Emilia-Romagna: il tempo passa, le fibre di amianto volano

Situazioni incresciose a Loiano, San Lazzaro di Savena e Imola con le istituzioni che risultano – al solito – assenti ingiustificate

di Vito Totire (*)

Avanziamo una proposta alla Regione Emilia-Romagna: che la protezione civile organizzi una squadra di pronto intervento per le bonifiche urgenti (anche) relative all’amianto.

In queste ultime settimane si sono evidenziate alcune situazioni incresciose.

Loiano

Abbiamo individuato un sito che necessita di bonifica immediata; segnalato pubblicamente il 28 giugno, abbiamo constatato ieri, nel tardo pomeriggio, che… niente si è mosso; eppure c’è un evidente tappetino di frammenti di cemento-amianto depositato a terra che, in altre circostanze, sarebbe stato bonificato entro 24 ore. Quel che vorremmo capire è: 1) quando l’Ausl farà il sopralluogo; 2) Quando la sindaca provvederà alla ordinanza di bonifica; 3) chi eseguirà la bonifica.

San Lazzaro di Savena

Buio fitto sull’esito della asta per la vendita del lotto Grimeca. Intendiamoci: buio fitto per noi, cioè persone che sono alla periferia dell’impero incredule su come si possa riuscire a mettere all’asta, cioè a vendere, un immobile che non solo contiene considerevoli quantità di cemento-amianto in condizioni avanzate di degrado e vetusta, ma che è anche gravato da provvedimenti della autorità sanitaria locale, disattesi dal destinatario! Si può vendere anche in queste condizioni nonostante la legge 257/92? Forse perché siamo la patria del “gattopardo”?

Imola

Capannoncino disastrato di via Corecchiello, ben visibile dalla autostrada. Per la bonifica non c’è fretta? L’amministrazione comunale non ci risponde; la Ausl è già intervenuta nientemeno che ai primi di maggio proponendo una ordinanza sindacale; brutto periodo forse, per via delle elezioni comunali…Ma anche qui se non bonifica il proprietario (ammesso che gli sia stato chiesto di farlo) occorre intervenire con mezzi pubblici e mandare la parcella a casa.Troppo difficile?

Situazioni frequenti sulle quali non si può temporeggiare. Abbiamo visto in questi giorni che fra trombe d’aria e grandine quella che serve è una valutazione dinamica e non statica del rischio CON RAGIONEVOLE CAPACITA’ DI PREVISIONE… PER NON INTERVENIRE SEMPRE “Il GIORNO DOPO” a raccogliere l’amianto col cucchiaino (metaforicamente parlando). Occorre mettere in campo le capacità e le risorse –già esistenti – della Protezione Civile per interventi che, lasciati alla inerzia dei privati, slitterebbero alle calende greche;

Pare che la sindaca di San Lazzaro abbia intenzione di contattare la Regione sul tema: occasione propizia per ritornare sulla necessità che il censimento dell’amianto sia esteso a tutto il territorio regionale.

Chi legge farà fatica a crederci ma per il capannoncino disastrato di via Corecchiello a Imola la Ausl ha dovuto chiedere (adesso!) alla proprietà di far sapere se si tratta di cemento-amianto o no. Adesso? A 26 anni dalla legge 257.92. Eppure l’esempio del censimento di San Lazzaro, da cui “copiare” era tanto vicino.

Poi dice che crollano le roccaforti politiche, le quali tuttavia crollando non rilasciano fibre cancerogene mentre se vengono giù i capannoncini con (forse) cemento-amianto i guai sono seri.

Presidente Bonacini: è ora di svegliarsi! Meno chiacchiere, più prevenzione.

Bologna, 7.7.2018

(*) Vito Totire, AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute

La prima foto è di via Corecchiello-Imola; le altre sono della ex-piscina Loiano, via Napoleonica.

 

Redazione
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