El Salvador: per difendere chi difende i diritti

Raccolta fondi a sostegno del Sindicato Salvadoreño de Industrias Textiles y Similares (SSINT)

di Maria Teresa Messidoro (*)

UN POCO DI STORIA

Il SSINT, Sindicato Salvadoreño de Industrias Textiles y Similares, nasce il 16 maggio 2015 per difendere i diritti dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici di tre maquilas della zona franca di San Marcos, alla periferia di San Salvador, la capitale salvadoregna.

Con la Ley de Zonas Francas Industriales y de Comercialización, approvata durante il governo di destra di Calderón Sol nel 1998, in El Salvador le industrie che si insediano in quelle zone godono di privilegi fiscali, in cambio di offerta di mano d’opera a basso costo. Sono principalmente le maquilas che lavorano nel campo tessile per grandi firme: tra il 2015 e il 2019, in El Salvador, nelle 17 zone franche, vi erano impiegate annualmente circa 63 mila persone, in prevalenza donne.

Con pochissimi diritti.

Nell’impresa FYD S.A. De C,V ci sono 165 iscritti al sindacato SSINT, su un totale di quasi 900 lavoratori; è la fabbrica dove la presenza sindacale è più massiccia, nella Apparel Group, ad esempio, gli affiliati sono soltanto 18  su 1200.

Rosa Evangelina Granados Merino ha 50 anni, tre persone in famiglia da mantenere, studio fino all’ottavo grado (corrispondente alla nostra terza media) ed è ora impiegata nella FYD: dal 2009 si è impegnata nella lotta sindacale e attualmente ricopre l’incarico di Segretaria Generale del SSINT.

Il SSINT ha sempre cercato di difendere i diritti dei lavoratori, attivare corsi di formazione, grazie anche all’appoggio di organizzazioni femministe come ORMUSA, Organización de Mujeres Salvadoreñas por la Paz.

Inoltre ha dovuto contrastare la nascita di sindacati affini ai padroni, la pratica di offrire bonus per le operaie che rinunciano alla tessera sindacale, la richiesta di non essere iscritti al sindacato per ottenere indennità o miglioramenti salariali. Soprattutto alle donne viene negato il permesso di accudire i propri figli in caso di malattia, oltre ad essere spesso oggetto di violenza verbale e psicologica.

Con la pandemia la situazione economica è peggiorata, da quando il Presidente Bukele ha ufficialmente bloccato le maquilas per motivi di sicurezza: le impiegate non hanno più ricevuto il salario che loro spettava di diritto per la seconda quindicina di marzo in cui hanno comunque ancora lavorato,  mentre contemporaneamente si acutizza il problema della violenza in famiglia e ci si trova di fronte a una marcia indietro nei servizi finora forniti dalle istituzioni nel campo sanitario e assistenziale.

Il 24 agosto alcune maquilas hanno riaperto, ma senza nessuna garanzia per ciò che concerne il distanziamento sociale; molte imprese garantiscono soltanto le mascherine e un disinfettante dall’odore  terribile; le eventuali lenti protettive devono essere acquistate individualmente (presso le stesse imprese).

IL CASO

In seguito ad una conferenza stampa, indetta il 13 novembre 2019 dal SSINT per denunciare i ricatti e il mobbing da parte dell’impresa FYD, l’organizzazione padronale ha presentato una denuncia ufficiale, con l’obiettivo di indebolire e, se possibile, disarticolare definitivamente il sindacato.

Un sindacato che in questi anni ha ottenuto stabilità lavorativa, tre giorni di permessi per salute non coperti dall’assistenza sanitaria ufficiale, garanzia dello stipendio al 100% nel caso di visite mediche, ottenimento di permessi per occuparsi di figli minorenni o anziani a proprio carico.

Il sindacato SSINT ha dunque bisogno di un avvocato per la prima udienza prevista l’11 gennaio, un avvocato che non può permettersi di pagare, dovendo anche cercare di ottenere fondi per garantire un minima fondo basico per le operaie in difficoltà.

Intanto, il 5 gennaio, una dirigente sindacale è stata licenziata, ufficialmente per aver realizzato capi danneggiati; si è cercato di licenziare altre operaie ma fortunatamente l’immediato intervento delle compagne di lavoro lo ha impedito. Ora il caso è sul tavolo della Procuradoria por la Defensa de los Derechos Humanos.

LA NECESSITA’ URGENTE.

L’Associazione Lisangà culture in movimento, che da anni lavora con e per El Salvador, lancia una campagna di solidarietà, con l’obiettivo di raccogliere nel più breve tempo possibile almeno 500 euro, per garantire l’assistenza di un avvocato nel processo contro il sindacato SSINT.

Come contribuire.

A questo link tutte le informazioni per contribuire alla campagna

https://www.facebook.com/lisangagiaveno/posts/appello-urgente-dal-sindacato-ssint-in-el-salvador-httpwwwlisangaorgindexphpopti/2763138877237218/

Per qualsiasi informazione, scrivere a lisanga.salvador@gmail.com

(*) vicepresidente Associazione Lisangà culture in movimento, www.lisanga.org

Teresa Messidoro

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