«Elisa e il meraviglioso mondo degli oggetti»
Tratto dal libro di Alessandro Ghebreigziabiher: per chi il 5 novembre ha la fortuna di essere a Roma..
Sabato 5 novembre, ore 21
al teatro Planet Via Crema, 14 – Roma
«Il dono della diversità», laboratorio di teatro narrazione
propone
«Elisa e il meraviglioso mondo degli oggetti»
spettacolo-presentazione dell’omonimo libro edito da Tempesta Editore, da pochi giorni in libreria
di e con Alessandro Ghebreigziabiher
con la partecipazione di Cecilia Moreschi
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=LyCAb86GXk8
SINOSSI
Elisa è un’adolescente di quindici anni, complicata come tante o, forse, no. Dipende sempre da dove si guardi e, soprattutto, da quanto vicino.
Vive con il padre, Sergio e la sua nuova compagna, Giulia. L’uomo si presenta come un programmatore infallibile, particolarmente ostinato nello scovare l’errore di turno e riportare le cose in ordine. Tutto il contrario della prima moglie e madre biologica di Elisa, Valeria, fantasiosa artista e donna fragile, scomparsa prematuramente.
Anche Giulia asseconda con impegno la propria immaginazione, poiché ha intrapreso coraggiosamente la missione di vendere libri. Con altrettanta passione è entrata nella vita dei due, facendosi carico sin da subito della salute della ragazzina.
Già, la salute, perché poco tempo dopo il suo arrivo nella casa la giovane crolla in un letargo inaccettabile alla sua età.
Sergio e Giulia decidono quindi di recarsi da uno psichiatra, il dottor Bronzetti, il quale però esige di vedere a studio Elisa.
Quest’ultima viene miracolosamente riportata alla luce da Giulia in una maniera tutt’altro che ortodossa, tuttavia la vera novità per la ragazzina non risiede affatto nel benedetto risveglio.
Qualcosa è cambiato nella sua vita, a cominciare dalla camera da letto. Non è più sola, al silenzio, perché tutti gli oggetti della sua vita, umani o meno, hanno qualcosa da dirle.
E’ ora di guarire, sì. Ma anche ascoltare. E ricordare…
DAL TESTO:
«Quando perfino i romanzi non sono più in grado di aiutarti, vuol dire che la vita si è fatta proprio difficile.
Questo pensò Giulia seduta nel metrò affollato come ogni tardo pomeriggio, nell’ora dei rientri nelle tane.
In piedi o seduta, la strategia di convivenza con i compagni di viaggio e gli impedimenti del caso era sempre la stessa.
A esser sinceri, era sempre stata la medesima di fronte alle asperità dell’esistenza in generale.
Un libro.
Un bel libro.
Un bel libro capace di rapirti, letteralmente, e mai tale avverbio farebbe meglio al caso nostro.
Un racconto in cui lasciarsi andare con fiducia, come l’acqua di una vasca da bagno riscaldata al punto giusto, era fondamentale».
«Giulia era una donna poco sopra i trenta, capelli castani molto corti, eccessivamente per papà, e occhi verdi, il vero punto di forza della nostra.
“Quando hai uno sguardo del genere,” rammentava la madre al marito quand’era ancora tra loro, “puoi anche permetterti di fare a meno dei capelli.”
La mamma di Giulia, Clara, era una scrittrice di talento, malgrado il successo editoriale non avesse mai bussato alla sua porta.
Il suo territorio d’esplorazione era quello del racconto breve e questo le aveva fatto guadagnare la partecipazione a numerose antologie, impreziosite da autori ben più blasonati.
Era comunque orgogliosa delle sue uscite librarie, nonostante, all’ombra dei caratteri cubitali con cui campeggiavano i nomi delle star, per leggere Clara Bellaria avresti dovuto compiere sforzi sovrumani, soprattutto se sprovvisto di lenti apposite.
La donna aveva trasmesso l’amore per la parola scritta alla figlia e la passione di quest’ultima era talmente cresciuta al punto da convincerla a intraprendere l’incosciente missione di aprire una libreria.
Malgrado i prevedibili inciampi lungo la via, dopo dieci anni Giulia era riuscita a raggiungere il vero miraggio di chi rischi se stesso su una cosa così aleatoria quanto è la cultura ai giorni nostri: pareggiare le uscite.
La prima volta che, controllando i rendiconti, aveva letto l’insperato equilibro tra spese e ricavi si era emozionata, ma consapevole di dove vivesse, aveva minimizzato la cosa come una mera casualità.
Tuttavia, quando il miracolo si ripeté il mese successivo e quello seguente provò una gioia indescrivibile.
I due valori si annullavano davvero.
Che volete farci, per molti tra coloro che navigano con gli occhi foderati di speranza lo zero è il sogno di una vita».
«Ciò nonostante, quella sera, l’amico di sempre falliva. Era tutto a posto, un libro ben scritto, un racconto magnetico dove traslocheresti all’istante, eppure, malgrado avesse trovato il posto a sedere sin dalla prima fermata, Giulia non riusciva a leggere.
Non riusciva a smettere di pensare a Elisa».
INFO:
http://www.spettacolidinarrazione.it/2016/10/spettacolo-di-teatro-narrazione.html
www.alessandroghebreigziabiher.it
www.ildonodelladiversita.org
Per il 5 novembre si consiglia la prenotazione:
ildonodelladiversita@gmail.com, 348-9222588
(*) Alessandro Ghebreigziabiher è spesso – ma troppo poco – in “bottega”. Si presenta così nel suo blog: «Storie e Notizie ha iniziato a muovere i suoi primi passi verso la fine del 2008 e contiene racconti e video basati su reali news prelevate dai maggiori quotidiani e agenzie di stampa on line, al seguente motto: “Se le notizie sono spesso false, non ci restano che le storie”. L’obiettivo è riuscire a narrare le news ufficiali in maniera a volte fantasiosa, con l’auspicio di avvicinare la realtà dei fatti più delle cosiddette autorevoli fonti di informazione. La finzione che superi la verità acclarata nella corsa verso la comprensione delle cose è sempre stata una mia ossessione. “Storie e Notizie” ha un canale Youtube, una sua pagina Facebook e anche la versione in lingua inglese, Stories and News. A novembre 2009 ha debuttato l’omonimo spettacolo di teatro narrazione». RICORDO che qui in bottega «Storie e notizie» viene ospitato – scorrete il colonnino e lo troverete – a ogni uscita. (db)