Poveri poeti e pazzi»).

Una canzone di Davide Vietto su questo argomento si intitola «Sanremo 2012», è inserita nel suo cd «Lo stretto e il necessario». Una strofa dice: «Sai lo faccio da dieci anni / senza soldi e senza inganni / come me lo fanno in tanti, nei locali cittadini / per 50 o 100 euro se va bene / che poi si fotte la SIAE».

Antonio Mainenti, un cantautore anarchico, mi faceva notare nel 2005 un aspetto al quale non avevo pensato (allora ero alle prime armi come cantautore). Era settembre – mi pare – e una normativa del Governo tagliava i “fondi alla cultura”. Mario Martone e Ascanio Celestini, fra gli altri, protestavano a Roma per il taglio. Mainenti osservava: «se questi che percepiscono soldi dai fondi per la cultura si lamentano, noi autoprodotti che dovremmo fare? Suicidarci?». Lasciamo perdere il discorso di come arrivi ad avere i fondi, quali compromessi e quanti ammanicamenti devi accettare. Mi sembra che siamo sempre alla stessa questione: Piovani dice di voler difendere i “poeti” e fa questo ragionamento alla fine del suo intervento: «Ho letto qualche tempo fa, su un giornale molto serio, la descrizione della SIAE come di una società di ottantamila iscritti in cui “la torta se la spartiscono ogni anno i soliti noti” […] se vogliamo considerare gli introiti SIAE una torta da spartire, non dimentichiamo che quella torta è fatta con le uova, la farina e lo zucchero prodotti dagli autori». Dimentica di dire, Piovani, quello che Vietto e Di Rosolini scrivono e cantano: molti proventi vengono dai musicisti e artisti autoprodotti che anche se non sono iscritti alla SIAE, “pagano” contro il loro volere (obbligo di compilare il borderò anche se non sei iscritto alla SIAE, bollini che devi pagare anche se non sei iscritto alla SIAE ecc ecc). Insomma la SIAE, per certi versi, è un Robin Hood al contrario: ruba ai poveri per dare ai ricchi. Ovvio che Piovani non sta dalla parte dei “poeti” poveri e pazzi! Fortunatamente si può (e si deve) sfuggire alle grinfie della SIAE, e c’è chi lo fa: forse l’Antitrust può aiutare anche i musicisti e i “poeti” ancora liberi dalla SIAE, per lo meno a non continuare a essere sfruttati contro la loro volontà e dignità.

https://www.youtube.com/watch?v=ohcd9nNbaro (Sanremo 2012, Davide Vietto)

https://www.youtube.com/watch?v=advQm11nd0g (Ex Facto, Calogero Incandela)

(*) in “bottega” vedi La UE ha paura di Internet ma anche Industria culturale, Siae e…

QUESTO APPUNTAMENTO: Un “angelo custode” per la settimana?

Mi piace il torrente – di idee, contraddizioni, pensieri, persone, incontri di viaggio, dubbi, autopromozioni, storie, provocazioni – che attraversa gli scritti di Angelo Maddalena. Così gli ho proposto un “lunedì… dell’Angelo” per aprire la settimana bottegarda. Perciò ci rivediamo qui – scsp: salvo catastrofi sempre possibili – fra 168 ore circa che poi sarebbero 7 giorni. [db]

LA “BOTTEGA” INFORMA che c’è un primo elenco delle librerie dove trovare i libri di Angelo Maddalena prodotti dalla Malanotte. «Sta uscendo Strade e contrade e allora chi volesse approfittare per l’acquisto di libri direttamente dall’autore abbinati al nuovo cd è consigliato: Un anno di frontiera più Strade e contrade: di Liguria di lago e di altrove per 20 euro invece di 27». E occhio ai link qui sotto:

https://www.rivistailcantastorie.it/angelo-maddalena/

https://www.youtube.com/watch?v=_7nqNL0VA7g

https://www.youtube.com/watch?v=56UBOLyxJ2I

https://www.youtube.com/watch?v=JMC0sLw3aE0

https://www.youtube.com/watch?v=NTS2Q7dEBFw

https://www.youtube.com/watch?v=kTIqtCiOI2E

LA VIGNETTA – scelta dalla “bottega” – è di NATANGELO, una firma de “Il fatto quotidiano” che si presenta così: “Mi chiamo Mario, firmo Natangelo (che è il mio cognome), a volte per pigrizia Nat”.

Redazione
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