Dov’è finita la Grecia? Un intervento nuovo e…

e uno datato, ma pur sempre valido. Con una noticina per Camilleri e per il Cimitero Acattolico di Roma

«I falconi della settimana», nono appuntamento – Pensieri di libertà in libertà con Sergio Falcone

Poco si parla della Grecia. Ecco un intervento nuovo e uno datato, ma pur sempre valido. Ebbene sì, esistono ancora i Surrealisti! e danno filo da torcere. Evviva l’Internazionale Dada-Surreal-Situazionista! Evviva la libertà!

 

Grecia – Il collettivo autorganizzato degli immigrati anarchici occupa uno spazio a Exarchia

Posted on 20/07/2019 by hurriya

 

Negli ultimi mesi le numerose occupazioni e squat presenti nel quartiere di Exarchia ad Atene hanno subito una forte repressione da parte del governo, in vista di un progetto di “sviluppo” della zona per favorire la speculazione immobiliare e il business turistico. Il governo di Syriza, in vista delle imminenti elezioni, aveva dato il via ad una serie di sgomberi di spazi abitativi e squat: a febbraio era stato sgomberato l’Arachovis 44, le 140 persone immigrate che vi abitavano erano state tutte arrestate e rilasciate in strada dopo due giorni, tranne 2 portate nel centro di detenzione di Amygdaleza. Ad aprile in due diverse operazioni di polizia erano stati 4 gli spazi sgomberati: gli squat Azadi, New Babylon, Clandestina e Cyclope. Circa 300 persone, per la maggior parte famiglie di immigratx con bambinx, sono rimaste per strada, e alcune di loro recluse nel CIE di Amygdaleza. In risposta un gruppo di immigratx aveva occupato con le tende piazza Syntagma, di fronte al parlamento greco, per reclamare case e soluzioni abitative reali per tutte le persone sgomberate, che non fossero la strada o tende negli sperduti centri di accoglienza. Anche questa occupazione di protesta dopo alcuni giorni era stata sgomberata dalla polizia.
Ora il nuovo governo di centrodestra guidato dal partito Nea Dimocratia, insediatosi al potere dopo le elezioni del 7 luglio, promette di portare a termine definitivamente l’opera cominciata da Syriza e di ripulire Exarchia dalla presenza di anarchicx e immigratx e dei loro spazi. Contro questo progetto non si è fatta attendere una prima risposta collettiva e una nuova occupazione.

Traduzione daAsranarshism

 

 

 

 

 

 

Oggi 17 luglio 19, noi, il collettivo autorganizzato degli immigrati anarchici, insieme ad altri collettivi auto-organizzati e individui solidali, abbiamo occupato un negozio abbandonato all’angolo delle strade Tsamadou/Tositsa, nel quartiere Exarchia di Atene.

I nostri obiettivi come collettivo autorganizzato di immigrati anarchici riguardo questa occupazione sono:

1- un centro di lotta per gli immigrati anarchici

2- auto-organizzarci come immigrati per la lotta comune e costruire relazioni tra le comunità di immigrati e il movimento

3- una caffetteria collettiva in solidarietà con i prigionieri politici

4- attività educative

Le nostre opinioni sull’identità dello squat:

A – Lo squat non è l’obiettivo della lotta, ma è lo strumento della lotta, il che significa: la lotta dovrebbe avvenire nelle strade e lo squat è un aiuto per organizzare le lotte sociali che dovrebbero attuarsi in strada

B – Lo squat dovrebbe essere uno spazio sociale aperto, che crea attività aperte per la società.  Ad esempio: corsi di educazione aperti

C – L’occupazione degli immigrati anarchici auto-organizzati non sarà un progetto di edilizia abitativa.  A nostro avviso: non c’è alcun problema a occupare uno spazio per esigenze abitative, ma un’occupazione a scopo abitativo in uno squat è un problema perché lo squat è uno spazio politico sociale e dovrebbe essere attivo per la lotta nel vicinato (nel quartiere) e in altre aree

D – Nello squat le decisioni dovrebbero essere prese in modo collettivo e le assemblee dovrebbero essere prive di autorità e situazioni gerarchiche (antiautoritarie e antigerarchiche)

Ci stiamo impegnando per OCCUPARE IL MONDO, in riferimento alla nostra opinione sullo squat.

Da quando il burattino del regime greco NEO DEMOCRATIA ha affermato che “puliranno Exarchia” il nostro spazio rappresenta la prima occupazione avvenuta dall’insediamento del nuovo governo, è un grande schiaffo politico nei loro confronti.  Riguardo il nostro compagno ferito: anche se voi ci massacraste tutti, non potrete distruggere la resistenza e questo non è un punto di vista personale ma è il nostro punto di vista collettivo.

