due capolavori dai lager nazisti

di Ismaele (*)

due film che fanno male, ma che non si dimenticano facilmente, provare per credere.

La zona grigia – Tim Blake Nelson

Tim Blake Nelson deve essere un tipo speciale. Fa l’attore in quel filmone
che è “Detachment” e nel 2001 ha girato “La zona grigia”.
è un film incredibile, crudo, senza pietà, nel quale dei disperati che
devono morire fanno delle cose giuste, in un mondo a parte come un lager
tedesco.
più dalle parti di “Kapò” che in quelle de “La vita è bella” (film che
comunque mi è piaciuto molto).
Assolutamente da vedere, siamo in zona capolavoro

http://markx7.blogspot.it/2012/07/the-grey-zone-la-zona-grigia-tim-blake.html

Pasazerka (La passeggera) – Andrzej Munk

un film non finito in vita da Andrzej Munk, composto in questa versione da
amici del regista.
è sperimentale, in qualche modo, con immagini fisse e in movimento, e la
voce fuori campo che racconta tutta la storia.
ed è un film unico, e inquietante, le autogiustificazioni si sbriciolano e
resta la colpa.
era passato a Fuoriorario e si trova in rete.
un capolavoro da non perdere

http://markx7.blogspot.it/2012/07/pasazerka-la-passeggera-andrzej-munk.html

(*) Trovate questo appuntamento (dal 23 settembre) in blog ogni lunedì e giovedì sera, di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François TruffautNasce una nuova rubrica di cinema e siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente».


redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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