Eduardo Galeano: amore per i libri (ma occhio alle sviste)

Il meglio del blog-bottega /227…. andando a ritroso nel tempo

Oggi dichiarazioni d’amore ai libri (*): Eduardo Galeano ci mette in guardia anche dai paradossi di un “culto” dei libri, specie se approssimativo
Sono tutte storie (**)
Oggi, Giorno del libro, vale la pena di ricordare che la storia della letteratura è un eterno paradosso.
Qual è l’episodio più popolare della Bibbia? Adamo ed Eva che mordono la mela. Nella Bibbia non c’è.
Platone non ha mai scritto la sua famosa frase: «solo i morti hanno visto la fine della guerra».
Don Chisciotte della Mancia non ha mai detto: «Abbaiano Sancio, è segno che stiamo cavalcando».
Non è mai stata detta o scritta da Voltaire la sua frase più nota: «Non sono d’accordo con ciò che dici ma difenderei sino alla morte il tuo diritto a dirlo».
Georg Friedrich Hegel non ha mai scritto: «Grigia è la teoria, verde è l’albero della vita».
Sherlock Holmes non ha mai detto: «Elementare, mio caro Watson».
In nessuno dei suoi libri o dei suoi pamphlet Lenin ha scritto: «Il fine giustifica i mezzi».
Bertolt Brecht non è l’autore della sua poesia più celebre: «Per primi portarono via i comunisti / ma a me non importò….».
Jorge Luis Borges non è l’autore della sua poesia più conosciuta: «Se io potessi vivere nuovamente la mia vita / nella prossima cercherei di commettere più errori».

(*) Con questo dodicesimo post si chiudeva nel 2013 un 23 maggio insolito. La «Giornata mondiale del libro» è un evento nato spontaneamente in diversi luoghi (tradizionalmente in Catalogna) e che dal 1996 viene patrocinato dall’Unesco: la data scelta è il 23 aprile ma in qualche caso con manifestazioni che durano per un mese, cioè fino al 23 maggio. Noi abbiamo deciso di ricordarlo in blog – con una pioggerellina di post, uno ogni due ore – proprio oggi per suggerire che un giorno va bene, un mese è meglio ma se «continua» tutto l’anno è “meglissimo”. Fra gli impegni credibili che ognuna/o potrebbe prendersi c’è l’organizzare ogni tanto presentazioni di libri e/o letture collettive oppure calendarizzare (una volta al mese?) di prestare o regalare un “vecchio” libro amato non a qualche persona che abitualmente legge ma a chi di solito non frequenta librerie e biblioteche. Se ci sono altre idee fatevi sentire… anche senza aspettare il 23 aprile. (db)

(**) Pubblicato – con il titolo «Sono tutte storie» – in «I figli dei giorni» (tradotto nel 2012 da Sperling & Kupfer) un testo straordinario di Eduardo Galeano che, come il precedente «Specchi», qui in blog non cessiamo di saccheggiare e soprattutto di lodare. Se vi incuriosisce il riferimento di Galeano alla poesia erroneamente attribuita a Brecht cercate, anche qui in blog, Martin Niemoller (o Niemoeller come viene spesso trascritto) – è lui il vero autore – e troverete pure il testo completo della poesia che è giustamente famosa.

IL MEGLIO?

Anche quest’anno la “bottega” ha recuperato alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché oltre 17mila e 700 articoli (avete letto bene: 17 mila e 700) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. [db]

 

Redazione
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