Il collettivo autorganizzato degli immigrati anarchici

Exarchia, 17/7/2019

Le fantôme de la liberté vient toujours avec un couteau entre ses dents

The ghost of freedom always comes with the knife between its teeth

Shooting in the flesh is the high point of social oppression

All the stones removed from pavements and thrown to cops’ shields or shop-windows of the commodity’s temples; all the flaming bottles drawing orbits under the night sky; all the barricades erected on the city’s streets, separating our areas from theirs; all the bins full of rubbish of a consumerist society that the riot’s flames transformed from nothing to something; all the fists raised over the moon; these are the weapons giving flesh and real power, not only to resistance, but freedom, too. It is this feeling of freedom that only deserves to bet on in these moments: the feeling of forgotten mornings of our childhood, when everything can happen because it is us, as creative human beings, that have awaken up, not the future productive human-machines of the subordinate, the trainee, the alienated worker, the private owner, the family man. It is the feeling of confronting the enemies of freedom – not fearing them anymore.

So, everyone who wants to continue minding their own business, as if nothing is happening, as if nothing has ever happened, has serious reasons to be disquieted. The ghost of freedom always comes with the knife between its teeth, with the violent mood to break every chain that reduces life into a miserable repetition, useful for the dominant social relations to reproduce themselves. Since Saturday the 6th of December no city in this country functions normally: no shopping therapy, no free roads to reach our workplaces, no news about government’s next recovery initiatives, no carefree zapping among lifestyle TV shows, no night drives around Syntagma square and so on. These nights and days do not belong to shop owners, TV commentators, ministers and cops. These nights and days belong to Alexis!

As surrealists, we have been out in the streets from the very first moment, together with thousands rebels and other people expressing their solidarity, because surrealism has been born by the street’s breath and does not intend to abandon it. After the massive resistance to state murderers, street’s breath is even warmer, even more hospitable and even more creative. Proposing a direction to this movement doesn’t correspond to us. However, we accept full responsibility for the common struggle, because it is a struggle for freedom. Without being obliged to agree with every expression of such a massive phenomenon, without being partisans of blind anger or violence for its own shake, we consider this phenomenon’s existence right.

Let’s not let this flaming breath of poetry to just defuse or die!

Let’s convert it into a certain utopia: the transformation of world and life!

No peace with cops and their bosses!

Everybody in the streets!

Whoever cannot understand the rage can just shut up!

Surrealist group of Athens, December 2008

*

Le fantôme de la liberté vient toujours avec le couteau entre ses dents

Tirer dans la chair est le haut point d’oppression sociale

Toutes les pierres enlevées des trottoirs et jetées aux boucliers des flics ou sur les vitrines des temples de la marchandise ; toutes les bouteilles flambantes tirant les orbites sous le ciel de nuit ; toutes les barricades érigées dans les rues de la ville, séparant nos régions des leurs ; toutes les poubelles pleines des ordures d’une société de consommation à outrance si bien que les flammes de l’émeute sont transformées de rien en quelque chose; tous les poings levés vers la lune;

Ceux-ci sont les armes donnant chair et réel pouvoir, non seulement à la résistance, mais à la liberté, aussi. C’est ce sentiment de liberté qui mérite seulement d’être parié dans ces moments : le sentiment des matins oubliés de notre enfance, quand tout peut arriver parce qu’il est nous, comme des gens créateurs qui se sont réveillés, pas les futures machines humaines productives du subalterne, le stagiaire, l’ouvrier aliéné, le propriétaire privé, l’homme familial. C’est le sentiment d’affronter les ennemis de la liberté – non la crainte d’eux désormais.

Ainsi, tous ceux qui veulent continuer à maintenir leur propre business, comme si rien n’arrive, comme si rien n’est jamais arrivé, ont de sérieuses raisons de s’inquiéter. Le fantôme de liberté vient toujours avec le couteau entre ses dents, avec l’humeur violente de vouloir casser chaque chaîne qui réduit la vie dans une répétition malheureuse, juste utile à se reproduire pour les classes sociales dominantes. Depuis samedi 6 décembre aucune ville dans ce pays ne fonctionne normalement : plus aucun shopping, aucune route libre pour atteindre nos lieux de travail, aucune nouvelle des prochaines mesures du gouvernement, aucun insouciant zappant les émissions de télévision, aucun conducteur nocturne autour de la place Syntagma… Ces nuits et jours n’appartiennent pas aux propriétaires de magasin, aux commentateurs de TV, aux ministres et aux flics.

Ces nuits et jours appartiennent à Alexis !

En tant que surréalistes, nous avons été dans les rues au tout premier moment, ensemble avec des milliers de rebelles et d’autres personnes exprimant leur solidarité, parce que le surréalisme est né du souffle de la rue et n’a pas l’intention de l’abandonner. Après la résistance massive pour exposer des meurtriers, le souffle de la rue est encore plus brûlant, plus hospitalier et encore plus créateur. La proposition d’une direction à ce mouvement ne nous correspond pas.

