E’ IN PERICOLO LA LAICITA’ DELLO STATO

è questa la buona scuola? – iniziativa del Comitato Nazionale Scuola e Costituzione ( e non solo)

CONFERENZA STAMPA – SALA CONVEGNI CESV
Via Liberiana 17 ROMA 23 maggio 2018 ore 15.00
E’ IN PERICOLO LA LAICITA’ DELLO STATO
C’è una questione che è esplosa quest’anno: riguarda la presenza dei docenti di Religione Cattolica come
commissari nell’esame di Terza Media. Il decreto legislativo 62/2017 cambia, nei fatti ed in maniera radicale,
quanto per anni disposto dal Testo Unico sulla scuola (d. l.gs. 297/1994, art. 185). Questo decreto abroga quelle
norme del T.U. che specificavano le materie d’esame: italiano, storia ed educazione civica; geografia, scienze
matematiche, chimiche, fisiche e naturali, lingua straniera, educazione artistica, educazione tecnica, educazione
musicale, educazione fisica e i relativi commissari esaminatori.
Il decreto non specifica più le materie d’esame e nomina come commissari tutti i docenti della classe (e quindi
anche il docente di r.c.).
Ciò in conseguenza della delega sulla valutazione prevista dalla Legge 107/15
(detta buona scuola) approvata poi autonomamente dal governo in data 7/05/17,
G.U. http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2017/05/16/112/so/23/sg/pdf
Ci chiediamo se c’è una volontà ministeriale di inserire in modo surrettizio la Religione Cattolica come materia
d’esame attraverso l’inclusione nella commissione d’esame del docente di Religione Cattolica.
Ci chiediamo quali azioni stia intraprendendo il MIUR per garantire i diritti di chi non si avvale dell’IRC.
Le associazioni che hanno promosso il documento allegato chiedono una Circolare ministeriale che chiarisca se
l’irc è materia d’esame, e, se non lo è, a che titolo è presente il docente di r.c. , e che tutela abbia chi non si avvale
in sede d’esame, in base ai principi costituzionali di libertà di coscienza (Art.19/Cost) e di libertà educativa dei
genitori (Art.30/Cost) di cui alla Legge 121/85: “Ratifica ed esecuzione dell’accordo con protocollo addizionale,
firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modifiche al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra
la Repubblica italiana e la Santa Sede””
La norma suddetta crea inoltre diversi problemi di ordine organizzativo, a partire da un prevedibile
rallentamento delle procedure d’esame, considerando il fatto che non di rado i docenti di Religione
Cattolica hanno incarichi anche in 3 o 4 scuole e che i docenti delle attività didattiche e formative, che sono stati
frequentati dai non avvalentisi, sono impegnati anche come commissari nelle proprie discipline e che comunque
ogni sottocommissione deve operare con la totalità dei suoi componenti.
C’è una strategia governativa per far tornare l’IRC materia obbligatoria? E per
tornare ai tempi dell’esonero, previsto dal Concordato del 1929?
Com. Naz. Scuola e Costituzione-Com. Naz.“Per la Scuola della Repubblica”-
Com. Bolognese Scuola e Costituzione- Manifesto dei 500- CRIDES (Centro
di iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola)- Ass. Naz. Sostegno AttivoCo.ge.de.
Liguria- Ass. Naz. Del Libero Pensiero “Giordano Bruno”- Com.
Genovese Scuola e Costituzione- Coord. Genitori Democratici(CGD)-
Movimento di cooperazione Educativa(MCE)-U.A.A.R.- FNISM- CIDIOsservatorio
Diritti Scuola Palermo-Fed. Chiese Evangeliche Italiane- Com.
Insegnanti Evangelici Italiani- Com. Democrazia Costituzionale Roma
SONO INVITATI ASSOCIAZIONI, SINDACATI,PARTITI, CITTADINE e CITTADINI

 

Docenti IRC commissari d’esame?

Il D.l.vo 62/2017 stravolge tacitamente le disposizioni contenute nell’art. 185 comma 3 del D.l.vo 297/1994. Si tratta della sostituzione dell’elenco relativo alle materie d’esame all’Esame di Stato conclusivo della Scuola Secondaria di I°grado con la dicitura riferita a “tutti i docenti del Consiglio di Classe”. Tra le materie indicate nel D.l.vo del 1994 non figurava l’Insegnamento della Religione Cattolica. E’ questa un’ultima trappola tesa dalla L.107 /2015 che istituisce quella che è stata denominata “Buona Scuola”.

L’inserimento di docenti Irc nelle Commissioni d’esame per la terza media è l’ultimo atto di un processo sotterraneo – iniziato con il rinnovo del sistema concordatario – per recuperare all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche il ruolo di ”materia obbligatoria” con diritto all’esonero. Solo con difficoltà sono state introdotte norme e istituti per rendere effettiva la nuova facoltatività con la formulazione delle quattro alternative fra cui la frequenza di una reale materia alternativa. Nessuna promozione è stata fatta per informare le famiglie su tali alternative sulle quali, anche per la difficoltà a superare certe prassi e il timore di esporre i figli a discriminazioni, sono state esercitate, in particolare nella scuola primaria, ben poche opzioni.

A confermare il valore che la Scuola dello Stato attribuisce all’Irc si è introdotto il ruolo per i docenti chiamati ad impartirlo. Si sono dovute superare grandi difficoltà per l’anomalia di docenti assunti nei ruoli dello Stato ma designati da un’altra autorità che mantiene il diritto di revocarli dal loro servizio imponendo allo Stato l’obbligo di individuare una nuova sede in cui essi possano esercitarlo. E’ sembrato ovvio, senza esserlo, al MIUR che tali insegnanti, equiparati agli altri in ruolo per altre materie, possano essere chiamati a far parte delle Commissioni d’esame per gli esami di licenza media.

Le sottoscritte associazioni che si battono da anni per il rispetto della laicità della Scuola e dello Stato, si oppongono con forza a tale stravolgimento della Legge 121/1985, attuativa del Nuovo Concordato. Rivolgono pertanto al MIUR la richiesta urgente di chiarimenti indispensabili per insegnanti e famiglie di alunni e alunne in procinto di affrontare la prova del citato Esame:

– l’IRC sarà materia d’esame? Se non lo sarà, a qual fine la presenza del docente? L’eventuale presenza di un docente di a. a. non si configura come discriminante nei confronti di coloro che hanno scelto attività di studio o di ricerca individuali  o la non presenza a scuola durante l’Irc?

– nella prova d’esame, a differenza di quanto avviene nelle operazioni di scrutinio, i voti sono soltanto numerici: è quindi prevedibile una valutazione numerica dell’IRC?

– il docente di R.C. nella votazione per promozione o bocciatura si comporta come previsto nel DPR 202/1990, ossia non vota se il suo voto fosse determinante?

Queste sono solo alcune delle ambiguità da chiarire. Il docente di R.C. non deve essere inserito nelle Commissioni d’Esame di III Media. Questa – lo ribadiamo – è la nostra posizione. Denunciare l’incongruenza di tale nuova norma diventa un’occasione per riproporre la necessità di rivedere l’intera normativa concernente l’Irc e di riproporne la collocazione fuori dell’orario ordinario delle lezioni.

Comitato Nazionale Scuola e Costituzione
Comitato bolognese Scuola e Costituzione

Associazione Nazionale per la Scuola della Repubblica

Manifesto dei 500

Ass.Naz. Sostegno Attivo

Cogedeliguria

Ass.Naz. del Libero Pensiero “Giordano Bruno”

Coordinamento Genitori Democratici (CGD)

Comitato Genovese Scuola e Costituzione

CRIDES (Centro di iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola)

Movimento di Cooperazione Educativa (MCE)

U.A.A.R.

FNISM

CIDI

OSSERVATORIO DIRITTI  SCUOLA

FCEI (Fed.Chiese Evangeliche It.)

Comitato Insegnanti Evangelici Italiani

Comitato Democrazia Costituzionale -Roma

 

Redazione
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