Emilio Lussu, una vita contro il fascismo

          Il ricordo di Daniela Pia… nei tristi giorni in cui un rimasuglio del Psdaz si allea con Salvini

Emilio Lussu è stato un icona per tanti sardi antifascisti, fra i quali mio nonno che ebbe l’onore di conoscerlo. Nato ad Armungia il 4 dicembre 1890, combatté nella Prima Guerra Mondiale – su cui scrisse «Un anno sull’altipiano” da cui nel 1970 Francesco Rosi trasse il film «Uomini contro» – come ufficiale di complemento. Poi, assieme a Davide Cova e Camillo Bellieni, fu tra i fondatori del Partito Sardo d’Azione. Eletto deputato nel 1921 e nel 1924, sposò la causa dell’antifascismo e fu fortemente avversato dai seguaci del Duce. Quando il 31 ottobre del 1926 un gruppo di squadristi sardi assaltarono in forze la sua casa di Cagliari, non si lasciò intimorire e ne respinse l’assalto a colpi di pistola e uno degli assaltatori rimase ucciso, Lussu fu arrestato, e finì in carcere per più di un anno.

Liberato fu subito inviato al confino nell’isola di Lipari dove rimase 5 anni. Riuscì a evadere assieme a Carlo Rosselli e Fausto Nitti con i quali – rifugiatosi a Parigi – fu tra i fondatatori del movimento “Giustizia e Libertà”. Nel primo numero del periodico da loro pubblicato si presentavano così: «Provenienti da diverse correnti politiche, archiviamo per ora le tessere dei partiti e fondiamo un’unità di azione. Movimento rivoluzionario, non partito, “Giustizia e libertà” è il nome e il simbolo. Repubblicani, socialisti e democratici, ci battiamo per la libertà, per la repubblica, per la giustizia sociale. Non siamo più tre espressioni differenti ma un trinomio inscindibile.»

Giustizia sociale chiedevano dunque, con profonda convinzione; quella giustizia massacrata dal fascismo e dai suoi sgherri.

Nel 1938, durante l’esilio, incontrò Joyce Salvadori – poetessa, scrittrice, e poi partigiana e capitano delle Brigate Giustizia e Libertà – che diverrà sua moglie, una compagna che gli starà a fianco nel cammino di alti ideali che contrassegnò l’intera loro esistenza.

Rientrato in Italia nel 1943 Lussu partecipò a Firenze alla prima riunione nazionale del Partito d’Azione e nel 1945 fece parte del governo Parri , come ministro dell’assistenza post bellica e poi del primo governo De Gasperi come ministro senza portafogli per i rapporti con la Consulta .

Nel 1946 divenne deputato all’Assemblea Costituente. Quando fu sciolto il Partito d’Azione aderì al PSI per essere nel 1964 tra i fondatori del Partito Socialista di Unità Proletaria (il Psiup si separò dai socialisti moderati e governativi). Si distinse come dirigente nazionale dell’ANPI.

Penso a Lussu continuamente mentre un rimasuglio del Partito Sardo d’Azione ha stretto sodalizio con il ministro dell’Interno, quel Salvini che sputava addosso ai meridionali, che irrideva gli immigrati che dal sud si spostavano al nord per cercare lavoro.

Abbiamo una memoria breve, penso che sarebbe necessario riprendere in mano gli scritti di Lussu e di Gramsci. Come sardi e italiani dovremmo leggere la Carta Costituzionale come fosse un libro sacro; con il sangue è stata scritta e Lussu lo sapeva bene.

IN “BOTTEGA” cfr anche Scor-data: 4 dicembre 1890 e Scor-data: 4 marzo 1975.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Daniela Pia
Sarda sono, fatta di pagine e di penna. Insegno e imparo. Cammino all' alba, in campagna, in compagnia di cani randagi. Ho superato le cinquanta primavere. Veglio e ora, come diceva Pavese :"In sostanza chiedo un letargo, un anestetico, la certezza di essere ben nascosto. Non chiedo la pace nel mondo, chiedo la mia".

5 commenti

  • https://www.iedm.it/2018/08/31/il-de-martino-28-2018-la-trincea-e-i-pascoli-il-socialismo-di-emilio-lussu/
    La trincea e i pascoli. Il socialismo di Emilio Lussu.
    Un documento inedito dalla nastroteca
    dell’Istituto Ernesto de Martino
    a cura di Antonio Fanelli e Valerio Strinati
    Con una selezione di lettere, scritti e interventi parlamentari di Emilio Lussu
    Interventi di: Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Gian Giacomo Ortu, Jacopo Onnis, Paolo Mencarelli, Angelino Mereu
    In allegato il CD Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria. Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)
    Con un inserto fotografico con materiali tratti dal Fondo Lussu del Museo storico Emilio e Joyce Lussu di Armungia

    Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it

  • Marco Piras-Keller

    Il ricordo di Lussu è doveroso e grazie, dunque, a Daniela Pia che offre un’occasione per ricordare questo uomo di grande statura umana, politica e morale (se tali qualità si possono distinguere). So che oggi si dice molto che qualcuno è ‘un’icona’ di qualcosa, ma io lo trovo riduttivo. Emilio Lussu è un esempio vivo con la sua esistenza passata e i suoi scritti sempre presenti, di grande autorità. Speciale in Lussu è come lo scrittore e il politico e l’uomo in generale e l’uomo di azione siano un tutt’uno: “Un anno sull’altopiano”, soprattutto e “Marcia su Roma e dintorni” sono capolavori della letteratura italana che non si può non raccomandare di leggere. Da sardista senza partito dico che è stato un gran peccato per la Sardegna, per i sardi e per tutti coloro che credono nella collaborazione e convivenza trai popoli, ciascuno con la propria autodeterminazione, che Emilio Lussu non sia rimasto fino alla fine a guidare e ispirare i sardisti. Quanto a oggi: non è sufficiente ereditare per vie burocratiche il nome di un partito fondato da Lussu per esserne anche eredi e continuatori politici e morali. Salvini, con molto opportunismo e capacità di cogliere le aspirazioni di tanti, ha occupato furbescamente quello spazio di rivendicazione di vere autonomie locali, autodeterminazione ecc. che gran parte di quella che si chiamava sinistra ha a lungo osteggiato, deriso e combattuto.

  • (dall’estero) anche sul piano storico ed al di là del caso italiano è doveroso sottolineare che non furono in tanti i movimenti autonomistici, tra le due guerre, a non conoscere una svolta filofascista : l’autonomismo sardo fa parte delle eccezioni -ed il ruolo personale di Lussu a proposito non è che troppo evidente.

  • Grazie a Benigno Moi per la segnalazione.

  • Gian Marco Martignoni

    Il trasformismo è atavico nel nostro paese, e chi ha preso le redini del Partito Sardo d’Azione, come Scoppeliti a Reggio Calabria e tanti altri furbastri che non sbagliano un colpo – D.C , Craxi,Berlusconi, ecc.. -, stende il tappeto alla brama di potere della Lega.Tutto, tranne che sorprendersi : l’autonomismo e l’autodeterminazione non c’entrano un fico secco !

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