Cependant, nous acceptons la pleine responsabilité de la lutte commune, parce que c’est une lutte pour la liberté. Sans être obligé d’être d’accord avec chaque expression d’un phénomène si massif, sans être les partisans d’une colère aveugle ou de violence pour sa propre secousse, nous considérons le droit d’existence de ce phénomène.

Ne laissons pas ce souffle flambant de poésie se désamorcer ou mourir!

Convertissons- le dans une certaine utopie : la transformation du monde et de la vie!

Aucune paix avec les flics et leurs patrons !

Tous dans les rues !

Personne ne peut comprendre que la colère puisse juste se taire !

Groupe surréaliste d’Athènes, décembre 2008

IL FANTASMA DELLA LIBERTA’ ARRIVA SEMPRE CON UN COLTELLO TRA I DENTI 

Sparare alla carne e’ il punto piu’ alto dell’oppressione sociale

Tutte le pietre disselciate dal pavimento e lanciate sugli scudi della polizia alle vetrine dei templi delle comodita’; tutte le bottiglie incendiarie traccianti orbite di fuoco nei cieli notturni; tutte le barricate erette nelle strade della citta’ separando le nostre zone dalle loro; tutti i depositi di spazzatura della societa’ consumista cui le fiamme delle rivolte hanno finalmente dato un senso; tutti i pugni levati al cielo; queste sono le armi che danno carne e potere reale, non solo alla resistenza, ma anche alla liberta’.

E’ anche solo per questo sentimento di liberta’ che vale la pena scommettere su questi momenti: il sentimento delle mattine dimenticate della nostra infanzia, quando tutto poteva succedere perche’ erano nostre, come esseri umani creativi, non i futuri uomini macchina produttivi della subordinazione, il lavoratore alienato, il proprietario privato, il padre di famiglia.

E’ il sentimento che ti fa scontrare con i nemici della liberta’ – che non te li fa piu’ temere. E’ per questo che tutti coloro che vogliono occuparsi dei loro affari, come se niente stia succedendo, come se niente fosse mai successo, hanno serie ragioni per essere spaventati.

Il fantasma della liberta’ arriva sempre con un coltello tra i denti, con violenza per rompere ogni catena che riduca la vita ad una miserabile ripetizione, utile solo alla riproduzione delle relazioni sociali del dominio. Dal sabato 6 dicembre nessuna citta’ in questo paese funziona normalmente, non c’e’ modo di andare a fare la spesa, non ci sono strade libere per andare ai nostri posti di lavoro, non ci sono notizie su prossimi ristabilimenti governativi, non continua quel noncurante zapping tra gli stili di vita degli shows televisivi, non ci sono movide notturne intorno a piazza Syntagma, eccetera.

Queste notti, questi giorni, appartengono ad Alexis! Come surrealisti, siamo stati nelle strade dal primo momento, insieme a centinaia di altri ribelli e altra gente che solidarizzava, perche’ il surrealismo e’ nato dal respiro della strada e non ha intenzione di abbandonarlo. Dopo la resistenza di massa agli assassini di Stato, il vento della strada e’ piu’ caldo, piu’ ospitale, piu’ creativo.

Proporre una direzione a questo movimento non ci appartiene. Invece facciamo nostra ogni responsabilita’ della lotta comune, perche’ e’ una lotta per la liberta’. Senza essere partigiani della violenza cieca o della violenza per la violenza, senza essere obbligati ad accettare ogni espressione di questo fenomeno di massa, lo consideriamo totalmente corretto.

Non lasciamo che questo alito infiammabile di poesia si calmi, tantomeno che muoia!

Convertiamolo invece in utopia certa: la trasformazione del mondo e della vita!

Nessuna pace per la polizia e per i suoi dirigenti!

Chi non riesce a comprendere questa rabbia puo’ semplicemente tacere!

Gruppo surrealista di Atene, dicembre 2008

Roma, sabato 20 luglio 2019, ore 13. Mi trovo di fronte alla tomba di Andrea Camilleri, al Cimitero acattolico (o degli inglesi) di Roma, nella zona della Piramide dove sono sepolti – fra gli altri – Gramsci, Keats, Shelley, Corso, Rosselli, Bellezza. Uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto.

E che tutti questi grandi scrittori, ovunque essi siano, ci proteggano…

Un signore, che conosceva bene Andrea, ha portato un autentico arancino in un bel tovagliolo bianco, una sigaretta… forse una Winston blu e Le polpette al pomodoro di Umberto Saba, nella bella edizione Henry Beyle… Un raffinato.

