Digital Humanities

Ignazio Sanna racconta una piattaforma digitale dell’università di Cagliari

«Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza». Questa celeberrima citazione (per lo meno un tempo era tale) dal Canto ventiseiesimo dell’«Inferno» di Dante Alighieri si attaglia perfettamente all’iniziativa presentata ufficialmente il 25 luglio presso la Facoltà di Studi umanistici dell’Università di Cagliari. Nella dantesca “canoscenza” rientra infatti a pieno titolo il know-how che costituisce l’essenza stessa delle tecnologie informatiche applicate. Nel nostro caso si tratta della creazione della piattaforma digitale Digital Humanities (http://dh.unica.it/) progettata dal Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’ateneo cagliaritano, con lo scopo di utilizzare gli strumenti tecnologici contemporanei al servizio della ricerca umanistica, che esce così dai polverosi scaffali delle biblioteche, tanto per usare un luogo comune trito e ritrito, per entrare nel mondo luccicante delle tecnologie digitali. Nelle parole giustamente entusiaste, pronunciate durante la presentazione, del Prorettore alla Didattica Ignazio Putzu, questa innovazione costituisce «una virtuosa e straordinaria combinazione tra il sapere, l’informatica e il miglior completamento della formazione dei nostri studenti, che diventeranno in questo modo umanisti digitali»1.

Strutturata in sei sezioni e gestita dal tecnico informatico Alessandro Capra, la piattaforma offre-offrirà diversi materiali digitalizzati e contenuti multimediali.

La prima sezione, dedicata alla storia, ha come coordinatore scientifico e organizzativo Giampaolo Salice, docente di Storia moderna, e al momento contiene tre progetti. Come si legge nella pagina introduttiva, Storia Digitale UniCa «promuove soluzioni efficaci di raccolta, conservazione e divulgazione delle informazioni di carattere storico attraverso la produzione di collezioni digitali multimediali, presentazioni online, visualizzazione e analisi di big data, realizzazione di cartografie elettroniche, linee temporali, oggetti 3D, analisi di reti sociali storiche e genealogie digitali».

La sezione Cinema Digitale UniCa, che ha per coordinatore scientifico e organizzativo Antioco Floris – docente di Linguaggi del cinema, della televisione e dei new media – riguarda «produzioni audiovisive realizzate in contesti formativi, di ricerca e di conto terzi; documenti scritti e visivi; saggi; analisi di dati; bibliografie». Legata alle attività del CELCAM (Centro per l’Educazione ai Linguaggi del Cinema, degli Audiovisivi e della Multimedialità, diretto dallo stesso Antioco Floris) al momento la sezione presenta due progetti: uno sulla formazione delle figure professionali nei media audiovisivi e l’altro sui cibi della tradizione della Sardegna. La sezione Archivistica Digitale UniCa, che ha per coordinatore scientifico e organizzativo Eleonora Todde – ricercatrice in Archivistica, bibliografia e biblioteconomia – presenta al momento un progetto sull’Archivio Storico dell’Università di Cagliari e uno sull’Archivio Sonoro Demo-Antropologico ‘Luisa Orrù’.

La sezione dedicata alla geografia ha per coordinatore scientifico e organizzativo Andrea Corsale, docente di Geografia, e al momento ospita quattro progetti. Fra questi il più suggestivo sembra essere «Critical fictional cartography. Quando la mappa incontra la fiction» che indaga il rapporto tra mappe e narrativa, evocando nel lettore il ricordo delle avventure de L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson piuttosto che quelle de Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne o le attrattive della letteratura odeporica tutta.

La sezione dedicata alla musica ha per coordinatore scientifico e organizzativo Marco Lutzu, ricercatore di Etnomusicologia, e opera in stretta collaborazione con Labimus, il Laboratorio Interdisciplinare sulla musica diretto da Ignazio Macchiarella, docente di Etnomusicologia presso l’ateneo cagliaritano. La sezione propone attualmente tre progetti, fra cui Sardinian Oral Poetry, che studia le principali tradizioni di poesia improvvisata della Sardegna (che notoriamente poggia su una base musicale).

L’ultima sezione è dedicata a L.U.Di.Ca., il laboratorio di Umanistica Digitale dell’Università degli Studi di Cagliari ideato e diretto da Giampaolo Salice. Al momento i suoi contenuti sono ospitati dai principali social media, Facebook, Instagram, Twitter, Telegram e YouTube, tutti linkati sulla pagina della sezione.

La cultura umanistica nelle sue molteplici manifestazioni è alla base della civiltà stessa. Nonostante l’incauta affermazione – «con la cultura non si mangia» – di un improvvido politico del recente passato, la cultura in senso lato e quella umanistica in particolare sono la colonna portante di una società che non sia ridotta a un arido mercato in cui conta soltanto lo scambio tra una merce e il suo controvalore, monetario o meno che sia. Sembra poco probabile che qualcuno possa credere veramente che un mondo senza Mozart o Michelangelo (Buonarroti o Antonioni), senza Schopenhauer o Cervantes sia un luogo in cui valga davvero la pena di vivere. In base a tale presupposto la creazione di questa piattaforma ha un valore che va al di là del semplice, sia pure importante, strumento di acquisizione di nozioni e di creazione e interpretazione di opere dell’ingegno umano. In senso lato costituisce un ponte fra il passato (e il presente) del sapere umanistico tradizionale e il futuro (e, ancora, il presente) delle tecnologie in costante sviluppo. Non lo si deve soltanto ai nativi digitali ma anche a chi, come chi scrive, ha a cuore entrambe le facce della medaglia pur essendo nato nel secolo scorso. Detto questo, è bene ricordare che la piattaforma è già stata presentata ufficialmente ma è ancora in corso di realizzazione, e quindi nel tempo non potrà che crescere e arricchirsi di nuovi contenuti. Proprio come il sapere di cui si occupa, è destinato a crescere e svilupparsi.

1Fonte: UniCa News (https://www.unica.it/unica/it/news_notizie_s1.page?contentId=NTZ183936)

Ignazio Sanna

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