Elogio agli zingari

lo dicono Mao Valpiana, Pino Petruzzelli ed Emil Cioran, lo filma Tony Gatlif, lo suonano i Taraf de Haidouks

Rom e Sinti – Mao Valpiana

Ce ne sono di stronzi e di bravi, di ladri e di onesti. Come in tutte le etnie, c’è del buono e del marcio. Come in ogni popolo, male e bene si mescolano. Ma c’è un punto sul quale gli “Zingari” sono davanti a tutti: non hanno l’esercito e non hanno mai fatto la guerra. Hanno subìto il “porajmos”, lo sterminio nazista. Basta questo per onorarli.

da qui

 

 

dice Emil Cioran:

Gli zingari, popolo autenticamente eletto, non portano la responsabilità di alcun evento e di alcuna istituzione. Essi hanno trionfato sulla terra per la loro attenzione di non fondarvi niente.

 

 

LA VIGNETTA è di MAURO BIANI

Redazione
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5 commenti

  • Dimitris Argiropoulos

    Banalità… e stereotipie che si ripetono. Occorre indagare meglio e discernere con più attenzioni e precisazioni anche il concetto della guerra.
    per esempio:
    Gli zingari hanno partecipato massicciamente alla Guerra di Liberazione in Jugoslavia. Massicciamente hanno fatto parte della Resistenza e per questo sono stati riconosciuti come popolo costituente della Repubblica Federale Jugoslava nonché indicati nella Costituzione del 1947. I cosovari no, poiché hanno collaborato con gli italiani e i tedeschi. Successivamente anche loro rientrano nella costituzione Jugoslava del 1974.

  • Francesco Masala

    quando gli zingari hanno partecipato alla Resistenza, erano già in linea col nostro articolo 11, della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli…”, si combatteva per difendersi e liberarsi, sapendo magari che i campi di concentramento nazisti erano già al lavoro.
    sul fatto che non hanno mai iniziato guerre (umanitarie?) siamo d’accordo, no?

  • Dimitris Argiropoulos

    si, siamo d’accordo sulle vostre guerre umanitarie e la vostra partecipazione alla distruzione della Serbia sotto il Governo d’Alema.
    Ti preciso comunque che la vostra Resistenza e una delle Resistenze e che anche in Italia sporadicamente troviamo resistenti rom. In Jugoslavia invece la loro partecipazione è stata massiccia ed erano dei partigiani bravissimi. Ne hanno fatto parte, uomini e donne, adulti e minori.
    La questione va indagata anche da una latro punto di vista. Ne repertorio di stereotipie che gli amici degli zingari cercano continuamente di presentare al pubblico, si cristallizza in modo discriminatorio la loro “cultura” fissata e immodificata eternamente.
    Ti elenco alcuni;
    – amore e valore della famiglia?
    – credenti di profondo sentimento religioso;
    – fanno molti figli e i figli sono la loro ricchezza;
    – non fanno politica e non accettano di essere rappresentati;
    – si programmano la vita per un massimo di tre giorni;
    – non fanno la guerra (contro chi e con quale motivo non lo spiegano)
    – sono figli del vento
    – vivono nei campi nomadi.
    Tutto questo repertorio recitato a mo di Ave Maria, paradossalmente crea, discriminazioni e fascismo come le esternazioni e le incitazioni all’odio dei vari Salvini. La folclorizzazione dei rom produce fascismo. Tutti, gli “amici”, che si affannano di dirci “chi sono gli zingari” non indagano la loro condizione complessiva di vita per rispondere alla domanda: “come stano sti zingari?” sicuramente molti di loro andranno in paradiso, si salveranno e mi fa piacere, ma se nel fra tempo ci lasciano in pace e si concentrano di più su sé stessi li saremmo grati

    “Sembra che nessuno voglia riconoscere che la storia contemporanea ha creato un nuovo genere di esseri umani – quelli che sono stati messi nei campi di concentramento dai loro nemici e nei campi di internamento dai loro amici” Hanna Arendt

  • Franco Mascolo

    Ogni popolo è libero di agire come meglio crede e gli zingari sono liberi come e più di tutti anche se senza proprietà stabili

  • Dimitris Argiropoulos

    ! … la proprietà dei campi “nomadi” è pubblica, scusa istituzionale, talvolta Statale e altre Municipale. I campi “nomadi” sono una collocazione che segna irrimediabilmente l’apartheid degli “zingari” e si fonda sulle stereotipie diffuse sulla loro “cultura” incardinata principalmente attorno a quella di “sono figli del vento”
    Il sistema abitativo separatista dei campi “nomadi” è stato voluto, promosso e consolidato dai loro “amici” che spensieratamente lo difendono consolidando stereotipie e pregiudizi nei loro confronti.

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