Cimitero acattolico di Roma

Via Caio Cestio, 6

00153 Roma

http://www.cemeteryrome.it/

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

  • Daniele Barbieri

    ricevo e vi segnalo
    SGOMBERI DELLA POLIZIA AGLI STORICI SQUAT nel QUARTIERE AUTOGESTITO EXARCHEIA, LA VENDETTA DELLA DESTRA GRECA…
    Esprimiamo come Confederazione nazionale Usi – Italia, la nostra solidarietà a chi costruisce una società alternativa e lotta per l’autogestione… Costruiamo una solidarietà internazionale e internazionalista, che superi i confini nazionali…
    Qui sotto, il comunicato che ci è pervenuto, tradotto in italiano – A cura di Usi segreteria naz. confederale collegiale (usiait1@virgilio.it)
    ATENE, 26 agosto 2019: Il famoso quartiere ribelle e solidale di Atene è completamente circondato da un ingente spiegamento di forze di polizia: molti autobus del CRS (MAT), jeep della polizia antiterrorismo (OPKE), soldati (DIAS), membri dei servizi segreti (asfalitès), così come un elicottero e diversi droni.
    Un luogo unico in Europa per la sua alta concentrazione di squat e altri spazi autogestiti, ma anche per la sua resistenza contro la repressione e la sua solidarietà con i precari e i migranti, Exarcheia è nel mirino del governo di destra fin da quando è stato eletto lo scorso 7 luglio. Il nuovo primo ministro Kyriakos Mitsotakis ne aveva fatto una questione personale, soprattutto perché era stato deriso all’inizio di agosto per non aver raggiunto il suo obiettivo di “pulire Exarcheia in un mese”, come aveva annunciato con grande clamore.
    Dalla mattina (ndr 26 agosto 2019) sono stati sgomberati 4 squat: Spirou Trikoupi 17, Transito, Rosa de Fon e Gare. L’offensiva riguarda attualmente la parte nord-occidentale del quartiere, con la notevole eccezione dello squat Notara 26, considerato più autodifeso e simbolicamente molto importante per il quartiere, in quanto è il primo squat storico della “crisi dei rifugiati” nel centro di Atene.
    Ad ora sono fatti circa 100 arresti e si reprimono con attacchi brutali le persone che cercano di filmare l’operazione. Solo i media mainstream al servizio del governo sono autorizzati a coprire mediaticamente l’evento.
    In totale, ci sono 23 squat a Exarcheia in aggiunta ad altri 26 vicini al quartiere, per un totale di 49 squat concentrati in un’area relativamente piccola. 49 squat a cui si aggiungono altri tipi di posti autogestiti, alcuni dei quali in affitto (Espace Social Libre Nosotros, negozio gratuito Skoros, etc.) e decine di appartamenti in cui abitano gruppi di militanti, spesso vicino a delle terrazze per consentire il passaggio al di sopra le strade.
    Degli squat che si trovano proprio all’interno di Exarcheia, 12 sono squat abitativi per rifugiati e migranti e gli altri 11 sono squat di collettivi politici anarchici e antiautoritari (anche se la maggior parte degli squat dei rifugiati sono ovviamente molto politici, a cominciare da Notara 26 e Spirou Trikoupi 17 organizzati in assemblee dirette e con molti legami con il resto del movimento sociale).
    Negli squat di Spirou Trikoupi 17 e Transito (ora murati dai servi del potere), più di 15 bambini sono stati strappati ad un’esistenza pacifica e felice per essere improvvisamente mandati in dei campi. Questi campi sinistri sono malsani e sovraffollati, in cui i migranti sono malnutriti e soffrono temperature folli, umiliazioni e talvolta torture. Mitsotakis chiede che tutti i migranti e rifugiati vi vengano adeguatamente rinchiusi e, in futuro, completamente isolati dal resto del territorio.
    Il volto dell’Europa sta diventando sempre più duro, come sta accadendo anche in altri continenti. Questa evoluzione sempre più autoritaria del capitalismo ci porta a mettere in discussione ciò che l’era attuale preannuncia: l’offensiva contro le sacche di utopie e il confinamento dei capri espiatori ricorda tempi bui della storia.
    Il mondo intero sta diventando fascista e la Grecia ne è, ancora una volta, uno dei laboratori.
    Ma non è finita. Settembre sta arrivando. I lavori stagionali stanno finendo. Il movimento sociale si raccoglie e si organizza di nuovo. Luoghi come Notara 26 e K*Vox sono sotto alta sorveglianza.
    Le risposte sono in fase di preparazione, così come diversi grandi eventi di mobilitazione. L’autunno sarà caldo ad Atene. Resistenza!
    (Da Yannis Youlountas #exarchiaresist #aurora #atene #exarchia #solidarity) 

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