E’ partita la campagna «E allora cambio»

Accade a Conselice e dintorni ma, con minime varianti, può avvenire dappertutto

di Nevio Mini

Tutto è iniziato qualche anno fa quando Hera ha promosso la costruzione a Conselice (provincia di Ravenna) di un impianto per il trattamento delle scorie degli inceneritori

provenienti da tutta la Regione per trasformarlo in materiale edile. Progetto Matrix.

Impianto altamente inquinante e pericoloso per tutta la popolazione che vive nei paraggi e in un territorio a vocazione prevalentemente agricola dove sono presenti industrie conserviere agroalimentari.

Hera (cioè la stessa azienda che fornisce l’energia elettrica e il gas a molte delle abitazioni della zona, la stessa che gestisce la raccolta dei rifiuti e la gestione dell’acqua) infischiandosene della sollevazione popolare decide di proseguire nel suo intento grazie anche al silenzio iniziale di buona parte della classe politica locale.

L’indignazione è alta e i cittadini si mobilitano attorno al comitato «No Matrix».

Anche il Gas – cioè il gruppo acquisti solidali – di Lugo (Lugas) aderisce alla protesta «No Matrix», a dimostrazione del fatto che essere un Gas non vuole dire soltanto risparmiare acquistando in grandi quantitativi cibi locali ma soprattutto chiedersi che cosa c’è dietro a un determinato bene di consumo: se chi lo ha prodotto ha rispettato le risorse naturali e le persone che le hanno trasformate; quanto del costo finale serve a pagare il lavoro e quanto invece la pubblicità e la distribuzione; qual è l’impatto sull’ambiente in termini di inquinamento, imballaggio, trasporto… fino a mettere in discussione il concetto stesso di consumo e il modello di sviluppo che lo sorregge.

A sostegno di questa protesta i Gas di Faenza, Imola, Lugo e Ravenna si sono uniti in un distretto di economia solidale (Des) per dare un segnale di forte dissenso a chi persegue progetti che vanno nella direzione opposta e contraria al benessere della collettività trascurando gli impatti ambientali che ne derivano, con ricadute negative sulla salute delle persone.

Valutando che le fonti di provenienza degli attuali fornitori (Hera, Enel, Eni, ecc) provengono in minima parte da fonti rinnovabili e per il resto da centrali a carbone, nucleare, biomasse, petrolio, rifiuti ecc, il Des propone il cambio del gestore delle energie (luce e gas) per andare alla ricerca di chi distribuisce ciò che ambientalmente è meno impattante.

Parte la campagna «E allora cambio».

Ne consegue che è importante che – in tanti e insieme – cresca la consapevolezza della necessità e dell’urgenza di fare scelte per favorire lo sviluppo di energia pulita e rispettosa delle persone, dell’ambiente e a un costo accettabile. Ma è anche importante, poi, che tale consapevolezza si traduca in fatti concreti.

Dopo un’attenta valutazione dei vari fornitori di luce e gas presenti nel territorio, il Des prevede di stringere accordo con con la società Soenergy, una multiutility completamente pubblica controllata dal Comune di Argenta (provincia di Ferrara) che opera su tutto il territorio nazionale e si occupa dell’erogazione del gas e dell’energia elettrica. Si approvvigiona solo da fonti di energia rinnovabile, gestisce impianti fotovoltaici, energia verde certificata 100% e in particolare non utilizza energia prodotta dalle biomasse.

Per avere informazioni o aderire alla campagna «E allora cambio»:

www.lugas.it, www.gasfaenza.it, www.gasravenna.it

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *