due romanzi argentini

di franz (*)

dall’Argentina, paese lontano e sconosciuto, arrivano spesso buoni film e buoni libri, che sono un ottimo, economico e senza emissioni modo di conoscere e viaggiare.

Sette modi di ammazzare un gatto – Matías Néspolo

un ottimo esordio, una storia di periferia, lontano dal centro.
ambientato in un periodo di crisi, ma in quei bassifondi la crisi e la miseria sono condizioni permanenti, l’unica legge è quella del più forte e non se ne vede la fine.
il Gringo vive da una vecchietta, Mamita, che lo accudisce come un figlio, ma la sua vita è la strada e un amico, il Chueco, che è più di una cattiva compagnia.
il Gringo diventa “amico” di Ismaele, quando gli capita per le mani “Moby Dick”, che legge un po’ come un romanzo, un po’ come se fosse “I Ching”, cercando una qualche ispirazione; ha anche una cotta per una ragazza, che purtroppo non sarà la sua amante.
un libro abbastanza crudo e crudele, ma merita certamente di essere letto.

Storia dei capelli – Alan Pauls 

un libro non facile, una scrittura che non ti puoi distrarre, il lettore deve impegnarsi, se il lettore non partecipa il libro è morto (questo vale per sempre).
“Storia dei capelli” è un libro vivo, ci sono due storie che convivono, la storia dei capelli di una testa e dei suoi rapporti con gli altri, col mondo, del perdersi e ritrovarsi, nella Storia dell’Argentina delle torture e del dolore dei perseguitati e delle vittime dei sadici e degli assassini.
è un libro difficile, ma non delude, promesso.

(*) così si presenta franz (rigorosamente minuscolo): «Ah, i libri! Sono bottiglie lanciate in mare, come nei film di pirati, i migliori sono mappe del tesoro, solo bisogna saper leggere quello che qualcuno, che non ci conosceva, ci ha donato. Credo davvero che quanto più s’allarga la nostra conoscenza dei buoni libri tanto più si restringe la cerchia degli esseri umani la cui compagnia ci è gradita. Noi siamo come nani sulle spalle di giganti e la lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. Una cosa è necessaria: non leggete come fanno i bambini per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere. Risponde qualcuno alla domanda sugli scrittori del momento: “Non so niente della letteratura di oggi, da tempo gli scrittori miei contemporanei sono i greci”. I libri non si scrivono sotto i riflettori e in allegre brigate, ciascun libro è un’immagine di solitudine, un oggetto concreto che si può prendere, riporre, aprire e chiudere e le sue parole rappresentano molti mesi, se non anni, della solitudine di un uomo, sicché a ogni parola che leggiamo in un libro potremmo dire che siamo di fronte a una particella di quella solitudine. Un libro è uno specchio. Se ci si guarda una scimmia, quella che compare non è evidentemente l’immagine di un apostolo».

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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